La coltivazione delle patate, come detto nell’articolo sulla patata, è una delle più praticate nel nostro Paese. Il loro adattamento ai diversi climi è notevole, ma le zone più adatte a un loro sviluppo ottimale sono quelle caratterizzate da inverni piuttosto rigidi e da temperature non particolarmente elevate nelle rimanenti stagioni. In linea generale la temperatura ottimale per questi ortaggi è compresa tra i 17 e i 20 °C.
Le patate crescono bene sia in pianura che in montagna; nel nostro Paese le zone più adatte alla loro coltivazione sono quelle delle zone alpine, prealpine e appenniniche. Vengono coltivate anche nelle regioni meridionali, ma in queste zone possono verificarsi problemi relativi all’approvvigionamento idrico; le patate infatti sono piante che consumano notevoli quantità di acqua durante tutto il loro ciclo produttivo e la scarsità idrica può creare diversi problemi al loro sviluppo.
I terreni ideali alla coltivazione delle patate sono quelli leggeri, a medio impasto oppure sciolti (così da non creare ostacoli all’ingrossamento del tubero) e con un ottimo drenaggio. Una volta scelta la parte di terreno destinata alla coltivazione di questi ortaggi è necessario che alcuni mesi prima si provveda a lavorarla adeguatamente vangandola e fertilizzandola.
Coltivazione delle patate: le varie operazioni
Dal momento che i tuberi vengono interrati in un arco temporale compreso fra la fine della stagione invernale e l’inizio di quella primaverile è opportuno, in base alla zona climatica in cui ci troviamo, lavorare il terreno durante la stagione autunnale precedente. La vangatura deve scendere perlomeno a 35-40 cm circa; nei solchi va sistemato del letame maturo in ragione di 2 kg per metro quadrato di terreno.
La semina delle patate avviene generalmente attraverso l’interramento dei tuberi relativi al raccolto precedente. Per approfondire, La semina delle patate.
Per quanto concerne la concimazione, generalmente, se effettuata correttamente, è sufficiente quella della pre-semina.
Relativamente alle consociazioni, le patate si sposano bene con fagioli (sembra che, per quanto non siano noti i meccanismi del fenomeno, che tale consociazione limiti gli attacchi della dorifora, una delle avversità più note per le patate), cavoli, fave, girasole, piselli ecc.
Importanti invece sono le operazioni di sarchiatura e rincalzatura da effettuarsi ogni quindici giorni circa; grazie a esse si possono sia rimuovere le eventuali erbe infestanti comparse sia arieggiare il terreno. Trattasi di operazioni delicate che vanno effettuate con la dovuta attenzione perché c’è il rischio di danneggiare l’apparato radicale.
Operazione fondamentale è l’irrigazione; come detto le patate sono avide di acqua e necessitano di irrigazioni durante tutto il loro ciclo produttivo; si tenga però presente che i ristagni idrici sono deleteri (come del resto nel caso di tutti gli ortaggi); a seconda della zona climatica in cui ci si trova potrebbe essere necessario annaffiare anche dieci volte al mese; non si può stilare un preciso calendario di irrigazione; è necessario affidarsi al buon senso e intervenire quando ci si rende conto che il terreno è asciutto evitando che lo resti troppo a lungo.
La raccolta delle patate avviene generalmente alla fine del periodo estivo; un indicatore che la patata è pronta per essere raccolta è l’aspetto della parte aerea che risulta totalmente secca. Per rendersi conto se è il momento giusto per raccogliere le patate si può anche strofinare con forza la buccia di alcune di esse; se la buccia non si stacca si può procedere.
La raccolta delle patate è un’operazione delicata che deve essere effettuata con la massima attenzione perché si rischia di danneggiarle; va fatta quando il tempo e il terreno sono asciutti; una volta estratte, le patate vanno lasciate sul terreno per il tempo necessario alla loro asciugatura.
Per quanto riguarda gli avvicendamenti, la coltivazione delle patate può precedere quelle di barbabietole, grano e mais; a sua volta la patata può essere coltivata efficacemente dopo i cereali. È importante lasciar trascorrere parecchio tempo (anche 4 o 5 anni) prima di ricollocare le patate nello stesso luogo.
Chiudiamo infine con le avversità. Il parassita più noto che può colpire le patate è la dorifora, la sua presenza può portare alla distruzione di interi raccolti. Notevoli problemi possono derivare anche da grillotalpa, tignole, maggiolini e nematodi.
Fra le patologie più pericolose per questo ortaggio si ricordano malattie fungine, crittogamiche e virali, come l’alternariosi e la peronospora.
La coltivazione delle patate è una delle più praticate nel nostro Paese
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