L’innesto della vite permette di ottenere piante di vite più resistenti agli attacchi di parassiti e malattie e con frutti migliori. Per esempio, le varietà di vite innestate risultano immuni alla fillossera della vite, un parassita molto comune per queste piante.
Esistono diversi tipi di innesto della vite, che variano in base alla specie di vite coltivata, all’uso dei frutti (vino o tavola) e al sistema di coltivazione del vitigno, inoltre non tutte le varietà di vite possono o devono essere innestate. Per esempio la vite canadese non va innestata, e così tutte le viti nate già da un innesto, mentre quelle europea e americana ne hanno bisogno. La vite americana è particolarmente resistente alla fillossera, perciò spesso viene usata come portainnesto per altre viti.
Innesto della vite – Periodo
Il periodo migliore per l’innesto della vite dipende dalla tecnica di innesto scelta: l’innesto a spacco inglese doppio e a scheggia si effettuano nel periodo compreso tra fine inverno e inizio primavera (febbraio -marzo), quelli a spacco semplice, a occhio, e a maiorchina vanno eseguiti in estate, tra luglio e agosto. Si differenzia l’innesto a omega, che va eseguito durante il riposo vegetativo della pianta, quindi in autunno, tra ottobre e novembre.
Innesto della vite a spacco
L’innesto a spacco è tipico degli alberi da frutto e viene praticato agendo sulla parte legnosa della pianta, sui rami più vigorosi e robusti.
L’innesto della vite a spacco semplice consiste nel praticare un taglio sul ramo monco del portainnesto, su cui applicare poi una marza composta da un tralcio con una o due gemme. Il doppio spacco inglese, invece, prevede il taglio del ramo più grosso del portainnesto con uno spacco attraverso tutto il suo diametro, all’interno del quale saranno applicate due marze. Bisogna sempre usare un apposito coltello da innesto, affilato e pulito, e al termine legare marza e portainnesto con nastro adesivo e applicare del mastice da innesto sul taglio.
Le marze da innestare si prelevano dai resti della potatura invernale, da rami sani e vigorosi che vanno trattati con torba umida e spruzzati con un fungicida, poi avvolti in un sacchetto di plastica e conservati in un luogo fresco fino all’utilizzo.
Gli innesti a spacco possono però anche essere erbacei, cioè praticati sui tralci delle piante più giovani, non ancora lignificati: si pratica un taglio diagonale sia sul portainnesto che sulla marza, che devono combaciare perfettamente tra loro.
Innesto a gemma e altre varianti
L’innesto della vite a gemma o a scudetto è un’altra tipologia di innesto, con percentuali di successo però inferiori all’innesto a spacco.
La marza per questa tecnica è definita scudetto, ed è una gemma prelevata dai rami più legnosi e vigorosi della pianta a luglio, mentre il portainnesto non deve essere più spesso di un centimetro e mezzo. Con il trincetto si deve effettuare un taglio verticale nella parte di ramo posteriore della gemma, in modo da permetterne la fuoriuscita insieme a un pezzo di corteccia integro. Lo stesso taglio si effettua nel portainnesto, dove verrà inserito lo scudetto, fissato poi con nastro isolante.
Una variante è l’innesto alla maiorchina, tipico delle zone temperate, in cui una gemma viene inserita in un taglio laterale sul portainnesto. Analogo è l’innesto a scheggia, solo che al posto della gemma si usa un ramo con gemme, legato poi al portainnesto con lacci.

L’innesto della vite richiede che ci sia analogia fisiologica (biochimica, enzimatica, ormonale) tra le piante coinvolte
Infine si può scegliere anche l’innesto della vite a omega, che consente di stabilizzare la fuoriuscita della linfa e garantisce una buona cicatrizzazione, grazie al taglio a forma di occhiello. Nel portainnesto va quindi praticato un taglio concavo di questa forma, e la marza con le gemme va intagliata affinché vi si incastri perfettamente: le due parti devono combaciare. Per saldare l’innesto, sarà poi necessario legare il punto di taglio con della corda o con del nastro isolante.
Nelle zone di taglio va sempre applicato del mastice da innesto per evitare che insorgano malattie o entrino parassiti, e per lo stesso motivo, oltre che per la buona riuscita dell’innesto, è importante che le lame utilizzate siano affilate e i tagli netti.