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Tomatillo

Il tomatillo (Physalis philadelphica), un po’ impropriamente conosciuto anche col nome di “pomodoro verde”, è il frutto di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee, analogamente al pomodoro, alla melanzana e al peperone. È una pianta cespugliosa, originaria del Messico, i cui fiori sono piccoli e di colore giallo, con una macchia scura centrale che producono frutti a forma di bacca del diametro di circa 3-5 cm. La particolarità di tale varietà di frutti è che, a maturazione completa, si presentano di colore verde e l’involucro in cui sono racchiusi, simile a un sacchetto di carta, si rompe. Tale involucro, che protegge il frutto durante la crescita da insetti e parassiti, è però tossico e pertanto non commestibile.

Tomatillo – Coltivazione

I tomatillo si coltivano come i pomodori comuni, con esposizione sia a mezz’ombra che in pieno sole e in terreni che abbiano un buon drenaggio. La semina avviene a metà marzo, in vasi protetti da freddo intenso e gelate e, intorno alla fine di aprile, può si può procedere al trapianto in piena terra. Affinché producano frutti è necessario piantarne più di una, dato che tale specie è autosterile (ossia è una pianta non in grado di autoimpollinarsi e, a tale scopo, ha bisogno della presenza di altri esemplari).

La crescita è buona anche in presenza di condizioni climatiche un po’ estreme, ossia con piogge abbondanti o, al contrario, con clima molto caldo e la pianta non soffre particolarmente in periodi di siccità. Non sono necessari particolari trattamenti anche perché i frutti, come già detto, sono protetti da parassiti e insetti dal loro particolare “guscio”.

Tomatillo: proprietà

I tomatillo contengono buone quantità di vitamina C, luteina, betacarotene e sono ricchi di sali minerali tra cui magnesio, potassio, fosforo.

Il consumo di tomatillo può avere effetti benefici per:

  • il rafforzamento dei capillari e del microcircolo venoso nonché la protezione del sistema circolatorio
  • per la protezione della pelle e degli occhi
  • la cura delle infiammazioni in genere
  • l’azione depurativa dell’organismo, con conseguenti benefici sia a livello epatico che per ciò che riguarda gli allergeni
  • l’azione antiossidante, che contrasta la formazione di radicali liberi e di rafforzamento del sistema immunitario

Alcuni ottimistici studi gli attribuirebbero anche proprietà benefiche nel contrasto alla moltiplicazione delle cellule tumorali, nonché efficace contro alcuni batteri responsabili di alcune affezioni respiratorie.

Tomatillo in cucina

I tomatillo vengono generalmente consumati crudi, come contorno, ma possono essere preparati anche fritti, bolliti o cotti al vapore. L’uso principale li vede però protagonisti nella preparazione di salse, da utilizzare per un accompagnamento “esotico” di varie pietanze, simili a quella della ricetta che segue:

Salsa di tomatillo

Ingredienti

  • 300 g di tomatillo, privati del calice e sbucciati
  • cipolla e aglio tritati (facoltativi, a piacere)
  • 1/2 bicchiere di acqua
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 pizzico di sale
  • peperoncino piccante q.b.

Tagliare i tomatillo in piccoli pezzi e porli in una casseruola con l’acqua, la cipolla e l’aglio tritati. Lasciar sobbollire a fiamma bassa per circa dieci minuti, mescolando di tanto in tanto e schiacciando il tutto con un cucchiaio di legno. Aggiungere il peperoncino e l’olio e regolate di sale.

La salsa ottenuta potrà essere utilizzata tal quale per accompagnare nachos o patatine come aperitivo oppure piatti a base di cipolle o peperoni; aggiungendo ricotta o feta, la salsa assumerà la consistenza di una crema, ottima per farcire toast.

tomatillo

Salsa verde di tomatillo

Nota

In Rete si trova anche una differente denominazione latina (Physalis ixocarpa). Trattasi di un sinonimo. Nella nomenclatura botanica, un sinonimo è un nome scientifico che si applica a un taxon che (ora) ha un nome scientifico diverso. Per esempio, Linneo fu il primo a dare un nome scientifico (secondo il sistema di nomenclatura scientifica attualmente utilizzato) all’abete rosso, che chiamò Pinus abies. Questo nome non è più in uso: ora è sinonimo dell’attuale nome scientifico, Picea abies.

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