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Coltivazione delle carote


La coltivazione delle carote non è sempre semplice.

Come ricordato nell’articolo che la tratta in dettaglio, la carota è una pianta originaria di zone dal clima temperato e sono appunto i climi temperati e umidi quelli che quest’ortaggio predilige, anche se, a onor del vero, la sua capacità di adattamento è notevole.

La carota è un ortaggio che non ama gli sbalzi termici che possono causare l’interruzione dello sviluppo delle radici; per una sua crescita ottimale le temperature dovrebbero essere comprese tra i 15 e i 21 °C; temperature inferiori o superiori ai limiti indicati provocano una decolorazione del fittone (ovvero la parte arancione della carota) e influenzano anche la lunghezza dell’apparato radicale.

Il terreno ideale per la coltivazione delle carote è leggero, fertile, calcareo, non troppo compatto, non ghiaioso e abbastanza profondo. Il pH ideale per una crescita ottimale delle carote va da 6,5 a 7,5; se il pH è inferiore a 5,5 la crescita ne risulta ostacolata e l’ortaggio è sottoposto all’attacco della Psila rosae (nota anche come mosca della carota), un insidioso parassita che agisce deponendo le sue uova vicino al colletto della pianta sotto pochi millimetri di terra.

La zona che ospiterà le carote deve essere sottoposta a una lavorazione molto accurata; è infatti necessario che il terreno sia abbastanza morbido da permettere che la radice si sviluppi senza incontrare resistenza. Qualche mese prima di effettuare la semina si prepari il terreno vangandolo e concimandolo abbondantemente (3 kg di stallatico maturo ogni metro quadrato di terreno lavorato).

Un occhio di riguardo va messo anche alla pulizia del terreno che dovrà essere privo di erbe infestanti. Nella fase di presemina è opportuno garantire buone quantità di fosforo e potassio, mentre l’azoto va distribuito in copertura; quest’ultimo elemento non deve essere fornito in quantità eccessive.

coltivazione carote

Il maggior produttore europeo di carote è la Polonia

Coltivazione delle carote: la semina

La semina delle carote ha come periodo migliore l’inizio della stagione primaverile, ma nel nostro Paese la coltivazione di questo ortaggio è possibile per tutto il corso dell’anno. Chi desidera anticipare il ciclo colturale delle carote può effettuare la cosiddetta semina forzata in semenzai o cassoni durante il periodo che va dagli inizi del mese di ottobre alla fine del mese di febbraio. Per il primo raccolto è necessario attendere circa tre mesi. Le varietà di carote più indicate alla coltura forzata sono le precoci corte e le precoci mezzane.

In zone in cui il clima non è mai particolarmente rigido (il sud della nostra penisola) può essere effettuata la coltura semiforzata. Questa tecnica colturale prevede semine all’aperto già nel bimestre febbraio-marzo a patto che le zone destinate alla semina siano esposte a sud e riparate da correnti fredde. La coltura semiforzata consente raccolte primaverili. Varietà idonee alla coltura semiforzata sono le corte e le mezzane ad accrescimento veloce.

Le carote infine possono essere seminate anche nel periodo compreso fra la fine del mese di agosto e la fine del mese di ottobre. Le varietà indicate sono le mezzane e le lunghe. È opportuno, prima che le temperature scendano troppo, predisporre delle apposite protezioni.

La semina può essere effettuata a spaglio oppure in file distanti fra loro circa 30 cm; sulle fila i semi di carota devono essere posti a una distanza di circa 2 cm. Alcuni consigliano di mescolare i semi con della sabbia fine e di aggiungere un decimo di semi di ravanelli oppure di lattuga; questi ortaggi germinano prima delle carote e ombreggeranno, proteggendola, la germinazione dei semi di carota. Il terreno dove sono state seminate le carote deve essere tenuto sempre umido, ma si deve fare attenzione alla presenza di ristagni.

Coltivazione delle carote: la semina

Per quanto riguarda la concimazione, se questa è stata effettuata seguendo le indicazioni riportate precedentemente, non sono necessari particolari interventi in questo senso. Bisogna invece fare sempre attenzione all’eventuale presenza di erbe infestanti che vanno rimosse senza indugio.

La carota è una pianta che è particolarmente sensibile all’avvicendamento, di conseguenza è buona norma non riseminare la carota sullo stesso sito se non sono trascorsi almeno tre anni. La semina della carota dovrebbe essere preceduta da cereali, aglio e porri. Per la scelta degli ortaggi a seguire ci si può orientare su piselli, pomodori e ravanelli.

Per quanto riguarda le consociazioni si consigliano aglio, aneto, bietola, cicoria, cipolla, lattuga e piselli.

La raccolta delle carote viene effettuata a scalare iniziando da quelle più grandi; affinché l’estrazione del fittone sia più agevole è consigliabile effettuare un’irrigazione un paio di giorni prima. Una volta raccolte le carote vanno lasciate asciugare in un luogo dotato di una buona aerazione, dopodiché potranno essere pulite e sistemate in apposite cassette. Com’è noto la carota può essere consumata sia cotta che cruda.

L’irrigazione delle carote deve essere effettuata con una certa regolarità in modo da mantenere il terreno sempre abbastanza umido, ciò garantirà uno sviluppo ottimale dell’apparato radicale. Carote mal irrigate rischiano di essere piccole, poco saporite e piuttosto legnose.

Le avversità che possono colpire le carote sono diverse; come già accennato in precedenza, il parassita più pericoloso è la mosca della carota (la consociazione con aglio e porri è utile perché contribuisce a tenerla lontana). Altre avversità importanti sono i funghi Sclerotinia sclerotiorum e Rhizoctonia solani.

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