Come allestire un orto sul balcone? È una domanda che si pongono obbligatoriamente tutti coloro che vogliono dedicarsi alla coltivazione di un orto, ma che non hanno a disposizione un terreno. È il tipico caso di chi abita nelle grandi città, ma non solo.
Gestire un orto sul balcone può sembrare un’impresa complicata, ma sono moltissimi quelli che ci sono riusciti e che si tolgono diverse soddisfazioni; lo spazio ridotto è senz’altro un aspetto limitante, ma scegliendo le piante più adatte si può riuscire tranquillamente nell’impresa.
Partiamo quindi con ordine valutando gli aspetti più importanti della gestione di un orto sul balcone.
La luce
La prima cosa da fare è valutare l’esposizione del nostro balcone; i migliori orientamenti per un orto sono sud-est e sud-ovest: queste esposizioni evitano i raggi solari di mezzogiorno assicurando al contempo diverse ore di luce al giorno; l’esposizione a sud-est vede una maggior concentrazione di ore di luce nel corso della mattinata, mentre l’esposizione a sud-ovest nel corso del pomeriggio.
Le esposizioni a est, ovest e sud non sono quelle ottimali, ma sono comunque da considerarsi piuttosto buone; un balcone esposto al sud sarà sempre molto luminoso, ma nei mesi estivi alcune piante potranno risentire dell’eccessiva esposizione ai raggi solari. Se i balconi a sud non sono provvisti di qualche tipo di riparo, si dovrebbe pensare a provvedere in tal senso (tettoia, tendina, schermi di bambù ecc.).
L’esposizione a nord è la peggiore; un balcone esposto al nord sarà sempre troppo all’ombra e quindi non può certo dirsi il luogo ideale per la progettazione di un orto; non si vuol dire che sia impossibile, ma certo non ci si possono aspettare gli stessi risultati ottenibili con esposizioni diverse.
Il vento
Oltre che dall’eccessiva esposizione solare, l’orto sul balcone dovrebbe essere protetto anche dal vento che, se eccessivo, può sciupare gli ortaggi; ovviamente le protezioni non devono impedire una corretta circolazione dell’aria; è quindi necessario trovare un certo equilibrio nella predisporre i vari ripari. Le piante più fragili andrebbero messe nei punti più riparati, generalmente vicini alle pareti; le piantine che hanno i fusti più deboli andrebbero invece protette con tutori e piccoli ripari.
Orto sul balcone: come gestire lo spazio
Valutati gli interventi necessari alla protezione del nostro orto da balcone si deve iniziare a pensare al problema “spazio”; è infatti ovvio che, per quanto il nostro balcone sia esteso, la superficie a disposizione per la coltivazione di un orto sarà sempre limitata; è quindi fondamentale provvedere a una razionalizzazione dello spazio disponibile. Un primo modo di risparmiare spazio può essere quello di piantare gli ortaggi tutti insieme in una sola cassetta, invece che piantarli nei vasi ognuno per conto proprio; naturalmente così facendo si dovrà tener conto delle varie esigenze colturali delle piante scelte.
Un altro modo di risparmiare spazio è quello di ricorrere ad apposite scaffalature a forma di scale; tali scaffalature possono essere in legno o in metallo e sono reperibili nei negozi specializzati, ma anche in quelli per il bricolage. Alcuni risparmiano spazio ricorrendo anche alle superfici di pareti o ringhiere utilizzando vasi pensili o graticci da ortaggi rampicanti. Nei negozi specializzati sono reperibili comunque molte soluzioni salvaspazio; è consigliabile “farsi un giro” in questi esercizi per verificare la presenza di soluzioni ad hoc per il nostro caso particolare.

Gestire un orto sul balcone può sembrare un’impresa complicata, ma sono moltissimi quelli che ci sono riusciti e che si tolgono diverse soddisfazioni.
Orto sul balcone: il “problema” acqua
Quello dell’acqua è un capitolo importante quando si parla di orto sul balcone.
Le piante coltivate sul balcone, e quindi nei vasi o nelle cassette, hanno necessità di maggiori annaffiature rispetto a quelle coltivate in piena terra, ma non è così semplice dare regole generali relative alla quantità e alla frequenza delle irrigazioni perché si devono tenere in debita considerazione molti fattori come per esempio la zona climatica, la stagione, il tipo di vaso, la sua posizione e, soprattutto, la specie coltivata.
Le piante aromatiche, tanto per fare un esempio, non hanno particolari esigenze idriche, ma se sono coltivate in vaso devono comunque essere irrigate con regolarità (sempre con parsimonia però); anche la dimensione del vaso e il materiale hanno la loro importanza; nei vasi piccoli il substrato tende ad asciugarsi con più rapidità; se il vaso è in plastica le piante richiedono annaffiature meno frequenti rispetto a quelle che si trovano nei vasi in terracotta.
Anche il clima, ovviamente, incide sul fabbisogno idrico; in una giornata umida la traspirazione delle foglie si riduce e conseguentemente diminuisce anche la necessità di acqua; nelle giornate particolarmente calde e secche può essere invece necessario annaffiare le piantine anche un paio di volte.
