Il melo (Malus communis o Malus domestica) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, la stessa alla quale appartengono tante altre piante da frutto molto conosciute come, per esempio, l’albicocco, il ciliegio, il cotogno, il mandorlo, il nespolo, il susino, il sorbo ecc.
L’albero del melo è una pianta vigorosa di dimensioni medio-grandi che può raggiungere anche i 10 m di altezza; ha un apparato radicale superficiale; lo caratterizzano la sua forma eretta, la chioma a forma di globo e la corteccia liscia; le foglie sono verdi, hanno forma ovale e il margine seghettato, i fiori sono composti da 5 petali di colore bianco-rosato. La fioritura avviene nel mese di aprile.
Indice

Raccolta delle mele in una piantagione
Coltivazione del melo
Il melo è una pianta che sa adattarsi molto bene a una gran varietà di terreni, quelli più adatti alla sua coltivazione sono i terreni profondi, dotati di buon drenaggio e non eccessivamente calcarei. È consigliare evitare quei terreni la cui profondità utile all’apparato radicale sia inferiore ai 40 cm. Il pH ideale va da 6,5 a 7,5; vanno evitati i suoli con pH inferiore a 5,4 e quelli con pH superiore a 8,8.
Il melo è una pianta che tollera benissimo il freddo e, con l’eccezione di qualche varietà, può sopportare temperature fino a -25 °C, ma le gelate tardive possono procurare seri danni alla coltivazione; la sensibilità alle gelate dipende dall’epoca di fioritura delle diverse cultivar.
Il melo può essere coltivato ovunque, ma preferisce un clima fresco e le zone che si trovano tra i 600 e i 1.000 metri sopra il livello del mare. La pianta teme la siccità e i ristagni idrici.
Per ottenere i migliori risultati gli astoni innestati devono essere messi a dimora nella stagione invernale o in quella primaverile; il terreno va preparato con un certo anticipo utilizzando un buon quantitativo di concime organico. Le piante vanno distanziate di 3 o 4 metri l’una dall’altra in una zona con una buona esposizione alla luce solare.
Le irrigazioni (è consigliabile predisporre un impianto a goccia) non devono essere particolarmente abbondanti, ma è necessario che siano frequenti, in particolar modo se la stagione è particolarmente siccitosa. Le irrigazioni devono comunque essere sospese quando manca un mese alla raccolta.
Per quanto riguarda la concimazione, oltre a quella effettuata al momento della preparazione del terreno, è opportuno, a partire dal terzo anno d’impianto, concimare il melo nel periodo post-fioritura e nella stagione autunnale. Non è facilissimo fornire consigli sulla concimazione del melo perché ogni cultivar e ogni portainnesto avrebbero bisogno di particolari combinazioni di elementi nutritivi; in linea generale non devono assolutamente mancare azoto e potassio, mentre la somministrazione di fosforo è meno importante; è inoltre opportuno fornire alle piante un certo quantitativo di magnesio e di calcio.
Per quanto riguarda le potature è necessario distinguere fra quella di allevamento (potatura di formazione) e quella di produzione. Per approfondire, La potatura del melo.
La raccolta delle mele si effettua a partire dalla seconda metà di luglio fino a ottobre a seconda delle varietà; le varietà estive (gruppo Gala, Ozark Gold, Gravenstein, Summerfree ecc.) si raccolgono fra luglio e settembre, mentre le varietà autunno-vernine (Granny Smith, gruppo Renette, Annurca, Red delicious, Golden delicious, Gold Rush, Rome Beauty, Imperatore, Jonathan, Gloster, Elstar, Idared, Crimson Crisp, Fuji ecc.) si raccolgono fra settembre e ottobre.
Molte delle mele raccolte possono essere conservate per lunghi periodi di tempo; alcune varietà, fra cui la Gold Rush, la Summerfree e la Crimson Crisp, sono resistenti alla ticchiolatura (una malattia che nel melo è causata dal fungo Venturia inaequalis) e sono fra le più adatte alla coltivazione in un orto domestico. Si trovano poi anche varietà ornamentali che possono essere coltivate in vaso; hanno fioritura abbondante e i frutti, molto piccoli, arrivano a maturità nel mese di ottobre.
La pianta del melo può essere interessata da varie avversità, fra le principali si ricordano la già citata ticchiolatura, l’oidio, il cancro rameale, il marciume del colletto, la cocciniglia di San José, il ragno rosso dei fruttiferi, la carpocapsa, gli afidi, il rodilegno giallo, il rodilegno rosso, la mosca mediterranea della frutta, i fillominatori e i tortricidi ricamatori.
