Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, la stessa della quale fanno parte piante i cui frutti (poponidi) sono di consumo molto comune (basti pensare ai cetrioli, ai cocomeri, alle zucche e alle zucchine).. È una pianta erbacea annua, a fusto rampicante, coltivata nelle zone temperato-calde per i suoi frutti commestibili e dolci.
Il melone è forse originario dell’Asia (i cinesi ne usano le virtù terapeutiche), secondo altre fonti è di origine africana. In Italia fu introdotto in età cristiana, come testimoniano alcuni dipinti di Ercolano. Plinio definisce i frutti del melone popones, facendoci sapere che l’imperatore Tiberio ne era ghiottissimo; per Columella erano i melones. I due termini sono rimasti con il primo più usato nell’Italia meridionale e il secondo al nord. In Europa si diffuse più tardi (fu Carlo VIII a introdurlo in Francia) e dopo il XV sec. arrivò anche nel nord fino alla Svezia.
Indice
Melone – Coltivazione
La coltivazione del melone non è particolarmente semplice a causa delle esigenze climatiche della pianta in fatto di condizioni climatiche e umidità e anche per quanto riguarda il tipo di substrato di coltivazione; non a caso le coltivazioni di meloni di ottima qualità commerciale vengono effettuate soltanto nelle zone che sono caratterizzate da un clima caldo, ma poco umido e poco ventoso e sono praticate in terreni piuttosto profondi e dotati di un ottimo drenaggio (i meloni temono particolarmente i ristagni idrici). Il terreno di coltivazione del melone, inoltre, deve essere ben fertile, ricco di sostanze nutritive ed possibilmente esposto a sud.
La semina del melone viene fatta in semenzaio alla fine del mese di febbraio-inizi del mese di marzo; si pongono in un substrato a base di torba sistemandoli a 3-4 cm di profondità. Una volta terminata questa operazione si procede con una ricca irrigazione.
Dopo che sono spuntate alcune foglie sarà possibile trapiantare le piantine in pieno campo, sempre che la temperatura lo consenta (non si dovrebbe mai scendere sotto i 13-14 °C); le piante vanno sistemate a una distanza di circa 75-80 cm l’una dall’altra. Ad attecchimento avvenuto si dovranno effettuare le operazioni di diradamento, ovvero si rimuoveranno le piante più deboli, quelle che rischiano di non crescere adeguatamente.
Prima di procedere con la semina però è necessario preparare il terreno concimandolo adeguatamente con del compost organico oppure con del letame.
La coltivazione del melone prevede irrigazioni abbondanti e regolari; ovviamente, come già detto, vanno assolutamente evitati i ristagni idrici; non vanno però bagnate le piante, bensì il terreno che le circonda. Si potranno diradare gli interventi di irrigazione soltanto quando sarà vicina la maturazione.
Di tanto in tanto sarà opportuno effettuare interventi di sarchiatura che serviranno ad arieggiare il terreno e a rimuovere le erbe infestanti; per impedire la crescita di queste ultime e conservare il giusto grado di umidità del terreno è opportuno eseguire la pacciamatura.
Un’operazione indispensabile è la cimatura; questa va eseguita quando la pianta emette la quarta foglia; si esegue rimuovendo delicatamente (con forbici apposite ben disinfettate) l’apice posto sopra la seconda foglia; da qui, in seguito, nasceranno altri due rami che dovranno in seguito essere sottoposti a cimatura all’altezza della terza foglia. Questa operazione andrà eseguita quando sarà spuntata la quinta foglia.
Una volta nati i primi frutti della pianta, è necessario operare la cimatura del ramo; questo andrà tagliato sopra la prima foglia spuntata dopo la nascita dei frutti.
La raccolta dei meloni può essere fatta a partire dal mese di giugno e durerà fino alla fine del mese di agosto; fanno eccezione le zone caratterizzate da un clima molto caldo nelle quali la raccolta può durare anche cinque mesi. I meloni possono essere colti quando la buccia comincia a cedere leggermente al tatto. Quando si raccoglie il melone va tagliato anche il peduncolo.
