La coltivazione dei piselli è molto legata al tipo di cultivar. Esistono, infatti, diverse varietà di piselli; alcune di esse, quelle a seme liscio, sono adatte alla semina nel periodo autunnale, mentre altre, a seme rugoso, prediligono la semina primaverile; le prime infatti sono particolarmente resistenti all’umidità, mentre le seconde temono le temperature rigide e resistono bene a quelle calde. Le varietà dei piselli possono inoltre essere distinte in base al portamento; rifacendosi a questo criterio si anno varietà rampicanti (di altezza variabile dai 130 ai 180 cm, per esempio Alderman, Lavagna, San Cristoforo e Taccola), varietà seminane (di altezza variabile dai 70 ai 130 cm, per esempio Generoso e Rondo selezione Tevere) e varietà nane (di altezza variabile dai 35 ai 70 cm, per esempio Progress selezione Reno, Progress selezione Serio e Rainer).
Le temperature ideali per un ottimo sviluppo dei piselli vanno dai 10 ai 20 °C, ma, a differenza, di altri ortaggi, sono in grado di resistere a temperature di poco inferiori agli 0 °C; tale resistenza varia però in base alla fase di crescita in cui si trovano; quando le piante sono fiorite infatti sono molto più delicate. I piselli inoltre non amano né le temperature particolarmente elevate né gli eventuali ristagni d’acqua presenti sul terreno di coltivazione.
I piselli sono in grado di adattarsi abbastanza bene a molti tipi di terreno, ma la sua predilezione va ai terreni a medio impasto caratterizzati da un ottimo drenaggio (come detto, i piselli temono i ristagni idrici che aumentano notevolmente i pericoli di marciume); non sono particolarmente adatti i terreni eccessivamente calcarei e quelli troppo compatti e argillosi. A prescindere dalla tipologia di terreno che verrà utilizzato per la coltivazione, è consigliabile che esso venga preparato diversi mesi prima di procedere alla semina; la preparazione consiste in una vangatura non particolarmente profonda (30-40 cm circa) e susseguente concimazione con stallatico maturo (3 kg circa di letame ogni metro quadrato di terreno).
Coltivazione dei piselli: dalla semina alla raccolta
La semina viene effettuata nei mesi autunnali e in quelli invernali nelle regioni centromeridionali, mentre nelle regioni settentrionali tale operazione inizia a fine inverno e si protrae per tutta la stagione primaverile. Molti orticultori seminano i piselli “a scalare” ovvero iniziando nel mese di marzo e continuando fino al termine della stagione estiva in modo da assicurarsi un raccolto continuativo. Per approfondire, La semina dei piselli.
La raccolta dei piselli avviene dopo circa cento giorni dalla semina e comunque deve essere effettuata quando il frutto ha raggiunto il corretto grado di maturazione (circa 100 gradi tenderometrici) che può essere verificato con l’aiuto di un tenderometro, un apparecchio che misura la durezza dei piselli. Tale apparecchio viene utilizzato da agronomi professionisti per produzioni su larga scala e difficilmente lo si usa per un orto familiare. In quest’ultimo caso, la soluzione più semplice è controllare i piselli e consumarli quando hanno una consistenza croccante e hanno raggiunto il grado di dolcezza desiderato.
Generalmente la produzione di piselli si aggira su 400 g per ogni metro quadrato di terreno che viene coltivato.
La coltivazione dei piselli non dovrebbe essere effettuata sullo stesso appezzamento di terreno per almeno tre anni; per quanto riguarda le consociazioni, le più opportune sono quelle con asparagi, carote, cavoli, lattughe, patate, rafani, rape, ravanelli e sedano. Si evitino le consociazioni con aglio, cipolla, scalogno e prezzemolo.
Le temperature ideali per un ottimo sviluppo dei piselli vanno dai 10 ai 20 °C, ma, a differenza, di altri ortaggi, sono in grado di resistere a temperature di poco inferiori agli 0 °C
I lavori
Relativamente alla concimazione, come nel caso dei fagioli, i piselli traggono un certo vantaggio dalla fertilità che residua dalle coltivazioni precedenti; se la coltivazione dei piselli è avvenuta dopo quella di piante che sono state concimate in abbondanza non sarà necessario effettuare concimazioni particolarmente ricche; in caso contrario può essere utile lavorare preventivamente il terreno arricchendolo con del compost (25 kg circa ogni 10 metri quadrati di terreno); eventualmente si possono effettuare periodicamente interventi con fertilizzanti ricchi di fosforo. Periodicamente inoltre è necessario provvedere con sarchiature e rincalzature, interventi che arieggiano il terreno e prevengono gli attacchi delle erbe infestanti. Ove se ne ravveda la necessità è possibile effettuare interventi di pacciamatura.
L’irrigazione deve essere effettuata con notevole attenzione in quanto i piselli sono ortaggi che temono sia i ristagni di acqua sia i terreni eccessivamente secchi; si effettuino quindi irrigazioni in modo da garantire che il terreno sia costantemente umido, ma mai zuppo d’acqua.
I piselli sono soggetti a malattie e attacchi parassitari. Si ricordano principalmente l’oidio, l’antracnosi, il tonchio del pisello e la tortrice del pisello.
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