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Coltivazione dei lamponi


La coltivazione dei lamponi non presenta particolari difficoltà. Per le produzioni di tipo familiare è consigliabile orientarsi su una delle cosiddette varietà rifiorenti (o bifere), ovvero quelle che sono in grado di produrre frutti sia sui rami dell’anno precedente (nel bimestre giugno-luglio) sia sui polloni dell’anno in corso (nel bimestre settembre-ottobre) a differenza di quanto accade con le varietà unifere, ovvero quelle caratterizzate da un’unica produzione annua (prevalentemente sui tralci dell’anno prima).

Fra le varie cultivar bifere di lampone ricordiamo la Ruby, l’Heritage e la Rossana.

Coltivazione dei lamponi: le varie operazioni

Le zone migliori per la coltivazione dei lamponi sono quelle collinari e montane ben soleggiate e in cui le precipitazioni piovose sono ben distribuite nel corso dell’anno.

Per quanto riguarda il terreno di coltivazione, i più adatti alle piante di lampone sono quelli freschi, permeabili e ricchi di sostanze organiche. Non sono invece adatti né i terreni compatti (in quanto sono più probabili i ristagni idrici che le piante di lampone temono particolarmente) né quelli calcarei.

Coltivazione dei lamponi

Il lampone è il più costoso dei frutti rossi

Il pH dei terreni in cui il lampone cresce spontaneamente si aggira generalmente su 4,5-5, ma non vi sono particolari problemi anche nel caso in cui il pH sia più elevato (fino a 6-7).

Relativamente alla tecnica di coltivazione, è sconsigliabile quella per seme, in quanto presenta alcune difficoltà. È sicuramente consigliabile orientarsi alla riproduzione per talea. Se si opta per quest’ultima, è necessario procurarsi dei polloni (ovvero quei germogli che nascono dal pedale dell’albero, dalle radici o dal tronco) che andranno poi messi a dimora nel terreno. La stagione ideale per effettuare questa operazione è quella autunnale, quando le foglie della pianta cominciano a ingiallire.

L’impianto dovrebbe essere fatto a filari; è necessario sostenere i rami fruttiferi con dei pali con il filo. La distanza fra le file deve essere di circa 3 metri, mentre quella sulla fila deve essere almeno 70 cm. Lungo la fila deve essere scavato un solco profondo circa 60 cm che deve essere riempito per il 50% con un mix fatto di letame maturo addizionato con cenere di legna (si calcolino circa 100 g per pianta) e calce idrata (200 g per pianta) nel caso in cui il terreno sia particolarmente acido.

La produzione del lampone può essere particolarmente abbondante già a partire dal secondo anno, ma affinché ciò si verifichi è necessario prestare notevole attenzione alla concimazione che dovrà essere abbondante e qualitativamente ottima. Nei primi anni di impianto vanno privilegiati quei concimi che garantiscono un buon apporto di azoto.

Anche l’irrigazione svolge un ruolo di primo piano nella riuscita della coltivazione dei lamponi; questi arbusti infatti necessitano di notevoli apporti idrici; se le stagioni più calde sono particolarmente parche di pioggia bisogna intervenire con una certa frequenza e garantire che il terreno sia costantemente umido (si evitino però i ristagni idrici che, come già accennato in precedenza, sono particolarmente temuti dalle piante di lampone). Anche nelle stagioni più fredde, è bene prestare attenzione alla situazione del terreno evitando che si secchi (non tutti gli inverni sono piovosi).

La pacciamatura è altrettanto importante e dovrà essere accurata e abbondante.

Una cosa che deve essere tenuta presente nel caso di coltivazione del lampone è quella di procedere, alla fine del primo anno di fruttificazione, con il taglio alla base dei rami che hanno fruttificato; così facendo, la produzione di nuovi getti sarà particolarmente stimolata.

La raccolta dei lamponi, che maturano in modo scalare durante la stagione estiva, dovrebbe essere fatta quotidianamente o, perlomeno, un giorno sì e un giorno no. Bisogna assolutamente evitare, infatti, che i lamponi diventino troppo maturi in quanto sono più facilmente predisposti all’attacco della muffa grigia, una malattia fungina particolarmente dannosa.

Altre gravi malattie fungine che possono danneggiare le piante di lampone sono la didimella, la ruggine e la septoriosi.

Provocano gravi danni anche alcuni parassiti tra i quali ricordiamo la Cecidonia dei fusti, la Sesia del lampone, l’Antonomo del lampone e il Verme del lampone.

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