Il pesco è un albero da frutto originario della Cina e appartenente al genere Prunus, lo stesso del quale fanno parte anche l’albicocco, il ciliegio, il mandorlo e il susino. Dalla Cina, il pesco si è poi diffuso nell’Asia Centrale (in Siria e Persia; da quest’ultimo Paese, l’attuale Iran, deriva il suo nome, Prunus persica, il pesco comune, noto anche come Persica vulgaris); dall’Asia centrale ha poi raggiunto Grecia e Italia.
Gli alberi di pesco possono raggiungere i 5-6 metri di altezza; hanno un apparato radicale non troppo profondo, una corteccia dal colore grigio-brunastro e rami rosso-brunastri ricoperti da foglie verdi con i margini seghettati. I fiori del pesco, particolarmente belli, sono di un colore rosa più o meno intenso e compaiono sui rami prima delle foglie.
Oltre alla specie più nota, la Prunus persica, altre importanti specie di pesco sono la P. persica laevis (che produce le nettarine, ovvero le cosiddette pesche noci), la P. persica davidiana (pianta nota anche come pesco cinese), la P. persica platycarpa (una cultivar diffusa in diversi continenti e il cui frutto è noto come pesca tabacchiera, pesca saturnina o nettarina piatta) e la P. persica vulgaris sinensis (una specie ornamentale).
Fra i maggiori produttori di pesche vi sono gli USA, la Cina, la Spagna, la Grecia e anche l’Italia. Fra le regioni italiane più importanti nel settore della produzione delle pesche vi sono l’Emilia Romagna, la Campania, il Veneto e il Piemonte.
Il frutto del pesco è la pesca (si veda lo specifico paragrafo per le caratteristiche).
Indice

Il periodo di maturazione delle pesche varia a seconda delle cultivar; si va dalla seconda metà di maggio fino alla fine del mese di settembre.
Coltivazione del pesco
Il pesco è un albero piuttosto rustico che riesce ad adattarsi a climi molto diversi fra loro, anche se preferisce quelli più caldi; per quanto riguarda il terreno di coltivazione, il pesco non ha particolari esigenze, anche se non ama i terreni eccessivamente umidi e impermeabili; i peschi coltivati nei climi meno favorevoli dovrebbero essere sistemati in posizioni protette.
Il pesco può essere piantato tramite semina o per innesto, anche se nel caso di orti familiari è forse preferibile acquistare alberelli già innestati, di circa un anno, reperibili in moltissimi vivai. Ovviamente chi ha una notevole esperienza nella gestione dell’orto può operare anche su piante già mature.
La fruttificazione dei peschi avviene dopo che sono trascorsi circa due anni dalla messa a dimora.
I peschi acquistati a radice nuda possono essere piantati a partire dal mese di ottobre fino ad arrivare alla fine di aprile. Si deve scavare una buca profonda un po’ più di mezzo metro e larga circa 80-100 cm. In fondo alla buca è consigliabile porre circa due etti di cornunghia da mescolare con la terra; la buca va poi riempita fino a metà con della terra mista a terriccio da piantagione e, eventualmente, a un po’ di letame.
Prima di porre la pianta nella buca, è consigliabile rinfrescare le radici immergendole in una poltiglia fangosa, dopodiché si può piantarla facendo in modo che il colletto rimanga a livello del suolo; a questo punto si può riempire la buca e poi, dopo aver assestato la terra, si può procedere con un’abbondante annaffiatura (15-20 litri d’acqua circa).
Nell’annata successiva alla messa a dimora della pianta, il pesco andrà fatto crescere in modo naturale lasciando ramificare i rami principali, poi si potranno effettuare regolari potature per il rinnovo dei rami fruttiferi. Per approfondire, Potatura del pesco.
Praticamente, fin da quando il pesco è ancora giovane, per i primi tre o quattro anni di vita della pianta, saranno necessarie due potature annuali, una di formazione, da effettuarsi nel corso della stagione estiva, l’altra di produzione, da praticarsi quando la pianta si trova nella fase di riposo vegetativo (a partire da febbraio fino ai primi giorni di marzo, con alcune variazioni legate alla zona climatica). Passati i cinque anni di vita, ci si può limitare a un’unica potatura annuale che servirà oltre che a rafforzare la pianta, a eliminare i rami in sovrannumero, quelli secchi o quelli rovinati.

