La semina delle fave è adatta sia al Nord sia al Sud Italia, anche se con accorgimenti diversi, perché i semi di fava resistono bene al freddo fino ai 5 gradi. Come le altre Leguminose, arricchisce di azoto il terreno, perciò è utile per prepararlo ad altre coltivazioni.
Semina delle fave – Periodo
Il periodo ideale per la semina delle fave va da ottobre a marzo, di preciso si può scegliere la semina autunnale, fra ottobre e novembre, o la semina primaverile, tra febbraio e marzo, a seconda del clima: la semina invernale accelera lo sviluppo della pianta, che appena finito il freddo invernale può svilupparsi al meglio, nelle zone dove fa molto freddo però è meglio aspettare la primavera.
Non c’è prova scientifica di un reale influsso delle fasi lunari sull’agricoltura, tuttavia nella tradizione contadina è ancora radicata l’usanza di seguire la luna per le semine: le fave producono frutti, e per gli ortaggi da seme e da frutto la fase ideale è quella di luna crescente, che si dice abbia influenza positiva per lo sviluppo della parte aerea dei vegetali e in particolare per la fioritura e la fruttificazione.
Come seminare
Prima della semina delle fave occorre smuovere la terra con una vanga o con una forca da vangatura. Si rompono poi le zolle zappettando ed eventualmente incorporando sostanza organica al terreno per concimarlo e renderlo più fertile, prediligendo letame maturo o compost, in moderata quantità. Dopo aver lavorato il terreno bisogna infine livellarlo con un rastrello per evitare i ristagni idrici e tracciare sul piano che ne risulta i solchi delle file in cui seminare le fave.
La semina deve avvenire creando file distanti circa 70 cm fra loro, in cui ogni seme è interrato a distanza di 20 cm da un altro. Se però si scelgono fave nane si possono mettere più vicine, se si tratta di varietà rampicanti molto robuste, invece, meglio lasciare uno spazio maggiore. La profondità a cui sono interrati i semi dev’essere di 4-5 cm. Poiché quello della fava è un seme molto vigoroso, non importa in quale senso viene interrato, riesce comunque a emergere. Se non emerge in tempo debito i semi però rischiano di essere mangiati dagli insetti.
Dopo la semina bisogna infine irrigare il terreno e mantenerlo umido durante la crescita, perché la fava teme la siccità, ma facendo attenzione a evitare i ristagni idrici. Scerbature (rimozioni manuali delle erbacce) e sarchiature periodiche saranno necessarie per il controllo delle erbacce e qualche zappettatura per tenere soffice il terreno. Quando la piantina inizia a crescere, si può poi fare una rincalzatura per proteggerla dal freddo e stimolarne le radici: basta smuovere un po’ di terra intorno alla base della pianta per creare una montagnetta protettiva della parte bassa del fusto.

La semina delle fave di solito inizia a mostrare i suoi effetti dopo tre settimane
Il momento adatto alla raccolta si verifica al tatto sentendo i semi dentro al baccello: bisogna raccoglierli prima che diventino duri; se i semi sono troppo maturi sarà necessario sbucciarli prima di consumarli. Per le semine di fine autunno, il periodo di raccolta in genere inizia intorno a marzo, mentre per le semine di primavera, la raccolta dovrebbe cominciare verso l’ultima settimana di maggio. I primi baccelli da cogliere sono in entrambi i casi quelli alla base delle piante, e una volta raccolti si velocizzerà la maturazione di quelli rimasti.