Il cocomero (Cucurbita lanatus, detto anche anguria, dal greco angourion, famiglia Cucurbitacee) è una pianta originaria dell’Africa tropicale, in cui si trova ancora allo stato spontaneo, già coltivata dagli antichi egizi. Dall’Egitto si diffuse poi nel bacino del Mediterraneo e giunse dunque in Italia, attorno al II-III secolo d.C. Attualmente viene coltivato soprattutto in Brasile, Russia, Stati Uniti e Turchia (per un totale di 1,5 milioni di ettari).
In Italia la coltivazione del cocomero è diffusa soprattutto in Emilia Romagna. Il frutto di questa pianta può avere forma tondeggiante o allungata, buccia dal verde scuro al verde chiaro, polpa rossa (in alcune varietà è biancastra o rosea) e dimensioni variabili. Le cultivar maggiormente coltivate in Italia sono la Citrullus lanatus ‘Sugar Baby’ e la Citrullus lanatus ‘Crimson Sweet’.
Il cocomero giallo – Il cocomero giallo, o anguria gialla, è una pianta della stessa famiglia dell’anguria rossa che siamo più abituati a vedere sui banchi del mercato, ma è una varietà che presenta, appunto, la polpa gialla: non solo il colore ma anche la consistenza è leggermente diversa. Il cocomero giallo ha la polpa più croccante e il gusto ricorda vagamente quello del mango e del kiwi. Non si tratta di un frutto esotico: è coltivato anche in Italia, specialmente In Sicilia, nel Lazio e nella Basilicata. Le dimensioni sono leggermente più piccole rispetto al cocomero rosso, raggiungendo circa i tre-quattro chilogrammi. Inoltre la forma è all’incirca sferica.
Indice

Cocomero nell’orto domestico
Cocomero – Coltivazione
La coltivazione del cocomero può dare molta soddisfazione a chi pratica l’orticoltura.
Il cocomero è una pianta che cresce al meglio in zone dal clima temperato-caldo e non eccessivamente piovose; è infatti molto importante, affinché la produzione si sviluppi al meglio, che durante il periodo di maturazione le precipitazioni piovose siano limitate.
I terreni ideali per la coltivazione del cocomero sono quelli a medio impasto, con pH compreso tra 5,5 e 6,5, soffici, ben drenanti e ricchi di sostanza organica tant’è che prima di procedere alla coltivazione è opportuno concimare il terreno destinato ad accogliere le angurie con concime a lento rilascio e ricco soprattutto di potassio e fosforo; in alternativa si può arricchire il terreno con dello stallatico.
Il quantitativo di concime necessario è di circa 2,5 kg per metro quadrato di terreno. La zona destinata alla coltivazione deve essere preparata verso la fine del periodo estivo vangando fino a una profondità di circa 35-40 cm.
La lavorazione pre-semina in questo periodo sfrutta sia l’umidità tipica della stagione autunnale sia l’effetto “strutturante” derivante dall’alternanza fra gelo e disgelo. Nel mese di febbraio si procederà con la rimozione delle eventuali erbe infestanti presenti.
Il periodo migliore per seminare i cocomeri è quello che va dalla fine della stagione invernale all’inizio di quella primaverile; nelle zone in cui il clima è particolarmente mite, la semina può essere ritardata fino agli inizi del mese di maggio. La semina si fa in postarelle di 8-12 cm e profonde 5 cm. In ogni postarella vanno messi 5 o 6 semi. La distanza fra una postarella e l’altra sulla fila deve essere di circa un metro, mentre la distanza fra le file deve essere del doppio.
I semi di cocomero possono essere presi direttamente dalle angurie dopo il consumo oppure si possono acquistare delle bustine nei negozi specializzati o nei vivai. I semi presi direttamente dal frutto vanno conservati in un sacchettino di tela che va tenuto in un luogo fresco e buio.
Per quanto concerne le cure colturali, una notevole importanza ce l’ha la pacciamatura che consente di controllare efficacemente la crescita delle erbe infestanti, di mantenere calore e umidità del suolo e infine di proteggere i frutti dal contatto diretto con il terreno.