Nella coltivazione del pesco la potatura è molto importante perché deve mantenere l’albero a un’altezza compresa fra i 3 e i 5 metri
Per quel che concerne l’irrigazione, il pesco richiede annaffiature abbondanti e regolari; ovviamente vanno evitati i sempre dannosi ristagni idrici.
La concimazione del pesco va effettuata perlomeno con cadenza annuale; circa un mese prima della ripresa vegetativa si proceda somministrando buone dosi di concime a base azotata.
Il periodo di maturazione delle pesche varia a seconda delle cultivar; si va dalla seconda metà di maggio fino alla fine del mese di settembre.
Le pesche possono essere consumate fresche oppure essere messe sciroppo, ma possono essere utilizzate anche per preparare torte o marmellate.
Le avversità che possono colpire il pesco sono numerose; si ricordano malattie fungine (quali oidio, bolla, corineo ecc.), insetti (afidi del pesco, tripide del pesco, tignola del pesco, mosca della frutta e cocciniglia bianca del pesco) e virosi (vaiolatura).
La pesca
La pesca è il frutto del pesco; è una drupa carnosa, succosa e zuccherina con una buccia giallo-rossastra le cui caratteristiche dipendono dalle varietà (può essere vellutata o liscia); la polpa può essere gialla o bianca con alcune venature rossastre che si fanno più evidenti in prossimità del nocciolo.
L’Italia, insieme a Cina, Spagna, Grecia e USA è uno dei maggiori produttori mondiali di pesche; nel nostro Paese si producono annualmente circa 1.500.000 tonnellate di questo frutto, un quantitativo di tutto rispetto, anche se, anni addietro, si sono avute produzioni ancora più abbondanti.
Fra le regioni italiane più importanti nel settore della produzione delle pesche vi sono l’Emilia Romagna, la Campania, il Veneto e il Piemonte.
Varietà – Le varietà di pesca sono numerosissime, quasi tutte hanno un periodo di maturazione che avviene tra la prima e la seconda decade di maggio fino alla fine del mese di settembre per le cultivar più tardive.
Le moltissime varietà possono essere suddivise seguendo diversi criteri.
Una distinzione importante è ovviamente quella relativa al colore della polpa; in base a questo criterio si distinguono varietà di pesca a polpa bianca e varieta di pesca a polpa gialla.
A seconda della specie di appartenenza e al tipo di prodotto si possono suddividere poi le varietà di questo frutto in tre grandi categorie:
- varietà di pesche per il consumo fresco
- varietà di pesche nettarine
- varietà di pesche percoche.
Tra le varietà di pesche per il consumo fresco si hanno sia prodotti a pasta gialla che prodotti a pasta bianca; nel primo caso si tratta di pesche con la polpa molto succosa e profumata e con la pelle vellutata. Le pesche a pasta bianca hanno invece una polpa piuttosto filamentosa.
Fra le pesche a pasta gialla più note si ricordano le Flavorcrest, Maycrest, Springcrest, Spring Lady, Elegant Lady, Maria Luisa, Azurite, Coraline, Grenat, Plagold, Sagittaria, Sole 2 Astro 2, Rubired, Redhaven, Glohaven, Springbelle, Cresthaven, Fayette, Dixired ecc.
Fra le pesche a pasta bianca più note vanno invece ricordate le pesche Fiore di Maggio, Iris Rosso, Maria Bianca, Michelini, Playwhite, Rosa dell’Ovest, S. Anna Balducci, Springtime ecc.
Le pesche nettarine (note anche come pesche noci) sono frutti con la pelle liscia e dal colore rossastro; possono avere sia polpa gialla che polpa bianca.
Fra le pesche nettarine con polpa gialla si ricordano le Ambersisters, Indipendence, Orion e Vaga-Loggia Duracina.
Fra le pesche nettarine con polpa bianca si possono citare invece le pesche Alberges, Maddalena Bianca, Silver Moon e Caldesi 2020.
Le pesche percoche sono pesche a polpa gialla, compatte e non aderenti al seme; sono considerate “pesche industriali” e sono spesso destinate alla produzione industriale dei derivati del frutto come succhi, frutta sciroppata, creme ecc. Non sono particolarmente adatte al consumo fresco per quanto il loro sapore e il loro profumo siano piuttosto intensi. Le pesche percoche sono particolarmente coltivate nelle regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania e Puglia). Fra le varietà più note si ricordano le pesche percoche Andross, Adriatica e Romea.
Un particolare tipo di pesca è la pesca platicarpa (nota anche come platipesca); le pesche platicarpa sono varietà di pesca che si caratterizzano per la loro forma schiacciata; negli ultimi anni queste particolari pesche hanno suscitato un sempre maggiore interesse. Fra le varietà di pesca platicarpa più note e diffuse si ricordano le Pink Ring e le Sweet Ring.
La pesca in cucina
La pesca è sicuramente un frutto simbolo dell’estate. Arriva sulle nostre tavole nel periodo che va da maggio a settembre e, grazie all’alto contenuto d’acqua, alla succosità, al gusto delicato, viene particolarmente apprezzata per le sue proprietà dissetanti. A parte questo, non ha doti nutritive particolarmente significative. Ha comunque un indice di sazietà piuttosto alto e quindi è indicata negli spuntini o per concludere un pasto non particolarmente saziante.
Le pesche mature vanno consumate subito, altrimenti possono essere conservate in frigorifero al massimo per tre o quattro giorni. I frutti non ancora maturi possono invece essere conservati anche per due settimane. In ogni caso la pesca va consumata a temperatura ambiente; è anche importante lavarla sempre prima di mangiarla, perché la peluria esterna potrebbe trattenere sostanze nocive.

La pesca platicarpa, per la sua forma appiattita, è anche detta saturnina o tabacchiera
Calorie e valori nutrizionali
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Pesca
Scarto: 4% (nocciolo)
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 88.87 | 9 | 0.59 |
Calorie | kcal | 39 | 0 | |
Calorie | kJ | 165 | 0 | |
Proteine | g | 0.91 | 8 | 0.011 |
Lipidi | g | 0.25 | 9 | 0.052 |
Ceneri | g | 0.43 | 8 | 0.013 |
Carboidrati (per differenza) | g | 9.54 | 0 | |
Fibre | g | 1.5 | 8 | 0.051 |
Zuccheri | g | 8.39 | 8 | 0.351 |
Saccarosio | g | 4.76 | 8 | 0.093 |
Glucosio (destrosio) | g | 1.95 | 8 | 0.208 |
Fruttosio | g | 1.53 | 8 | 0.052 |
Lattosio | g | 0.00 | 8 | 0 |
Maltosio | g | 0.08 | 8 | 0.059 |
Galattosio | g | 0.06 | 8 | 0.061 |
Amido | g | 0.00 | 4 |
Pesca in inglese e altre lingue
Ecco di seguito la traduzione di pesca in inglese e in altre lingue:
- Inglese – Peach
- Spagnolo – Fruta de durazno
- Francese – Pêcher
- Tedesco – Pfirsich