La potatura dell’albicocco ha poche e semplici regole. Questa pianta, infatti, in generale non ha bisogno di troppa manutenzione, ma essendo una pianta frondosa caratterizzata da uno sviluppo vegetativo abbondante e rapido, ha bisogno di regolari potature per mantenere una forma ordinata. La potatura non incide sulla qualità dei frutti, ma solo sulla loro quantità, a seconda del numero di rami fruttiferi che si decide di conservare.
La potatura dell’albicocco dev’essere di due tipi: di allevamento, nei primi anni di vita della pianta dopo la messa a dimora, per dare alla chioma la forma desiderata (per esempio, una forma a spalliera nel caso si voglia addossare la pianta a un muro o una forma a imbuto per coltivare la pianta in vaso), e di produzione negli anni successivi, con tagli finalizzati a guidare la capacità fruttifera della pianta, i cosiddetti “tagli di ritorno”, che consistono nel tagliare i rami più robusti di una biforcazione laterale in modo che diventino produttivi anch’essi. La potatura dell’albicocco va però eseguita in specifici periodi.
Potatura albicocco: periodo
La potatura dell’albicocco va eseguita in diversi periodi dell’anno.
Si parla di potatura verde quando viene eseguita durante i mesi primaverili, da marzo a maggio, o nei mesi estivi, a luglio subito dopo la raccolta dei frutti e a settembre, quando si completa lo sviluppo delle gemme a fiore nei rami, chiudendo la stagione vegetativa, e fino alla caduta delle prime foglie. In questi periodi si può procedere con gli interventi più significativi.
Si parla invece di potatura secca invece quando la potatura dell’albicocco viene eseguita in inverno, a partire dalla fine di gennaio fino alla ripresa vegetativa, periodo in cui gli interventi devono essere limitati, concentrandosi sui tagli di ritorno, al fine di predisporre la pianta alla fruttificazione.
Potatura di allevamento
La potatura di allevamento dell’albicocco va eseguita durante i primi tre anni di vita della pianta, la prima volta quando l’albicocco ha un’altezza compresa fra i 30 cm e i due metri, a seconda della forma prescelta.
Per la forma a spalliera, per esempio, si procederà con tagli dal basso, anche al di sotto dei cinquanta centimetri dal suolo.
Per le altre forme, invece, prima di effettuare il taglio bisogna scegliere quello che si pensa possa essere il ramo principale e procedere con una serie di torsioni (piegature) sugli altri rami che si sviluppano verticalmente, per dare forma alla chioma, poi tagliare alcuni rami laterali completando la prima potatura dell’albicocco.

In estate la potatura dell’albicocco prevede anche il diradamento dei frutti, per evitare che si danneggino fra loro se troppo vicini
Potatura di produzione dell’albicocco
La potatura dell’albicocco adulto richiede innanzitutto di effettuare legature per avvicinare fra loro i rami e fare spazio per l’intervento, o al contrario di separare con un bastone rami troppo vicini fra loro.
Vanno quindi eliminati i rami secchi e improduttivi e quelli in eccesso che non lasciano penetrare la luce tra i rami produttivi. La potatura va eseguita partendo dall’alto e il taglio va sempre effettuato alla base del ramo da eliminare. Quando, invece, si ha solo la necessità di accorciare il ramo, si applica il cosiddetto taglio di ritorno, per rendere quel ramo fruttifero. Vanno poi eliminati i polloni, cioè i rami che crescono dalla base del fusto, prima della raccolta dei frutti, e i succhioni, rami che partono da quelli più vigorosi, detti branche, e sottraggono energia a essi. I succhioni possono essere mantenuti se servono a sostituire branche danneggiate. I rami nuovi di ogni anno invece non vanno toccati durante la potatura per non causare riscoppi vegetativi, a meno che non ci sia la necessità di rinvigorire un albicocco spoglio.
Vi sono poi i rami misti, che portano gemme vegetative (non fruttifere) e a fiore (fruttifere) nella parte finale, e sono quindi mediamente produttivi, perciò vanno eliminati solo quelli in eccesso, ma non in inverno. I dardi, invece, sono rami cortissimi e produttivi, perciò non vanno toccati con la potatura. Infine i rami anticipati, rami produttivi molto lunghi che vanno solo accorciati per diradare i frutti o eliminati se si incrociano, perché questo potrebbe danneggiare i frutti.
I tagli della potatura dell’albicocco non devono mai essere troppo drastici, ma netti e precisi, senza sfilacciature, e devono essere eseguiti con strumenti affilati e disinfettati La corteccia dell’albicocco, infatti, cicatrizza molto lentamente. Le ferite devono essere coperte con mastice o con una miscela di acqua e colla vinilica che svolge anche un’azione disinfettante e protettiva sulla pianta, per evitare l’insorgenza di malattie fungine e l’ingresso di parassiti.