La raccolta dei cocomeri inizia verso la metà del mese di luglio e si protrae fino alla fine del mese successivo.
Durante il periodo di maturazione è opportuno effettuare due diradamenti; il primo diradamento va eseguito al momento della formazione delle prime due foglie vere; in questa occasione si lasceranno tre piantine per ogni postarella. Il secondo diradamento va fatto quando le piante avranno 4-5 foglie vere e dovrà essere eseguito recidendo la pianta al di sotto delle foglie embrionali (cotiledoni). In occasione dei diradamenti si potranno eliminare le erbe infestanti eventualmente presenti.
Per quanto riguarda l’annaffiatura, i cocomeri necessitano di discrete quantità di acqua, ma, come nel caso della maggior parte delle piante, temono molto i ristagni idrici ed è quindi necessario regolare le irrigazioni in base alle condizioni climatiche.
Per quanto concerne le avversità, quelle più insidiose per i cocomeri sono la muffa grigia, il nerume, l’oidio e la cladosporiosi. Fra i parassiti, quelli che più frequentemente attaccano le angurie troviamo afidi, grillotalpa, maggiolino, nottue, nematodi e peronospora.
La raccolta dei cocomeri inizia verso la metà del mese di luglio e si protrae fino alla fine del mese successivo. Nel caso la semina sia stata effettuata agli inizi di maggio (semina ritardata), la raccolta si potrà fare fin verso la fine del mese di settembre. Se la semina è stata effettuata in coltura protetta, la raccolta è antecedente di circa 15 giorni rispetto a quella delle piante coltivate in pieno campo.
In linea generale, si possono raccogliere dai 4 ai 6 quintali di cocomeri ogni 100 metri quadrati di terreno coltivato. Non è facilissimo capire quanto il cocomero è maturo al punto giusto; un metodo spesso utilizzato è quello di percuotere il frutto con le dita; se il suono prodotto è un suono sordo, significa che con tutta probabilità il frutto è maturo; altri sistemi sono quello di verificare se il viticcio del peduncolo è disseccato oppure quello di constatare se la polpa scricchiola in seguito a compressione.
Il cocomero in cucina
Il cocomero ha un’elevata capacità dissetante grazie alla percentuale d’acqua contenuta, la più alta tra i frutti (95,3%, contro il 90,7% delle pesche o l’85% delle mele). Per quanto riguarda il sapore zuccherino, bisogna dire che non dipende dal contenuto in zuccheri, non molto alto, ma dalla presenza di sostanze aromatiche. In effetti, il contenuto in zuccheri dell’anguria va dal 3,7% al 6,4% (nella mela 11-15%, nella pera 9,5-15,5%).
Il cocomero è inoltre particolarmente indicato per le diete dimagranti, sia per la capacità saziante, sia per lo scarso apporto calorico, sostanzialmente pari alla metà di quello degli altri frutti freschi, che è già basso.
Un’avvertenza importante: si deve evitare il consumo dei semi, perché contengono sostanze con una forte attività purgante. Inoltre le sostanze aromatiche presenti in questo frutto possono risultare poco digeribili nei bambini con meno di tre anni.

Con un estrattore oppure un frullatore e un setaccio si può ricavare dal cocomero un succo molto dissetante
Cocomero – Calorie e valori nutrizionali
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Cocomero
Scarto: 48% (Buccia, semi e scarti nel taglio)
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 91.45 | 14 | 0.316 |
Calorie | kcal | 30 | 0 | |
Calorie | kJ | 127 | 0 | |
Proteine | g | 0.61 | 11 | 0.041 |
Lipidi | g | 0.15 | 10 | 0.037 |
Ceneri | g | 0.25 | 11 | 0.038 |
Carboidrati (per differenza) | g | 7.55 | 0 | |
Fibre | g | 0.4 | 10 | 0.051 |
Zuccheri | g | 6.20 | 6 | 0.143 |
Saccarosio | g | 1.21 | 6 | 0.859 |
Glucosio (destrosio) | g | 1.58 | 8 | 0.433 |
Fruttosio | g | 3.36 | 8 | 0.322 |
Lattosio | g | 0.00 | 8 | 0 |
Maltosio | g | 0.06 | 8 | 0.043 |
Galattosio | g | 0.00 | 7 | 0 |
Amido | g | 0.00 | 4 | 0 |
Cocomero in inglese e altre lingue
Ecco di seguito la traduzione di cocomero in inglese e in altre lingue:
- Inglese – Watermelon
- Spagnolo – Sandía
- Francese – Melon d’eau
- Tedesco – Wassermelone