La mela
La mela è un pomo dalla forma rotondeggiante, comunemente ritenuta il frutto del melo (Malus communis o Malus domestica, una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee e originaria delle zone sud caucasiche), ma in realtà si tratta di un falso frutto che si forma in seguito all’accrescimento del talamo fiorale insieme all’ovario (il vero frutto del melo è il torsolo che, rispetto alla polpa, ha una maggiore consistenza).
La mela ha una buccia che può essere “rugginosa” o liscia, di colore giallo, rosso o verde con macchie e striature. La polpa, di colore bianco o lievemente giallognolo, è soda e succosa, in alcuni casi farinosa, ha sapore dolce o acidulo. La mela viene consumata sia cruda (più comunemente) che cotta e da essa si possono estrarre vari succhi.
A differenza di molti altri frutti, nella mela non è presente un quantitativo particolarmente alto di vitamina C (7 mg circa per 100 g).
Attualmente il melo viene coltivato in modo intensivo in Cina, negli USA, in Russia e in Europa, in particolar modo in Francia e in Italia. Nel nostro Paese la produzione delle mele è concentrata nelle regioni settentrionali; la stragrande maggioranza (80% circa) del raccolto è infatti relativa a tre regioni: Trentino Alto Adige (46% circa), Emilia Romagna (17% circa) e Veneto (14% circa); altre regioni italiane con produzioni relativamente considerevoli sono il Piemonte, la Lombardia e la Campania.
La raccolta delle mele viene effettuata a partire dalla terza settimana di luglio fino a ottobre in base alle varietà; quelle estive (gruppo Gala, Ozark Gold, Gravenstein, Summerfree ecc.) si raccolgono nel periodo compreso fra luglio e settembre, mentre quelle autunno-vernine (Granny Smith, gruppo Renette, Annurca, Red Delicious, Golden delicious, Gold Rush, Rome Beauty, Imperatore, Jonathan, Gloster, Elstar, Idared, Crimson Crisp, Fuji ecc.) si raccolgono fra settembre e ottobre. Vediamo le più comuni.

Alcune fra le più note varietà di mele
Renetta – La Renetta è una mela particolare perché ha un gusto acidulo; la colorazione può andare dal verde al giallo, ma la buccia si contraddistingue per la chiazzatura rugginosa. Originaria della Francia (il termine reinette risale alla metà del XVI sec.), in Italia viene coltivata soprattutto in Val di Non (trentino), ma anche in Valle d’Aosta e in provincia di Cuneo (grigia di Torriana).
Golden Delicious – La Golden Delicious è una varietà di mela nata negli USA (1891); è una delle più diffuse, essendo coltivata praticamente in tutto il mondo, dalla caratteristica buccia giallo-oro, molto succosa. Matura da settembre a ottobre. In Italia è coltivata soprattutto nell’arco alpino.
Fuji – La Fuji è una varietà di mela creata in Giappone attorno al 1930, incrociando due varietà di mele americane, la Red Delicious e la Kokko. Ha una forma tondeggiante, con la buccia tipicamente rossa o rosata, con sapore dolce e polpa succosa.
Pink Lady – Pink Lady è il nome commerciale, registrato dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione dell’Australia Occidentale, dei frutti della varietà di mela Cripps Pink che rispettano un particolare standard qualitativo. La mela ha una forma leggermente ellissoidale con tipica colorazione rossa su sfondo verde; il gusto è leggermente acidulo, ma risulta uno dei più gradevoli. Poiché il periodo di crescita è di circa 6-7 mesi, può essere coltivata solo nelle zone temperate, soprattutto in Australia. Diffusa anche in Nuova Zelanda, Cile, Canada, Francia, Italia, Spagna e Stati Uniti.
Granny Smith – La Granny Ramsey Smith, nota comunemente come Granny Smith (nonna Smith), è originaria dell’Australia (XIX sec.); è un ibrido naturale (la scoperta si deve a Maria Ann Ramsey Sherwood Smith) del melo selvatico col melo. Tipicamente tutta verde, molto compatta e dal gusto acidulo.
Gala – È una varietà creata in Nuova Zelanda nel 1930 incrociando la Golden Delicious e la Kidd’s Orange. L’aspetto la rende il prototipo della classica mela: forma tondeggiante, buccia rossa, leggermente striata, polpa compatta e succosa, sapore dolcemente aromatico. Per questo in Italia è fra le varietà più diffuse con la raccolta che va da maggio a settembre.
