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Potatura del fico

La potatura del fico deve essere fatta in determinati periodi dell’anno per avere una pianta sana e assicurarsi una buona produzione dei suoi delicati frutti. Il fico deve innanzitutto rimanere entro certe dimensioni per facilitare il monitoraggio e la raccolta dei frutti e per scongiurare danni ai rami se troppo lunghi, infatti il legno di questa pianta non è molto resistente e quindi è sensibile alle intemperie. La potatura, infine, permette di mantenere la produzione di frutti costante e regolare nel tempo.

Gli attrezzi utilizzati, che siano forbici, cesoie o seghetti, devono sempre essere ben affilati e puliti, inoltre i tagli devono essere radenti e non lasciare monconi lunghi, per evitare di lasciare gemme che poi producono emissioni vegetative nuove indesiderate; le spuntature sono da evitare, a favore dei tagli di interi rami, e i tagli devono essere netti e non sfilacciati per non rovinare il ramo e favorire l’insorgenza di malattie, inoltre devono essere inclinati per evitare che si formino ristagni di acqua sopra il taglio, pericolosi per la salute della pianta.

Come per le altre piante da frutto, la potatura del fico dev’essere di due tipi: la potatura di allevamento, nei primi anni di vita della pianta, per darle la forma stabilita, e la potatura di produzione, da eseguire regolarmente sulla pianta adulta per ottimizzare la fruttificazione e mantenere la pianta sana.

Potatura di allevamento

Il fico è una pianta che viene lasciata crescere piuttosto liberamente, ma è comunque necessaria una potatura di allevamento con qualche criterio. Sono due le principali tipologie di forme adottate nella potatura di allevamento del fico: a vaso globoso oppure a cespuglio.

Nella forma a vaso globoso il fico avrà un fusto piuttosto basso con le branche (rami) principali più o meno equidistanti. L’interno della chioma in questo modo è ben illuminato e la pianta si sviluppa soprattutto in orizzontale. Alla messa a dimora, il fusto del fico deve essere cimato a circa 50 cm di altezza, in modo da stimolare l’emissione dei germogli, tra cui poi bisogna scegliere le future 3 o 4 branche principali. Dopo questo primo intervento, il fico può essere lasciato libero di crescere per i successivi due o tre anni.

Se invece si vuole coltivare il fico a cespuglio, nella primavera successiva alla messa a dimora, si accorciano i rami originari fino a circa 30 cm di lunghezza, in modo da stimolarne i germogli. Nella primavera dell’anno dopo bisognerà potare tutti questi nuovi germogli a un terzo della loro lunghezza per stimolare ulteriori nuove ramificazioni del cespuglio, e così l’anno successivo, eliminando intanto i polloni eventualmente spuntati alla base della pianta.

Potatura di produzione del fico

Il fico non richiede necessariamente interventi di potatura ogni anno, bisogna valutare di volta in volta le condizioni della pianta. Se l’equilibrio vegetativo e produttivo è buono, può essere necessario solo eliminare i rami secchi o danneggiati.

La potatura di produzione del fico ha l’obiettivo di arieggiare la chioma, sfoltendo i rami troppo fitti, vicini o incrociati, eliminare i polloni (rami che crescono dalla base del fusto), i succhioni (rami verticali, improduttivi) che tolgono nutrimento alle parti fruttifere della pianta, e rinnovare i rami fruttiferi con i tagli di ritorno, che consistono nel recidere un ramo robusto  al di sopra di una ramificazione laterale, deviando quindi la crescita verso il laterale, che è più giovane. Vanno inoltre accorciati o eliminati i rami che crescono troppo in alto e i rametti fruttiferi piccoli che si trovano sulle branche grandi e nelle parti interne della chioma, in modo da concentrare le energie della pianta.

Potatura del fico

Nella potatura del fico i tagli vanno eseguiti subito al di sopra di una gemma fruttifera

Potatura fico: periodo

Il periodo migliore per la potatura del fico è la fine dell’inverno, dopo le ultime gelate, ma alcune operazioni possono essere eseguite in altri momenti dell’anno: i mesi di settembre e ottobre sono adatti per eliminare i polloni e realizzare con essi delle talee per la moltiplicazione del fico, molto facile e rapida; in estate, invece, si può eseguire la “scacchiatura”, che consiste nell’asportare i germogli superflui che impediscono la crescita di altri germogli di cui si vuole favorire lo sviluppo.

 

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