La coltivazione della pianta dei chiodi di garofano non è facilissima; l’Eugenia caryophyllata (nome botanico della pianta in questione) è una pianta originaria delle Molucche; nel nostro Paese è sì possibile coltivarla, ma la sua gestione non è sempre semplice.
In seguito la pianta fu importata nelle Antille, in Africa orientale e in Cina; in quest’ultima nazione venivano utilizzate dai medici e anche per profumare l’alito di chi si doveva rivolgere all’imperatore. La pianta si diffuse in Europa a partire dal IV secolo.
Attualmente l’Eugenia caryophyllata è particolarmente coltivata in Indonesia, in alcuni Paesi del Sud Africa, nelle Filippine, nel Sud America e anche nello Sri Lanka.
La pianta in questione può arrivare a misurare anche 15 m di altezza, anche se le piante coltivate vengono mantenute su altezze decisamente inferiori, 5-6 m al massimo. L’Eugenia caryophyllata ha un fusto caratterizzato da una corteccia liscia di color grigiastro dalla quale si dipartono rami di ragguardevole dimensione. Le foglie giovani sono di un colore rosato, ma con il tempo acquistano una colorazione verde-brillante.
Una volta terminata la stagione delle piogge, fanno la loro comparsa i boccioli floreali; questi, inizialmente, hanno una colorazione giallo-verde, virano poi verso il rosa per poi diventare rossi quando raggiungono la maturità. È quando iniziano ad acquistare un colore rosaceo che viene effettuata la loro raccolta per ottenere una delle spezie più utilizzate al mondo, i chiodi di garofano appunto. La pianta entra nel ciclo produttivo dopo circa cinque anni di età ed è possibile sfruttarla con una certa resa per circa quindici anni.
Coltivazione della pianta dei chiodi di garofano
È una pianta, com’è facilmente immaginabile, che soffre particolarmente le gelate, quindi è opportuna la coltivazione in serra fredda oppure in appartamento. A primavera, una volta scongiurato il pericolo di gelate, è possibile collocare queste piante all’aperto.

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La pianta dei chiodi di garofano andrebbe posta a dimora in un luogo piuttosto ombreggiato; il terreno ideale è moderatamente umido, ben drenato e con un pH tendente all’acido. La propagazione avviene per seme; la semina va fatta nel corso della stagione primaverile; le piantine possono essere fatte sviluppare in vaso dopodiché potranno essere poste nel luogo di dimora definitiva. Prima di vederle fiorire bisognerà comunque attendere alcuni anni (4 o 5).
L’Eugenia caryophyllata è una pianta che richiede una certa regolarità nelle annaffiature, anche se non è necessario che queste siano particolarmente abbondante (3-4 bicchieri d’acqua per pianta ogni 2-3 settimane).
Per quanto riguarda le concimazioni, queste possono essere effettuate ogni 2-3 settimane; il consiglio è quello di utilizzare dei fertilizzanti ricchi di azoto e potassio da mescolare con l’acqua delle irrigazioni.
La pianta può essere attaccata da funghi, afidi e cocciniglie. Le malattie fungine possono essere scongiurate trattando preventivamente la pianta con un fungicida sistemico, mentre afidi e cocciniglie vanno combattuti con trattamenti insetticidi ad ampio raggio.
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