Il corbezzolo (Arbutus unedo), conosciuto anche come alabastro, albatro e fragolone, è un albero sempreverde che appartiene alla famiglia delle Ericacee; può raggiungere un’altezza fino a otto metri, ma spesso rimane di dimensioni più limitate, tipiche di un portamento di un arbusto. È una pianta tipica degli habitat rocciosi dei Paesi caldi del Mediterraneo occidentale (dal Portogallo alla Turchia), del Libano e delle coste atlantiche, fino all’Irlanda. Altre specie di Arbutus (come l’Arbutus menziesii) sono diffuse anche in America nordoccidentale fino ai paesi caldi del Messico e del Guatemala.
La pianta che chiamiamo comunemente corbezzolo (Arbutus unedo) ha un portamento espanso con la fronda allargata. Le foglie sono verdi lucide lunghe fino a dieci centimetri. La corteccia è marrone scuro-rossiccia e a maturità si sfalda. I piccoli fiori compaiono in autunno e possono essere bianchi, bianchi sfumati di rosa o rosa scuro. Sono portati in pannocchie ricurve e sono seguiti dai frutti, detti corbe, che fioriscono nell’autunno dell’anno successivo.
Il valore commerciale dei corbezzoli è legato anche alla loro corteccia: grazie al suo contenuto di tannini, è usata per produrre coloranti naturali, specie per la concia delle pelli.
Indice
Coltivazione del corbezzolo
La coltivazione del corbezzolo ha vari scopi. Il corbezzolo è coltivato nell’orto per i suoi frutti, ma è utilizzato anche per scopi ornamentali grazie soprattutto alla varietà dei colori che lo caratterizza: i frutti rossi, i fiori bianchi (della varietà spontanea) e le foglie verdi in epoca risorgimentale, lo facevano considerare il simbolo della bandiera italiana. La particolarità della pianta, per cui i fiori sbocciano in autunno inoltrato, quando sono maturi i frutti derivati dalla fioritura dell’anno precedente, ne fanno una specie dal notevole valore ornamentale. A livello agricolo invece, il corbezzolo è usato per realizzare le riforestazioni, specie dopo gli incendi nelle zone costiere. Si tratta di una pianta longeva che supera anche i cento anni d’età.
Volendo mettere a dimora un corbezzolo in giardino, è bene scegliere un terreno fertile, ricco e ben drenato. Il corbezzolo tollera anche il terreno alcalino, mentre altre specie di Arbutus prediligono terreni acidi. Nelle zone più calde dell’Italia può essere messo a dimora anche in posizioni riparate dal sole, mentre al Nord è preferibile il pieno sole. Nonostante sia originario di zone aride e calde, è una pianta del tutto rustica, molto resistente al freddo. Solo le piante più giovani sotto i due anni di età hanno bisogno di un riparo dal freddo intenso, per esempio ricoprendoli d’inverno con un tessuto-non-tessuto nelle regioni più fredde.
Potatura del corbezzolo – La coltivazione del corbezzolo non ha certo il suo collo di bottiglia nella potatura. Il corbezzolo si pota il minimo indispensabile, per togliere rami morti, incrociati o malati o, più raramente, dovendo contenere lo sviluppo della pianta. In genere si pota a primavera, ma la potatura dev’essere molto limitata per non compromettere la fioritura: andranno tagliati possibilmente quindi solo i rami che non portano fiori o frutti.
Moltiplicazione e impianto – Per la coltivazione del corbezzolo sono state selezionate varietà per il giardino con una particolare attenzione al colore dei fiori: la varietà rubra, infatti, si distingue per i fiori di un rosa acceso e frutti di un rosso ancor più intenso. La pianta si riproduce facilmente per seme e per talea: partendo dai semi, vanno messi in un terriccio soffice e leggero a inizio primavera, badando di mantenerlo sempre umido. La moltiplicazione per talea invece va fatta in inverno. Le piantine ottenute possono essere trapiantate in piena terra dopo circa due anni. Spesso però, dovendo impiantare un corbezzolo in giardino, si acquista direttamente la piantina già formata in vaso, di altezza variabile (da 40 a 100 cm). Conviene assicurarsi che la pianta acquistata sia di almeno di due anni, quando diventa più robusta al freddo.
Il corbezzolo può essere anche messo a dimora in vaso, che dev’essere molto capiente e profondo, di almeno 50 cm di diametro: in questa situazione probabilmente il corbezzolo assumerà un portamento arbustivo, più contenuto.
Il corbezzolo è un albero molto resistente a malattie e parassiti: non presenza patologie specifiche, e può essere attaccato solo da afidi o può subire attacchi fungini che causano maculature fogliari. I rimedi di tipo chimico sono specifici per il tipo di fungo; è una buona pratica anche eliminare le foglie morte cadute ai piedi dell’albero per evitare il diffondersi della malattia.

