L’ortica (Urtica dioica) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Urticacee; è praticamente diffusa in tutto il mondo, in particolare nell’America del Nord e nel continente europeo; predilige zone umide e ha un’altezza variabile dai 50 cm ai 150 cm; la sua caratteristica più nota è l’effetto urticante dei peli che ricoprono le foglie e i fusti; tale effetto scompare circa 12 ore dopo che la pianta è stata raccolta.
Indice

Foglie di ortica (Urtica dioica); la specie botanica porta fiori maschili e femminili su piante diverse
La coltivazione dell’ortica
L’ortica cresce spontanea in tutta Italia, dalla pianura fino a 1800 m d’altitudine, con il periodo di fioritura che si estende da aprile a novembre, a seconda delle condizioni climatiche. TRova posto in giardini spontanei o nell’orto.
Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole o mezz’ombra. Le piante di ortica amano il sole ma sanno adattarsi anche a condizioni meno favorevoli.
Terreno – La pianta di ortica ama i terreni umidi, molto ricchi di sostanze azotate. Se piantate in terreni poveri, è necessaria la concimazione.
Moltiplicazione e impianto – Si coltiva a partire dai semi, collocati direttamente a dimora a fine primavera o all’inizio dell’autunno. La pianta è quasi infestante e se si vuole evitare la sua propagazione incontrollata è possibile piantarla anche in vaso.
Annaffiatura – La pianta non è molto esigente per quanto riguarda le irrigazioni e in molte zone d’Italia può vivere bene anche con la sola acqua piovana. Solo in caso di prolungata siccità è bene provvedere con irrigazioni di soccorso.
Concimazione – La concimazione periodica non è necessaria, ma la pianta beneficia di substrati ricchi e fertili.
Potatura – La pianta non si pota. In genere si prelevano le foglie man mano che si utilizzano in cucina; l’operazione va fatta con opportuni guanti per evitare le conseguenze del potere urticante della peluria che ricopre la pianta. Il potere urticante delle ortiche può essere annullato sbollentando le foglie oppure aspettando circa dodici ore dopo il raccolto.
Malattie – La pianta di ortica è molto rustica e l’unica malattia degna di nota è l’oidio che si manifesta in esposizioni poco soleggiate e ambienti troppo umidi.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
L’ortica in fitoterapia
Dell’ortica, in fitoterapia, si utilizzano sia le radici che le foglie. Queste ultime vengono raccolte a primavera inoltrata e all’inizio della stagione estiva, prima che sia completato il processo di fioritura. I costituenti principali delle foglie sono clorofilla, sostanze vasoattive e proinfiammatorie (serotonina, istamina, acetilcolina ecc.), flavonoidi (rutina, isoquercitrina, canferolo e isoramnetina) olio essenziale (in particolar modo chetoni), vitamine (in particolare vitamina C), proteine, fibre, sali di calcio e di potassio, acido silicico e acido formico.
I costituenti principali delle radici sono invece steroli (beta-sitosterolo, stigmasterolo, campesterolo e stigmast-4-en-3-one), lectine, polisaccaridi idrosolubili (glucani, glucogalatturonani, arabinogalatani acidici), idrossicumarini, lignani e ceramidi.
L’utilizzo fitoterapico delle radici è, per così dire, limitato al trattamento di patologie relative all’apparato urinario; le indicazioni principali sono infatti le cistiti, l’iperplasia prostatica benigna (trattamento dei sintomi), disturbi della minzione, prostatite e sindrome della vescica irritabile.
Il ventaglio delle applicazioni fitoterapiche relative alle foglie è molto più esteso; le indicazioni infatti sono numerose; tra le più comuni ricordiamo la bronchite asmatica, la cistite, la cistorrea, la diarrea, la colite, gli eczemi, l’epistassi, le eruzioni cutanee, l’osteoartrite, la rinite allergica e la gotta.
Sul fatto che l’ortica sia un ottimo diuretico non c’è dubbio; è però doveroso ricordare che un trattamento a base di questa pianta può essere indicato soltanto in caso di disturbi di poco conto; sperare, per esempio, di trattare efficacemente cistiti e prostatiti a uno stadio avanzato con infusi a base di ortica è decisamente ottimistico e poco realistico.
In cucina
L’ortica è utilizzata da tempo immemorabile per scopi fitoterapici, ma è usata ampiamente anche come ingrediente di numerose ricette culinarie (frittate, risotti, minestroni e ripieni per la pasta).