L’innesto dell’olivo non è una pratica molto diffusa perché di solito questa pianta si moltiplica facilmente per talea, dato che tende a autoradicare senza difficoltà. Tuttavia ci sono alcune varietà di olivo con cui non si riesce ad applicare il metodo della talea e quindi si ricorre all’innesto, utilizzato anche in caso di problemi di salute della pianta, infatti ad esempio il batterio Xylella fastidiosa non attacca piante di olivo derivate da innesto. In quest’ultimo caso, però, bisogna intervenire tempestivamente, perché se fossero troppi gli olivi già attaccati dal batterio converrebbe sradicarli e ripiantare tutto l’uliveto da zero. Gli obiettivi dell’innesto dell’olivo, quindi, sono quelli di favorire una maggiore qualità nella produzione e la nascita di varietà più resistenti alle condizioni climatiche e alle caratteristiche del terreno.
L’ulivo non riesce invece a riprodursi bene per seme, quindi la semina è una pratica ancora meno usata della talea e dell’innesto.
Periodo dell’innesto dell’olivo
Il periodo migliore per l’innesto dell’olivo è la primavera, fra aprile e maggio, perché in questo periodo la pianta è in succhio, cioè ha una più veloce circolazione della linfa che favorisce l’attecchimento dell’innesto. A seconda della tecnica di innesto prescelta, però, a volte si deve prediligere un mese primaverile preciso.
Tecniche di innesto dell’olivo
La tecnica dell’innesto dell’olivo a trapano è molto semplice e prevede di praticare con il trapano un foro nella corteccia della branca per poi inserirvi una marza. Un’altra tecnica molto semplice è quella dell’innesto a occhio o scudetto: si preleva una porzione circolare di legno e corteccia contenente una gemma, che viene innestata nel portainnesto tagliato in orizzontale e in verticale per formare una T.
L’innesto dell’olivo a corona va praticato tra marzo e aprile, quando le piante sono in succhio, cioè hanno la corteccia che si stacca facilmente dal tronco. Bisogna tagliare diagonalmente una porzione di ramo lunga una decina di centimetri e dotata di 2/3 gemme, con un taglio appuntito, quindi fare un’incisione verticale sul portainnesto scegliendo la zona priva di nodosità; sollevando la corteccia, inserire la marza nel portainnesto facendo attenzione che sia perfettamente a contatto; per migliorare l’aderenza delle due parti si può usare del nastro per innesti per far sì che siano bene a contatto col portainnesto, legarle strettamente con un nastro per innesti.
Anche per l’innesto a linguetta, o spacco inglese, il periodo più adatto è fra marzo e aprile e la marza deve essere lunga una decina di centimetri e dotata di 2/3 gemme; in più, il portainnesto e la marza devono essere dello stesso diametro. Questa tecnica si esegue praticando su marza e portainnesto un taglio inclinato per creare una linguetta le cui due parti dovranno combaciare perfettamente tra loro e andranno legate strettamente con un nastro da innesti.
Le marze per queste due tecniche di innesto dell’olivo vanno prelevate da un rano sano di un anno, già lignificato, tra quelli esterni della chioma, e devono avere le gemme ferme, quindi possono essere prelevate anche durante le operazioni di potatura invernali, con forbici o coltelli da innesto con lame pulite e ben affilate. Vanno trattate con un fungicida a base di rame in corrispondenza del taglio, per prevenire infezioni fungine, poi vanno riunite in fasci e avvolte in un panno, per mantenerle leggermente umide. La conservazione poi deve avvenire all’interno di un sacchetto di plastica chiuso e al freddo, a circa 4°C, fino al momento dell’utilizzo.

Gli innesti dell’olivo danno vita a cultivar con un apparato radicale più robusto, in grado di attecchire nei terreni più difficili
Un’altra tecnica di innesto dell’olivo è quella a pezza o a tassello, che si esegue tra aprile e maggio prelevando una gemma cmpresa di una porzione di corteccia quadrangolare delle stesse misure o leggermente maggiore della corteccia asportata dal portainnesto. Il tassello va quindi incastrato nel portainnesto e legato con un elastico per circa due settimane.
Se si vive in zone molto ventose,è consigliabile inserire le marze o le pezze di spalle al vento, per evitare che si separino dal portainnesto o si rompano.
I tagli vanno sempre coperti con del mastice per innesti per evitare l’ingresso di parassiti, o in alternativa possono essere coperti con un sacchetto di plastica per un paio di settimane. Per l’olivo è particolarmente importante usare lame sempre ben disinfettate per evitare la diffusione della rogna dell’olivo.