La potatura del melograno deve essere periodica e regolare per rinvigorire la pianta, mantenerla sana e migliorarne la resa estetica. Il melograno è in realtà un cespuglio, ma dal portamento arboreo, perciò può raggiungere dimensioni notevoli. Inoltre, tende a produrre molti rami e polloni basali che, oltre ad alterare la forma dell’albero, tolgono luce e aria ai rami produttivi compromettendone la fruttificazione, per questo la potatura è importante. Eliminando i rami in eccesso, quelli secchi o danneggiati e i polloni basali si garantisce una forma ordinata alla chioma del melograno e una fruttificazione di qualità.
Potatura melograno: quando?
Il periodo migliore per potare il melograno è l’autunno, a ottobre e novembre, cioè dopo la raccolta dei frutti e prima del riposo vegetativo. La potatura del melograno si può effettuare però anche tra febbraio e marzo, ovvero al termine del riposo vegetativo. Dove l’inverno non è molto rigido si può potare anche a gennaio. Una potatura estiva, invece, può avere più che altro la funzione di alleggerire la pianta per concentrare le sue energie nella fruttificazione.
I melograni giovani si possono potare anche all’inizio della stagione primaverile, per rafforzarne la crescita. Infine la potatura del melograno nano, quello bonsai, va eseguita solo prima della ripresa vegetativa, eliminando i rami più grandi e improduttivi che deturpano la chioma e lasciando quelli più corti e ispidi. Dopo la fioritura, invece, si effettua la pinzatura dei germogli per migliorare la fruttificazione del melograno bonsai.
Come fare
Per la potatura del melograno servono tre attrezzi: forbici, cesoie a manico lungo e segaccio. Tutti gli attrezzi devono avere lame ben affilate e devono essere puliti e disinfettati, sia prima che dopo l’uso. Le forbici si usano per tagliare i rami più sottili, le cesoie a manico permettono di raggiungere i rami più difficili della pianta, mentre il segaccio si usa per tagliare i grossi rami principali che sono generalmente molto spessi e robusti.
La potatura del melograno giovane, nei primi tre anni di vita della pianta, è una potatura di allevamento, focalizzata a impostare la forma, scegliendo i rami principali e facendo sviluppare quelli secondari, a seconda che si voglia una forma a cespuglio o ad alberello. La forma cespugliosa è scomoda per la raccolta dei frutti, quindi è indicata solo per la coltivazione a scopo ornamentale. Per ottenere la forma ad alberello, è necessario mantenere il fusto principale alto almeno mezzo metro da terra e pulito, liberandolo da germogli e polloni; da esso si diramano i rami principali, per arrivare a un’altezza totale di massimo tre metri.
I tagli della potatura di produzione del melograno, invece, devono riguardare almeno due o tre grossi rami centrali, che sono improduttivi e tendono a incrociare quelli laterali, fruttiferi, togliendo loro aria e luce. I tagli vanno effettuati in maniera netta e precisa, senza sfilacciature. La potatura deve riguardare poi come anticipato i polloni basali, ovvero ramificazioni inutili che si sviluppano alla base del melograno e che tolgono nutrimento al resto della pianta, e i rami secchi o danneggiati. Con la potatura invernale vanno sfoltiti anche i succhioni, cioè i rami giovani che crescono dritti sulla ramificazione adulta, non sono produttivi e spingono inutilmente la pianta verso l’alto, togliendole energia.

La potatura del melograno deve essere fatta con tagli inclinati di circa 45 gradi, per non far ristagnare l’acqua
La potatura del melograno deve, inoltre, essere calibrata in base alle tendenze di fruttificazione della pianta: melograni con fruttificazione intensa vanno potati abbondantemente, perché l’eccesso di frutti può causare la rottura dei rami, mentre per i melograni con fruttificazione più lenta, la potatura deve essere più leggera. Bisogna evitare in ogni caso potature troppo drastiche, perché il melograno fruttifica sui rami vecchi, quindi eliminandone troppi si comprometterebbe la fruttificazione.