Il susino è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee e al genere Prunus, lo stesso al quale appartengono alberi da frutto quali l’albicocco, l’amareno, il ciliegio, il mandorlo e il pesco.
Susino: le specie
Il termine susino è alquanto generico e con esso si è soliti disegnare varie specie di Prunus che si è soliti raggruppare in tre grandi categorie: susini asiatico-europei; susini cino-giapponesi e susini americani.
Alla prima categoria appartengono i susini europei (Prunus domestica), i susini siriaci (Prunus insititia), i mirabolani (Prunus cerasifera) e altre specie selvatiche (Prunus spinosa, Prunus cocomilia ecc.); alla seconda categoria appartengono il susino giapponese puro (Prunus salicina), s susini cino-giapponesi di minor interesse (Prunus simonii) e altre specie, anch’esse poco interessanti, quali il Prunus platysepala e il Prunus bokhariensis. Appartengono invece alla terza categoria, specie di relativo interesse quali la Prunus americana, la Prunus nigra, la Prunus americana mollis ecc.
Tra le varie categorie esistono differenze di vario tipo; a livello pedoclimatico, i susini europei sono caratterizzati da una superiore resistenza al freddo, ma sono piante che richiedono temperature relativamente basse (è più difficile coltivarli nelle regioni meridionali), mentre i susini cino-giapponesi hanno esigenze contrarie e sono caratterizzati da una superiore resistenza alle alte temperature.
Ovviamente, fra specie e specie esistono differenze anche dal punto di vista delle caratteristiche botaniche; i susini europei, per esempio, hanno foglie spesse, di forma ovale, di color verde scuro e con la pagina inferiore lievemente pelosa; i fiori, che spuntano prima delle foglie, sono di colore bianco, mentre i frutti, le susine, sono solitamente di forma ovale con colori che variano dal giallo, al verde a rosso e al viola-bluastro; i susini cino-giapponesi, invece, hanno foglie sottili lanceolate e di color verde chiaro; i fiori sono bianchi, ma la fioritura è più precoce di quella delle specie europee; i frutti hanno solitamente forma rotondeggiante e il colore varia dal giallo, al rosso e al blu-nerastro.
Le piante di susino sono coltivate in tutto il mondo, ma in particolar modo in Asia, in Europa e in America del nord. Nel nostro Paese i susini si coltivano praticamente dappertutto, ma le regioni più produttive sono l’Emilia Romagna e la Campania, la cui produzione copre circa i tre quarti di quella nazionale.
Susina o prugna? – I termini susina e prugna sono molto spesso considerati come sinonimi; in realtà esistono alcune differenze. Più propriamente dovremmo indicare con prugna il frutto dei susini europei, mentre con susina quello dei susini cino-giapponesi. Un’altra inesattezza piuttosto comune è quella di indicare con il termine susina il frutto fresco e con prugna il frutto essiccato. Si tratta comunque di errori (o, se vogliamo, inesattezze) di scarsa rilevanza legati essenzialmente alla notevole somiglianza che esiste fra i frutti delle varie specie di susino che sono particolarmente numerose.
La coltivazione del susino
Il susino è una pianta considerata piuttosto rustica e resistente; esistono però, sotto questo aspetto, alcune differenze fra una cultivar e l’altra; in linea generale, fatte salve alcune eccezioni, la pianta del susino, nonostante la sua adattabilità a climi piuttosto freddi, poco tollera le gelate tardive, problema che affligge soprattutto i susini cino-giapponesi.
Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, il susino sa adattarsi a moltissimi tipi di terreno, meglio se dotati di medio impasto e dotati di un buon drenaggio; peraltro le varietà dei portainnesti sono talmente numerose che l’adattabilità al terreno è l’ultimo dei problemi.
Per la messa a dimora si può ricorrere a piante a radice nuda di circa un anno; questi possono piantati a partire da ottobre fino alla fine di aprile. È necessario scavare una buca profonda circa 50-60 cm e larga circa 80-100 cm. In fondo alla buca è opportuno mettere 200 g circa di cornunghia da mescolare con la terra; la buca va poi riempita fino a metà con della terra mista a terriccio da piantagione. Eventualmente si può aggiungere un po’ di letame.
Prima di posare la pianta nella buca, è opportuno immergere le radici in una poltiglia fangosa, dopodiché si può piantarla facendo in modo che il colletto rimanga a livello del suolo; si riempie quindi la buca e poi, dopo aver assestato la terra, si effettuerà una generosa irrigazione con una ventina di litri d’acqua circa.
Nei primi anni di sviluppo della pianta, quando ancora questa è improduttiva, è necessario operare con una potatura di allevamento allo scopo di conferire all’albero la forma desiderata. Gli astoni messi a dimora nel terreno vanno cimati da terra a poco meno di un metro di altezza. Sulla pianta vanno tenuti soltanto i rami laterali più sani e vigorosi che, se se ne ravvede la necessità, vanno aiutati con dei tutori per indirizzane la crescita nella direzione voluta. Le varietà più vigorose non necessitano di potature particolarmente aggressive, mentre quelle dotate di minor vigoria necessitano di interventi più decisi. Per approfondimenti si consulti la scheda Potatura del susino.
Per quanto concerne le concimazioni, si interviene annualmente quando manca circa un mese alla riprese vegetativa, utilizzando concimi a base azotata in discrete quantità.
Per quanto riguarda gli interventi di irrigazione, sono particolarmente importanti le irrigazioni fatte nei periodi di fioritura, allegagione e accrescimento dei frutti. L’importante è annaffiare con regolarità facendo attenzione che non si formino ristagni idrici. I sistemi più idonei per l’annaffiatura sono quello a goccia e quello a spruzzo.
I frutti si raccolgono a partire da giugno fino ad arrivare a ottobre; la prima raccolta è solitamente la migliore.
Le principali avversità del susino sono rappresentate da afide verdastro del susino, afide farinoso, cocciniglia di San José, cocciniglia bianca, cancro batterico delle drupacee, ruggine del susino, moniliosi delle drupacee, cidia (o tignola) del susino, tentredini, vaiolatura e corineo.

I susini possono piantati a partire da ottobre fino alla fine di aprile.