Pianta di corbezzolo carica di frutti
Il corbezzolo in cucina
I frutti del corbezzolo sono di forma globosa, rossi con escrescenze rugose; forse per il loro colore che ricorda quello delle fragole in Gran Bretagna viene detto strawberry tree. Dai fiori del corbezzolo si ottiene un miele particolarmente pregiato, aromatico e dal gusto amarognolo, mentre i frutti sono eduli. Oltre ai frutti, particolare importanza hanno il miele e la marmellata di corbezzolo.
Miele di corbezzolo – Il miele di corbezzolo è sicuramente un miele pregiato, prodotto in Italia quasi esclusivamente in Sardegna. La difficoltà di ottenerne quantità significative a causa delle condizioni del clima in autunno (influenza sulle fioriture, piogge intense che ostacolano il lavoro delle api, venti intesi che fanno cadere prematuramente i fiori ecc.) rende il miele ancora più ambito e pregiato (il suo prezzo può arrivare fino a dieci volte quello degli altri mieli).
Fra i mieli italiani è quello con il tasso più alto di antiossidanti (ricerca dell’università di Cagliari); altre ricerche sono piuttosto dubbie sia per il campione veramente esiguo (una ricerca inglese ha pubblicato uno studio con cinque partecipanti) sia per presunti benefici in patologie talmente gravi (come il cancro del colon) che la prudenza è d’obbligo.
Marmellata di corbezzolo – Se si hanno a disposizione i frutti del corbezzolo (molto più difficile è trovarli in vendita), è possibile preparare una marmellata casalinga. Il procedimento non si discosta molto da altre marmellate: di seguito, ecco gli ingredienti a partire da un kg di frutti maturi.
Ingredienti per un kg di frutti di corbezzolo:
- 1 kg di frutti di corbezzolo maturi
- 700 g di zucchero
- la buccia di un limone, possibilmente biologico
- 250 ml di acqua
Come prima cosa si devono lavare rapidamente sotto l’acqua corrente le corbe, quindi si mettono in acqua e si cuociono a fuoco basso per circa quindici minuti. Al termine della prima fase di cottura, si setaccia la purea che risulta eliminando i semi. Si taglia a pezzetti la buccia di limone, facendo attenzione a tenere solo la parte gialla, eliminando quella bianca, e la si aggiunge al composto ottenuto assieme allo zucchero e all’acqua. Si rimette il tutto sul fuoco, sempre a fuoco basso, cuocendo e rimescolando spesso per addensare la marmellata. Quando avrà raggiunto la consistenza voluta, si versa il tutto nei barattoli di vetro sterilizzati lasciando raffreddare bene. Al termine si richiudono ermeticamente i barattoli. La marmellata si conserva in un luogo fresco e asciutto per parecchi mesi. Volendo una variante meno calorica, o se si preferisce conservare il sapore acidulo dei frutti freschi, è possibile diminuire leggermente la quantità di zucchero (400-600 g).
Il frutto: come si mangia – Il nome latino del corbezzolo fa riferimento al fatto che sarebbe meglio limitare il consumo dei frutti; unedo, infatti, deriverebbe da “unum edo”, in altre parole ne mangio uno. Il consiglio risale fin dal tempo degli antichi romani: Plinio il Vecchio che consigliava un uso moderato visto, il gusto leggermente aspro.
I frutti possono essere mangiati direttamente (interi o, per chi lo preferisce, pelati), anche se la loro produzione fresca è molto rara: in genere a livello commerciale i frutti del corbezzolo sono usati nella preparazione di marmellate, gelatine, sciroppi e liquori; possono inoltre essere conservati sotto spirito o fatti fermentare per la produzione di bevande alcoliche. Un consumo eccessivo di corbe può causare stitichezza.

In Italia il corbezzolo cresce soprattutto nelle regioni meridionali, dove trova un clima favorevole
Corbezzolo – Proprietà fitoterapiche
Il corbezzolo viene anche utilizzato nell’ambito della fitoterapia; i principi attivi in esso contenuto sono tannini, resine, arbutina (un glicoside idrochinonico che serve per combattere le infiammazioni delle vie urinarie), metilarbutina, arbutasi, flavonoidi, idrochinone ecc. Importante anche il suo contenuto di vitamina C.
Le parti che sono utilizzate maggiormente sono le foglie che dopo la loro raccolta vanno fatte essiccare in luoghi caldi e riparati dalla luce e successivamente conservate in sacchetti di carta avendo cura di riporle in un luogo buio e al riparo dall’umidità.
Il decotto della radice viene utilizzato per combattere l’arteriosclerosi, mentre sotto forma di infuso il corbezzolo viene consigliato per trattare affezioni reumatiche, infezioni delle vie urinarie (cistite, uretrite, prostatite ecc.), febbre e diarrea.
Il decotto delle foglie può essere usato come tonico sulla pelle, mentre il miele viene consigliato per le sue proprietà balsamiche, antispasmodiche, antisettiche e diuretiche. In particolare, il decotto è consigliato nella cura naturale della cistite.