Per quanto concerne le avversità, le più comuni sono la coccinella del melone, il grillotalpa, il ragnetto rosso e gli afidi.
Danni alle coltivazioni possono derivare anche dall’oidio, dalla peronospora, dalla ticchiolatura e dal nerume delle Cucurbitacee.
Il melone in cucina
Si tratta di un ottimo frutto, con un buon potere saziante, ma meno dissetante dell’anguria (e per questo meno appetibile) e le cui scorpacciate estive spesso non sono salutari. Abbinato classicamente al prosciutto crudo, consente di mantenere nei limiti del buon senso l’antipasto prima di un pranzo importante.
La componente zuccherina supera generalmente il 13%; il contenuto lipidico e quello proteico sono scarsissimi (rispettivamente 0,19 e 0,84 g ogni 100 g di prodotto). Anche la quantità di fibre è bassissima (0,9 g).
Con le sue 34 kcal/100 g il melone risulta essere un frutto dal basso apporto calorico ed è per questo che viene tranquillamente nelle diete ipocaloriche.
Per quanto riguarda il contenuto di vitamine e sali minerali, è un alimento piuttosto interessante; contiene infatti vitamina A (189 mg/100 g), vitamina C (37 mg/100 g) e tracce di vitamina B1 e vitamina B2; ha un discreto contenuto di potassio (333 mg per 100 g); interessanti anche i quantitativi di fosforo, calcio e sodio (rispettivamente 13, 8 e 8 mg ogni 100 g di prodotto).

Prosciutto e melone è un classico piatto estivo, con un contrasto deciso fra dolce e salato
Calorie e valori nutrizionali
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Melone
Scarto: 49% (9% contenuto della cavità centrale, 1% scarti da taglio, 39% buccia)
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 90.15 | 30 | 0.312 |
Calorie | kcal | 34 | 0 | |
Calorie | kJ | 141 | 0 | |
Proteine | g | 0.84 | 17 | 0.03 |
Lipidi | g | 0.19 | 21 | 0.036 |
Ceneri | g | 0.65 | 17 | 0.039 |
Carboidrati (per differenza) | g | 8.16 | 0 | |
Fibre | g | 0.9 | 18 | 0.112 |
Zuccheri | g | 7.86 | 0 | |
Saccarosio | g | 4.35 | 14 | 0.666 |
Glucosio (destrosio) | g | 1.54 | 14 | 0.322 |
Fruttosio | g | 1.87 | 14 | 0.304 |
Lattosio | g | 0.00 | 8 | 0 |
Maltosio | g | 0.04 | 11 | 0.02 |
Galattosio | g | 0.06 | 8 | 0.004 |
Amido | g | 0.03 | 4 | 0.025 |
Ricette – Il melone è un frutto di notevole versatilità in cucina; spesso viene consumato come frutta alla fine del pasto, ma può essere utilizzato anche per la preparazione di piatti salati (tipico caso è l’antipasto a base di prosciutto e melone) e per quella di confetture, gelati, granite, macedonie ecc. Come esempio, si veda la ricetta del gelato al vero sapor di frutta. Il melone entra anche nella ricetta di torte e in quella del risotto al melone.
Acquisto e conservazione – Al momento dell’acquisto si evitino i meloni che risultano molli al tatto perché c’è il rischio che marciscano nel giro di breve tempo. Per quanto concerne la conservazione, è consigliabile evitare di conservare questo frutto in frigo perché gli altri alimenti potrebbero assumerne il particolare profumo alterando il loro sapore; meglio tenerlo in posto fresco e asciutto; se proprio è necessario conservarlo in frigorifero è decisamente opportuno rinvolgerlo con della pellicola da alimenti facendo attenzione che la temperatura non scenda mai sotto i 5 °C; pena un notevole scadimento delle sue qualità organolettiche.

Il melone retato (melone giallo) è la varietà più nota e consumata
Melone in inglese e altre lingue
Ecco di seguito la traduzione di melone in inglese e in altre lingue:
- Inglese – Melon
- Spagnolo – Melon
- Francese – Melon
- Tedesco – Melone