L’innesto del ciliegio è un’operazione di fondamentale importanza perché consente non solo di migliorare la produzione dei frutti, ma anche la loro qualità; l’albero inoltre crescerà sempre più sano e, fattore di non scarsa importanza – soprattutto nei ciliegi che sono coltivati in giardino – con una migliore resa estetica. Se ben gestito, e se le condizioni climatiche sono favorevoli, una pianta di ciliegio può superare tranquillamente i 90 anni. Per tutte le informazioni sulla cura delle piante di ciliegio si rimanda alla scheda Ciliegio – Coltivazione.
L’operazione di innesto del ciliegio è meno semplice di quella del fico e, se si è alle prime armi nel settore dell’orticoltura, è opportuno, se ne abbiamo la possibilità, farsi consigliare da qualcuno che ha un po’ di esperienza in merito; non sempre l’operazione ha successo.
I portainnesti
Nota preliminare – Per i dettagli sulla pratica di innesto e sulla nomenclatura si veda la scheda generale Innesto.
Si possono utilizzare diversi tipi di portainnesto, quelli usuali sono il ciliegio selvatico (Prunus avium, noto anche come ciliegio dolce o ciliegio degli uccelli), il ciliegio acido (Prunus cerasus, detto anche ciliegio acido o amarasco) e il ciliegio canino (Prunus mahaleb, detto anche megaleppo).
In generale tutte e tre le specie sopraindicate possono essere utilizzate come portainnesti per tutte le possibili varietà di ciliegio, con l’eccezione del ciliegio acido che non è adatto come portainnesto del ciliegio selvatico.
La tipologia terreno di coltivazione è di notevole importanza nella scelta del portainnesto da utilizzare; il ciliegio selvatico ama terreni freschi, non eccessivamente umidi e ricchi di silicio; il ciliegio acido ama i terreni piuttosto pesanti e umidi, mentre il megaleppo predilige terreni secchi, calcarei, piuttosto poveri (molto comuni nelle zone collinari).
Innesto del ciliegio – Periodo
Il periodo migliore per effettuare l’innesto dipende dalla tecnica che si intende utilizzare; nel caso del ciliegio si può optare per l’innesto a gemma oppure per l’innesto a spacco.
Il periodo ideale per effettuare l’innesto a gemma è nel bimestre luglio-agosto (ma consta anche di una fase invernale); se invece si è optato per l’innesto a spacco, il periodo giusto è quello che va dalla fine del mese di febbraio e gli inizi del mese di marzo.

Innesto di un ciliegio
Innesto del ciliegio – Tecniche
In Italia, l’innesto a gemma è una tecnica meno utilizzata rispetto a quella dell’innesto a spacco; prevede due fasi; quando si arriva al termine della stagione invernale si effettua il prelievo di un po’ di corteccia da un ramo sano e vigoroso, poi, tra luglio e agosto si procederà con la fase dell’innesto propriamente detto.
Si procede effettuando un’incisione a forma di T sul portainnesto; si proceda con molta delicatezza utilizzando un apposito coltello da innesto e si recida soltanto la corteccia; si inserisca la gemma conservata dall’inverno all’interno dell’incisione effettuata in precedenza; a questo punto si effettua una legatura con rafia (o del nastro da innesto) in modo che la gemma aderisca adeguatamente ai lembi dell’incisione. È decisamente consigliabile proteggere la gemma con il mastice da innesto coprendo il taglio; l’applicazione del mastice serve a prevenire le possibili infezioni (batteriche, parassitarie ecc.).
Se si opta per l’innesto a spacco si proceda invece nel seguente modo.
Si pratica un taglio netto della pianta oppure un grosso ramo (spacco diametrale); si prelevano poi alcuni rametti giovani prelevati da un ciliegio produttivo (la lunghezza sarà di circa 10 cm); a questo punto si sagoma una delle estremità dei rametti fino a quando essa non avrà assunto una forma “a coltello”; si inseriscono le estremità dei rametti internamente alla spaccatura effettuata in precedenza nel portainnesto. A questo punto si ricopre il tutto con dell’apposito mastice da innesti, nastro da innesti; il tutto va poi protetto con una busta di plastica su cui andranno praticati dei fori che consentano la traspirazione.