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Coltivazione del basilico


La coltivazione del basilico è molto comune nel nostro Paese e, fortunatamente, non è molto complessa.

Come detto nella parte iniziale dell’articolo sul basilico, le varietà disponibili sono numerose; fra quelle che vengono più spesso scelte per la coltivazione troviamo il basilico Genovese (foglie di media grandezza, color verde chiaro e particolarmente aromatiche), il basilico Napoletano (ha foglie grandi e bollose di color verde chiaro), il basilico Foglia di Lattuga (ha foglie larghe, bollose, lucenti e di color verde), il basilico Fino verde (pianta nana con foglie piccole, lucenti, di colore verde e particolarmente aromatiche), il basilico Minimum (noto anche come basilico greco, ha foglie piccole, di forma ovale e di colore verde; rispetto ad altre varietà ha una migliore tolleranza alle temperature fredde).

Varietà di basilico meno comuni, ma che presentano caratteristiche interessanti sono il basilico Cinnamon (originario del Messico, ha foglie ovali, lucenti, lievemente dentate e di colore variabile dall’oliva al verde-marrone; si caratterizza per un sapore speziato e per un odore che ricorda molto quello della cannella), il basilico Dark Opal (ha foglie appuntite e di forma ovale dal colore viola scuro; il sapore è particolarmente speziato) e il basilico Purple Ruffles (ha foglie di colore rosso-viola, dai margini dentellati e che presentano una piegatura lungo la nervatura centrale; è molto aromatico).

Il basilico è una pianta che soffre molto le temperature rigide ed è sensibile al vento forte; per un suo sviluppo ottimale le temperature dovrebbero essere comprese tra i 20 e i 26 °C; temperature inferiori ai 10 °C centigradi sono mal tollerate.

Come il prezzemolo, anche il basilico non è una pianta che ha particolari esigenze per quanto riguarda le tipologie di terreno, ma sicuramente preferisce terreni fertili, con un buon drenaggio e a medio impasto.

Coltivazione del basilico: la semina

Il basilico può essere seminato al chiuso nel trimestre gennaio-febbraio-marzo oppure in semenzaio all’aperto o in pieno campo nel trimestre marzo-aprile-maggio.

Per approfondire, La semina del basilico.

coltivazione del basilico

La semina del basilico vicino a pomodori e peperoni migliora il gusto di questi ortaggi e agisce come repellente per vermi e afidi

Coltivazione del basilico: i lavori

Per quanto riguarda la concimazione è doveroso precisare che se la semina è stata effettuata in un terreno fertile, non è necessario concimare il basilico; al limite, se la coltivazione è particolarmente estesa, è opportuno effettuare una concimazione preventiva del terreno utilizzando letame o compost maturi (20-30 kg di prodotto ogni 10 metri quadrati di terreno).

Se la concimazione non è un’operazione indispensabile nella coltivazione del basilico, sono invece richieste numerose sarchiature allo scopo di arieggiare il terreno di coltivazione e ridurre al minimo lo sviluppo delle erbe infestanti.

Le innaffiature devono essere abbondanti, ma si faccia attenzione a evitare i ristagni idrici, mal sopportati dal basilico; chi coltiva il basilico in vaso, usi recipienti in terracotta.

Per quanto concerne le consociazioni, si consiglia di abbinare il basilico a cetrioli e pomodori.

La raccolta delle foglie di basilico viene effettuata con gradualità al momento del bisogno tagliandole con tutto il picciolo. Per quanto, generalmente, le foglie di basilico vengano consumate da fresche è possibile anche conservarle; la conservazione può essere effettuata tramite congelamento oppure ponendo le foglie sottolio in un recipiente apposito; la cosa importante è non lasciarle seccare perché perderebbero quasi completamente le loro proprietà aromatiche.

Il basilico può essere soggetto a diverse avversità; fra queste si ricordano il marciume radicale, la tracheofusariosi, la gamba nera, il mal del colletto, la macchia nera, la muffa grigia, la peronospora, la corinespora ecc.

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