Annurca – L’Annurca è una varietà pregiata di mela tipica della Campania; viene raccolta ancora acerba, attorno alla metà di settembre, per evitare che i frutti cadano al suolo a maturazione avviata. Questi poi vengono fatti maturare al sole per un paio di settimane (arrossamento), sistemandoli a terra sui melai (o porche), strisce di terreno ricoperte di paglia derivante dalla trebbiatura e delimitate da solchi per il deflusso dell’acqua. Durante la maturazione le mele vengono frequentemente girate a mano.
Mela e salute
Come nel caso di tutta la frutta, frequentemente se ne decantano i pregi (“una mela al giorno leva il medico di torno”), spesso esagerati per motivazioni commerciali. Sicuramente è un frutto molto salutare, ma appare comunque ottimistico proporre la mela come argine ai tumori o nel controllo del colesterolo (la classica mela al giorno non risolve nulla se il resto dell’alimentazione è scorretto).
Mele: pesticidi e conservanti
Per le mele il marchio di produzione è essenziale perché garantisce norme restrittive sull’uso di sostanze chimiche; si può ricorrere a mele biologiche o a mele dai marchi conosciuti, mentre è meglio diffidare di mele “anonime” soprattutto lontano dalla stagione tipica della qualità di mela considerata.

La buccia della mela è ricca di fibre e rende questo frutto più saziante, ma rischia di avere residui di prodotti chimici, perciò va lavata molto accuratamente se si desidera mangiarla
La mela in cucina
In cucina la mela viene utilizzata nella preparazione di molte ricette di vario tipo; oltre che nei dolci, impiego culinario tradizionale di questo frutto, la troviamo fra gli ingredienti di primi e secondi piatti. Ecco una classica ricetta della torta di mele. Di seguito due ricette di dolci ipocalorici a base di mele: torta di mele amaretti e cannella e torta morbida con mele, zucca e mandorle.
Mela e dieta
La mela è forse il frutto più valutato dalla moderna dietologia. Sicuramente la presenza per gran parte dell’anno, la facile portabilità (che la rende molto pratica per gli spuntini) e, non ultime, le caratteristiche alimentari, giustificano la posizione di rilievo che occupa presso gli alimentaristi. Del resto, anche presso i romani era comune cominciare il pranzo con le uova e finirlo con mele e altra frutta (da cui la celebre frase Ab ovo usque ad mala, Dalle uova fino alle mele).
Anche se molti la usano per praticità per gli spuntini che inseriscono nel loro piano alimentare, si dovrebbe rilevare che, essendo un cibo tipicamente glicidico, la mela non è molto saziante (anche se, a differenza di altra frutta, la consistenza solida rallenta la digestione), non è bilanciata e spesso non è ben definita caloricamente: una grossa mela può arrivare tranquillamente anche alle 120 kcal, mentre una medio-piccola non supera le 60.
Se si utilizza la mela per uno dei due spuntini giornalieri, per l’altro è opportuno orientarsi su un alimento che contenga proteine e grassi (per esempio uno yogurt intero).
La mela è invece ideale come frutta per terminare il pasto, apportando un buon contenuto di fibre alimentari (circa il doppio di quello delle ciliegie e circa il triplo di quello delle fragole).
Calorie e valori nutrizionali della mela
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Mela
Scarto: 15% (8% torsolo e gambo, 7% buccia)
Nome scientifico: Malus domestica
Nutrienti | Unità | Valore per100 g | Numerodicampioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 86.67 | 6 | 0.11 |
Calorie | kcal | 48 | 0 | |
Calorie | kJ | 200 | 0 | |
Proteine | g | 0.27 | 4 | 0.051 |
Lipidi | g | 0.13 | 5 | 0.021 |
Ceneri | g | 0.17 | 4 | 0.028 |
Carboidrati (per differenza) | g | 12.76 | 0 | |
Fibre | g | 1.3 | 4 | 0.09 |
Zuccheri | g | 10.10 | 4 | 1.059 |
Saccarosio | g | 0.82 | 4 | 0.109 |
Glucosio (destrosio) | g | 3.25 | 4 | 0.546 |
Fruttosio | g | 6.03 | 4 | 0.409 |
Lattosio | g | 0.00 | 4 | 0 |
Maltosio | g | 0.00 | 4 | 0 |
Galattosio | g | 0.00 | 4 | 0 |