Si deve tenere conto anche della posizione del vaso; i contenitori che si trovano a mezz’ombra non hanno certo le stesse esigenze idriche di quelli che si trovano in pieno sole in quanto il substrato in essi contenuto è meno soggetto a perdite d’acqua dovute all’evaporazione.
Per valutare la necessità d’acqua, quindi, sono necessarie un’attenta osservazione e anche un po’ di esperienza. Qualche indicazione è comunque possibile fornirla; quando si vede che la terra inizia ad assumere un colore più chiaro del solito e le foglie iniziano a reclinarsi, è sicuramente giunto il momento di annaffiare la pianta. Ci si può regolare anche sentendo con le dita se la terra dei vasi, a un cm o due sotto la superficie, è umida o asciutta.
Bisogna comunque fare attenzione a essere equilibrati nelle annaffiature; se le piante ricevono poca acqua ne risentiranno, ma soffriranno anche nel caso di irrigazioni eccessive in quanto i ristagni idrici nel sottovaso potrebbero causare la marcitura delle radici. Nel caso di piogge abbondanti, quindi, è opportuno verificare che le piante del nostro balcone non restino con le radici inzuppate nell’acqua troppo a lungo.
Un buon sistema per verificare se la quantità di acqua che forniamo è giusta o no è quello di controllare cosa accade dopo l’irrigazione; se l’acqua che rimane nel sottovaso non viene assorbita nel giro di un’ora circa vuol dire che l’irrigazione è stata eccessiva.
Quando annaffiare? Non è una domanda difficile; anche chi non è particolarmente pratico di orticoltura o di giardinaggio sa che bisogna irrigare soltanto la mattina presto o a tarda sera quando il sole ormai non c’è più. Così facendo l’acqua non evaporerà troppo in fretta e non ci sarà una differenza marcata tra la temperatura dell’acqua e quella del substrato. Nei mesi estivi si deve aspettare che siano trascorse almeno un paio d’ore dal tramonto.
L’acqua utilizzata per irrigare deve essere a temperatura ambiente, in particolar modo quando si annaffia nelle ore serali. Gli sbalzi di temperatura tra acqua fredda e terreno caldo possono danneggiare le piante.
Come annaffiare? È meglio spruzzare l’acqua piuttosto che versarla; si può ovviamente utilizzare l’annaffiatoio, ma bisogna farlo dotandolo della “cipolla” che consente l’annaffiatura a pioggia; getti d’acqua diretti possono danneggiare le piantine più delicate. Se non si vuole utilizzare l’annaffiatoio si può ricorrere alle bottigliette con nebulizzatore.
Ci si ricordi di irrigare il terreno e non le foglie; non sono queste ad aver bisogno di acqua, bensì le radici. Peraltro ci sono alcune piante che non gradiscono affatto le foglie bagnate.
Un’attenzione particolare va riservata alle piantine trapiantate da poco o ai terricci da poco seminati. In questi casi le piantine sono più fragili e quindi l’irrigazione deve essere parsimoniosa e delicata.

Orto sul balcone: le piante coltivate sul balcone, e quindi nei vasi o nelle cassette, hanno necessità di maggiori annaffiature rispetto a quelle coltivate in piena terra.
Orto sul balcone – Cosa piantare
Per quanto riguarda l’argomento piante è doveroso dire che, pur essendo molti i tipi di pianta o di ortaggi che possono essere coltivati sul balcone, non tutti sono adatti a una coltivazione in spazi limitati. Vi sono per esempio determinate specie che sono dotate di apparati radicali abbastanza profondi e quindi necessitano di vasi molto grandi (e conseguentemente ingombranti) per svilupparsi al meglio; è quindi opportuno, nell’ottica della salvaguardia dello spazio, orientarsi su specie molto produttive e su specie il cui ciclo vegetativo sia abbastanza breve. Una scelta di questo tipo consente sia un discreto raccolto in termini numerici, sia una rotazione di ortaggi senza sprechi di spazi (si utilizza un solo vaso per più verdure). Un esempio di scelta salvaspazio è rappresentato dalle insalate, dai fagioli, dai ravanelli, dal basilico, dal prezzemolo ecc.
Fra i vari ortaggi che più agevolmente si possono coltivare sul balcone ricordiamo la lattuga, le zucchine, le bietole sia da taglio che da costa, il basilico, il prezzemolo e la rucola, le carote e le cipolle, le fragole, i pomodori, i peperoni, le melanzane e il sedano.
Orto sul balcone – La scelta del substrato
Qual è il substrato più adatto per una coltivazione in vaso? Non c’è unanimità di vedute sulla questione se non per il fatto che è meglio evitare la generica terra di campo in quanto le condizioni ambientali che si ritrovano in un ambiente come quello del balcone sono del tutto diverse da quelle “naturali”; per esempio, la terra di campo potrebbe essere eccessivamente argillosa e compattarsi nel giro di breve tempo in un contenitore.
In commercio sono diversi i prodotti proposti per la coltivazione delle piante in vaso, scelta obbligata nel caso dell’orto sul balcone.
Possono andar bene terricci universali, preferibilmente quelli piuttosto ricchi di sostanza organica (residui vegetali, corteccia, humus, torba). Meglio evitare quelli eccessivamente ricchi di torba (80%) perché tendono non solo a rendere il terriccio eccessivamente acido, ma anche a compattarsi obbligando a interventi troppo frequenti.