La corretta valutazione dell’esposizione al sole del proprio orto è un elemento fondamentale per la riuscita di quest’ultimo.
Chi coltiva un orto in terra dovrebbe, se ne ha la possibilità, individuare una parte di terreno che riceva i raggi del sole per buona parte della giornata; se poi tale posizione consente un facile accesso alle fonti di acqua necessarie per irrigare piante e ortaggi, tanto di guadagnato.
Come si può facilmente immaginare, una buona esposizione al sole consente una crescita più rigogliosa e produttiva; infatti, la maggior parte delle specie orticole sono caratterizzate da uno sviluppo veloce di fiori e frutti che è confinato, generalmente, nello spazio di pochi mesi. L’energia del sole è quindi componente fondamentale per lo sviluppo e la fruttificazione. Fanno eccezione solo alcuni esempi, tipicamente dell’orto “invernale”, come cavoli, verze, patate ecc.
La soluzione migliore è che le parcelle del nostro orto siano orientate con il lato più lungo verso sud; questo consente la migliore esposizione alla luce del sole. Questa regola è valida soprattutto per il nord Italia, mentre al centro e al sud, dove l’insolazione estiva può essere anche troppo forte, si può optare anche per un’esposizione da est a sud-est o da ovest a sud-ovest. La seconda è da preferirsi per evitare gli sbalzi termici tipici della mattina nelle mezze stagioni.

L’esposizione al sole dovrebbe riguardare gran parte della giornata
Ovviamente è buona norma, in fase di progettazione, evitare di posizionare l’orto in punti in cui siano presenti ostacoli di vario tipo (piante, palazzi, mura ecc.) che tengano l’orto all’ombra per la gran parte della giornata. La presenza di mura, se queste non sono troppo alte, è preferibile a quella delle piante, in quanto esse possono difendere efficacemente dal vento. Anche il vento, infatti, può causare parecchi problemi all’orto domestico, in quanto può spezzare le piccole piantine appena messe a dimora.
Sfortunatamente, nella stragrande maggioranza dei casi, non sempre è possibile scegliere la posizione ottimale e gli orti amatoriali devono spesso essere ricavati in spazi obbligati; ciò, ovviamente, può condizionare non poco la coltivazione. Si ricorda che un ortaggio, per crescere bene, necessiterebbe di un’esposizione al sole di circa 6-8 ore.
In linea generale, come detto, l’esposizione migliore è quella a sud; ciò consente di coltivare praticamente tutte le piante, anche quelle piuttosto esigenti come per esempio le melanzane o i pomodori. Se il nostro orto è invece esposto al nord è consigliabile scegliere certi ortaggi invece di altri; piante come cavoli, cavolfiori, broccoli, piselli, bietole, barbabietole, ravanelli, spinaci, fagioli, patate, le insalate in genere e le erbette sono meno esigenti di altre in fatto di luce solare.
Se un orto è esposto a nord e l’ostacolo è un’abitazione particolarmente alta, il terreno potrebbe rimanere all’ombra praticamente per tutto l’anno, rendendo quindi vano ogni tentativo di farlo fruttare al meglio; nel caso che invece l’abitazione non sia troppo alta può essere sfruttato il periodo che va da maggio ad agosto.
In zone particolarmente ombreggiate comunque nessuna pianta può riuscire al meglio; l’unica eccezione è forse il prezzemolo.
Quando si parla di esposizione al sole non si può ovviamente prescindere dalla nostra locazione geografica; chi risiede nelle regioni centro-settentrionali dovrebbe, sempre nei limiti delle possibilità di scelta, preferire un’esposizione a sud-ovest e ovest perché è quella che consente il massimo sfruttamento della luce solare; coloro che invece risiedono nelle regioni meridionali dovrebbero preferire esposizioni a est e sud-est in modo da limitare un eccesso di insolazione.

La corretta valutazione dell’esposizione al sole del proprio orto è un elemento fondamentale per la riuscita di quest’ultimo.
Esposizione al sole e orto sul balcone
Se possono esserci problemi di esposizione al sole per il nostro orto in terra, a maggior ragione possiamo trovarli quando ricaviamo un piccolo orto sul balcone.
Come già accennato nel nostro articolo Orto: come cominciare e anche nel paragrafo precedente, i migliori orientamenti che possiamo scegliere per la progettazione di un orto sono est, sud-est, ovest e sud-ovest; la motivazione principale è che tali esposizioni garantiscono un buon tempo di luce e allo stesso tempo evitano i raggi solari di mezzogiorno. Che l’esposizione al nord sia la peggiore è già stato ribadito, ma se questa è l’unica possibilità si dovrà ovviare scegliendo gli ortaggi e le piante più adatte a tempi di esposizione limitati.
L’esposizione a sud è sicuramente da preferire a quella a nord, ma nei mesi più caldi vi sono piante che non gradiscono un eccessivo irraggiamento solare; è quindi necessario, in quest’ultimo caso provvedere a limitare l’eccesso di esposizione al sole ricorrendo ad ausili appositi quali tettoie, schermi di bambù, tendine ecc.
Un antico metodo in voga negli orti familiari di un tempo era usare una tegola appoggiata da un lato a terra e dall’altro a due legnetti, per ombreggiare specie di piccole dimensioni, ma sensibili a un irraggiamento solare eccessivo, come l’insalata. In alternativa alla tegola, va benissimo anche la classica cassetta di legno della frutta.
Alcuni suggerimenti per i mesi più caldi
Nei mesi in cui la luce solare è particolarmente intensa (luglio e agosto) è buona norma, oltre a utilizzare i ripari appositi, eseguire irrigazioni in modo costante badando però a non utilizzare eccessivi quantitativi di acqua. Si faccia poi bene attenzione a non annaffiare le piante nelle ore più calde del giorno; l’irrigazione poi dovrebbe avvenire per infiltrazione laterale, utilizzando solchi o manichette forate. Così agendo si eliminano, o perlomeno si riducono drasticamente, le possibilità di scottature nelle zone aeree delle piante dal momento che queste parti non vengono generalmente bagnate.
Un altro buon suggerimento per coloro che abitano in zone particolarmente soleggiate è quello di orientarsi a varietà di piante con fogliame che funga da protezione ai frutti o alle altre parti della pianta che vengono consumate; per orientarsi nella scelta si consultino i vari cataloghi delle ditte produttrici di sementi che generalmente indicano quali piante sono più adatte a tali scopi.
Sempre per quanto riguarda le zone particolarmente esposte alla luce solare è buona norma, nelle fasi iniziali di coltivazione, riparare i seminati con appositi accessori (reti ombreggianti, arelle, stuoie ecc.). I ripari andranno poi tolti in modo graduale (diminuendo cioè in modo progressivo il tempo in cui essi sono attivi), lasciandoli magari soltanto nelle ore particolarmente calde. I ripari sono molto importanti perché impediscono un eccessivo essiccamento del terreno e in seguito impediscono pericolose scottature alle piante.