La riuscita della coltivazione del cavolfiore dipende molto dal tipo di cultivar.
Il cavolfiore (Brassica oleracea var. botrytis), noto anche come cimone, è uno degli ortaggi più coltivati in assoluto nel nostro Paese. I primi riferimenti alla coltivazione di questo ortaggio in Italia risalgono al XVIII secolo, lo si vede infatti raffigurato in alcuni quadri Medicei dell’epoca. Altri Paesi in cui questo ortaggio è particolarmente diffuso sono la Cina, la Francia, l’India e gli USA.
Ne esistono moltissime cultivar, fra le più diffuse troviamo il ‘Napoletano gennarese medio-tardivo’, il ‘Palla bianca precocissimo’, il ‘Precoce di Toscana’, il ‘Gigante di Napoli’, il ‘Pisano tardivo’, il ‘Tardivo di Fano’.
Cavolfiore – Coltivazione
Per quanto, in linea generale, il cavolfiore prediliga zone dal clima fresco e umido, le numerose varietà esistenti consentono la coltivazione di questa pianta nella maggior parte delle regioni della penisola italiana. Mentre nelle regioni centro-meridionali non vi sono particolari problemi nella scelta della varietà, coloro che vivono nelle regioni settentrionali dovrebbero orientarsi o su varietà precoci oppure su quelle tardive.
Per quanto riguarda il terreno di coltivazione, i più adatti al cavolfiore sono i terreni a medio impasto, dotati di un buon drenaggio, profondi, fertili e ricchi di sostanze organiche. Non sono adatti alla coltivazione del cavolfiore i terreni con tendenza acida in quanto rendono quest’ortaggio più sensibile agli attacchi parassitari. La coltivazione in terreni poveri di boro può provocare la comparsa di macchie e marciumi a carico delle infiorescenze.

Il cavolfiore, oltre che bianco, può essere violetto, arancione o verde a seconda della varietà
Il periodo di coltivazione del cavolfiore varia a seconda delle cultivar che, come accennato in precedenza, sono molto numerose. I cavolfiori primaverili devono essere seminati in semenzaio durante la stagione estiva e poi trapiantati nell’orto quando inizia la stagione autunnale. I cavolfiori estivi invece devono essere seminati in semenzaio nei primi giorni di primavera e trapianti nell’orto quando avranno raggiunto un’altezza di circa 5 cm; quelli invernali, infine, vanno seminati in primavera e trapiantati nell’orto quando la loro altezza sarà di circa 15 cm.
Generalmente occorrono circa 4 g di semi ogni metro quadrato; i semi andranno interrati a una profondità di circa due cm dopodiché è bene fornire una leggera annaffiatura.
È necessario tenere conto che il cavolfiore è un ortaggio che necessita di una buona concimazione pre-semina; per arricchire bene il terreno è consigliabile distribuire letame ben maturo in ragione di circa 30 kg ogni metro quadro di terreno.
Le irrigazioni devono essere effettuate con una certa regolarità e frequenza, ma si devono evitare i dannosi ristagni idrici.
Un cenno va alle consociazioni utili che nel caso del cavolfiore sono particolarmente numerose; sono utili quelle con spinaci, insalate da taglio, sedano, pomodoro, salvia, rosmarino, barbabietola, piselli, fragole ecc. È opportuno evitare di associare il cavolfiore ad aglio, cipolla, patate nonché a tutte le altre varietà di cavolo.
La coltivazione del cavolfiore non dovrebbe mai essere ripetuta per più di un anno sullo stesso terreno, aspettando non meno di tre anni prima di ripiantarlo di nuovo nella stessa posizione, effettuando avvicendamenti con fave, fagioli, piselli e leguminose in generale.
Le avversità che possono colpire i cavolfiori sono diverse, fra queste ricordiamo l’alternariosi, l’ernia delle crucifere, la micosferella del cavolo, la ruggine bianca, la peronospora, gli afidi, l’altica e la mosca del cavolo.