L’innesto del fico è un’operazione fondamentale per ricavare frutti da questa pianta, che dopo la prima potatura altrimenti inizia a produrne pochi. Innestare un fico è facile perché questa pianta produce molti polloni basali e radica facilmente, perciò è agevole ottenere nuove piante, purché il clima sia sufficientemente mite e il terreno sabbioso, con ph neutro e ben drenato.
L’innesto del fico permette di ricavare frutti anche da piante di fico che allo stato naturale non ne producono, e innestare un fico con un altro di diversa varietà contribuisce a migliorare la qualità della produzione. Per questo normalmente si sceglie una varietà di fico diversa da quella del portainnesto, ma che cresca spontanea nella stessa zona, in modo che abbiano caratteristiche fisiologiche simili.
Innesto del fico – Periodo
Il periodo migliore in cui fare l’innesto del fico dipende dalla tecnica di innesto scelta: per l’innesto a spacco il periodo indicato è la primavera, quando la pianta è in succhio, cioè la corteccia si stacca più facilmente dall’albero. Nello stesso periodo si deve procedere se si sceglie di eseguire l’innesto a corona, perché anche questa tecnica utilizza la corteccia. Ma la primavera è il momento ideale anche per l’innesto del fico a gemma, se viene eseguito a gemma vegetante, mentre se viene eseguito a gemma dormiente deve essere fatto tra agosto e settembre. La scelta dipenderà dalle condizioni della pianta e dal clima, che deve essere sufficientemente mite.
Tecniche di innesto
L’innesto del fico a gemma è la tecnica più diffusa perché più semplice: si preleva da un ramo sano e vigoroso una gemma, privandola delle parti vegetative ma tenendo un po’ di corteccia, e la si inserisce nel portainnesto inciso a T con un apposito coltello da innesto nella forma precisa per l’inserimento della gemma. Questa va mantenuta stabile tramite legatura con rafia e protetta con mastice da innesto per coprire il taglio e scongiurare malattie e parassiti.
L’innesto a spacco è più difficile da realizzare, ma di solito dà risultati migliori nella produzione dei frutti. Questa tecnica richiede di inserire in fenditure praticate ai lati del portainnesto quattro marze, facendo attenzione che la parte esterna sia più lunga di quella inserita, in modo che la prima gemma emerga. Le fenditure devono essere distanti fra loro almeno 3 cm. La difficoltà di questo innesto del fico consiste nel maneggiare delicatamente la corteccia di questa pianta, perché è molto debole e può rischiare di rompersi facilmente. I rami da innestare devono essere lunghi almeno 10 cm, con una parte terminale appuntita e almeno 2-3 gemme robuste. Le marze vanno legate al con della rafia umida, che va stretta il più possibile attorno alle fenditure, e alla base vanno ricoperte con mastice da innesto protettivo. Questa tecnica viene considerata ideale in particolare per il fico selvatico.

L’innesto del fico è particolarmente importante per il fico selvatico, che altrimenti produce frutti poco dolci
L’innesto a corona è una variante di un innesto a spacco, in cui si inserisce una sola marza in una fenditura a forma di cuneo praticata nella parte centrale del portainnesto.