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Coltivazione degli asparagi


La coltivazione degli asparagi non è particolarmente complessa; l’asparago è infatti una pianta abbastanza rustica e che, rispetto a molte altre, non è particolarmente esigente.

Le coltivazioni di asparagi sono in grado di tollerare un range abbastanza vasto di temperature, da quelle molto fredde a quelle decisamente calde; ovviamente i risultati non sono esattamente gli stessi e chi ha la fortuna di poter coltivare questo ortaggio in zone dal clima temperato otterrà maggiori soddisfazioni.

Gli asparagi amano i terreni sciolti e sabbiosi, calcarei e dotati di un buon drenaggio; non amano quelli sassosi e ricchi di ghiaia perché ne ostacolano parzialmente la crescita. Se anche il terreno non è particolarmente fertile però, il raccolto può essere più che soddisfacente.

La coltura degli asparagi è poliennale e passa attraverso diverse fasi; la prima, biennale, è quella dell’allevamento; trattasi di una fase caratterizzata da un notevole sviluppo vegetativo; le fasi successive sono tre: produttività crescente (fase che caratterizza il terzo e il quarto anno), produttività stabile (dal quinto al dodicesimo anno) e produttività decrescente (dal dodicesimo al ventesimo anno circa).

Il fatto che la permanenza dell’asparago nel terreno sia decisamente lunga lo esclude dalle normali rotazioni; la sua presenza continua però non crea problemi al terreno, anzi, le concimazioni di cui necessita e le varie lavorazioni che lo riguardano sono un elemento qualificante. Terminato il suo ciclo è bene evitare una nuova coltivazione di asparagi (è bene attendere almeno 8 anni) così come è opportuno evitare coltivazioni di barbabietole, carote e patate nello stesso punto dove si trovavano gli asparagi.

Asparagi coltivazione

La coltivazione dell’asparago in Italia è messa in difficoltà dal riscaldamento del clima

Coltivazione degli asparagi: la semina

Il terreno che accoglierà l’asparago deve essere preparato preferibilmente nella stagione autunnale o, al più, nell’inverno precedente l’impianto. È opportuno lavorare il terreno a poco più di mezzo metro di profondità interrando poi del concime organico (30 kg circa ogni 10 metri quadrati di terreno); nel caso che il terreno in questione sia poco calcareo è opportuno aggiungere del litotamnio (mezzo kg ogni 10 metri quadrati).

Lavorato il terreno si preparano le fosse d’impianto la cui profondità sarà di circa 20-30 cm; la larghezza invece varia dai 50 agli 80 cm a seconda che le file siano semplice o doppie.

Generalmente gli asparagi vengono impiantati utilizzando le zampe (il nome con cui si indicano le radici) di uno o due anni, reperibili nei negozi specializzati o nei vivai. La semina diretta è raramente utilizzata.

La messa a dimora viene effettuata generalmente da febbraio ad aprile a seconda delle zone climatiche; in rari casi viene fatta nel mese di giugno.

Coltivazione degli asparagi: i lavori

Per quanto riguarda le concimazioni, oltre a quella iniziale effettuata durante la preparazione del terreno, è opportuno concimare annualmente interrando concime sia prima che avvenga la ripresa vegetativa sia dopo la raccolta dei turioni.

Relativamente alle irrigazioni, gli asparagi sono molto avidi di acqua durante il periodo estivo ed è soprattutto in questo periodo che bisogna assicurarsi che la pianta abbia un’irrigazione adeguata.

La raccolta non va effettuata nel corso del primo anno di impianto; il secondo anno essa dovrà essere abbastanza limitata (al massimo 5 turioni per zampa), evitando di raccogliere turioni dalle piante che appaiono meno forti delle altre. La prima vera raccolta degna di questo nome potrà essere effettuata a partire dal terzo anno; essa potrà protrarsi per circa due mesi.

Per quanto riguarda le avversità (malattie e parassiti), diversi problemi possono derivare dalle mosche dell’asparago che scavando gallerie all’interno della pianta possono distruggere completamente i turioni; altri problemi possono essere causati dalla criocere dell’asparago che agiscono rosicchiando le parti aeree. Un’altra avversità è rappresentata dalla ruggine dell’asparago che, molto probabilmente, è la patologia maggiormente dannosa per questa pianta e che ne provoca il completo disseccamento della parte aerea. Si presenta in primavera ed è visibile grazie a macchie giallognole ovali sui turioni.

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