La coltivazione delle bacche di Goji sta assumendo via via sempre più importanza; le bacche di Goji sono il frutto di due piante assai simili, il Lychium barbarum e il Lychium chinense, entrambe della famiglia delle Solanacee, la stessa di peperoni e pomodori. Sono specie originarie dalle zone meridionali dell’Europa e dalla Cina, ma le loro bacche sono ben conosciute e consumate anche nel Tibet e in India, dove la tradizione attribuisce loro proprietà curative. Dal punto di vista nutritivo, le caratteristiche antiossidanti e anti-invecchiamento attribuite alle bacche di Goji le hanno rese molto in voga negli ultimi anni, in tutto il mondo, al punto che sono spesso indicate come bacche della longevità o bacche dell’eterna giovinezza. Tanto successo sta motivando l’interesse alla loro coltivazione a scopo di reddito. Infatti, le bacche di Goji possono essere consumate da sole, o in aggiunta a succhi, integratori alimentari e prodotti nutraceutici. Volendo evitare il nome latino, spesso entrambe le piante sono indicate genericamente come il Goji.
Le differenze botaniche tra le due piante sono evidenti: il Lychium barbarum ha foglie più strette e i fiori hanno solo due sepali (contro i quattro nel chinense). Le bacche sono di un colore rosso acceso nel Lychium chinense, mentre nel barbarum il colore vira verso l’arancione. Entrambe le piante possono facilmente raggiungere i tre metri di altezza. Tuttavia, la vera differenza rilevante è nel sapore delle bacche: volendo coltivarle a scopo di reddito, la scelta migliore è per il Lychium barbarum, perché le bacche sono più dolci e possono essere facilmente essiccate. La scelta del Lychium chinense viene quindi in second’ordine, ma è motivata dal fatto che cresce molto rapidamente e ha una fruttificazione più generosa.
Le piante di Lychium sono molto rustiche, si adattano a qualsiasi terreno, anche quello calcareo, e resistono a temperature rigide di molto inferiori allo zero: virtualmente possono essere coltivate in tutta la penisola, anche se nelle zone più miti e soleggiate la produzione sarà più abbondante. Il terreno non deve avere particolari proprietà in quanto a impasto e acidità, è sufficiente arricchirlo con una concimazione organica, da eseguirsi nei mesi di febbraio-marzo.
Coltivazione delle bacche di Goji – Cura
Se si decide di iniziare la coltivazione partendo dai semi, è possibile acquistarli nei vivai oppure online (generalmente hanno un costo molto contenuto) e interrarli a primavera. Le piante ottenute da seme iniziano a fruttificare al terzo o quarto anno dall’impianto. Le irrigazioni non devono essere particolarmente abbondanti: solo nel primo anno di vita è necessario annaffiare con regolarità, evitando i ristagni idrici. In seguito, saranno sufficienti irrigazioni di soccorso nei mesi più caldi estivi. Per migliorare la fruttificazione, è possibile con una potatura di ringiovanimento, togliere rami secchi, vecchi o poco sviluppati e cimare le punte. La potatura va fatta a fine inverno, nei mesi di gennaio o febbraio a seconda delle fasce climatiche. Visto l’aspetto arbustivo ricadente, nelle coltivazioni a scopo di reddito la pianta è spesso coltivata a spalliera, esattamente come per alcune specie di vite, oppure ricadente lungo dei filari paralleli.

Le piante di Lychium sono molto rustiche, si adattano a qualsiasi terreno, anche quello calcareo, e resistono a temperature rigide di molto inferiori allo zero
Costi e ricavi
Per quanto riguarda costi e ricavi di una coltivazione di Goji a reddito, si può stimare un impianto di circa 4.000 piante a ettaro; il ricavo è difficilmente quantificabile, perché la resa della pianta dipende dalla sua età e dal clima e che il prezzo al dettaglio è molto variabile (da venti a circa cento euro al kg).
Nel caso di una coltivazione amatoriale, si può anche acquistare l’arbusto già adulto, che si può mettere a dimora anche in autunno, lontano dai periodi di gelata. Il portamento arbustivo della pianta di Goji rende possibile anche la sua coltivazione in vaso; è sufficiente scegliere un contenitore capiente, di almeno cinquanta centimetri di diametro. In vaso la pianta cresce più limitatamente arrivando al massimo a un metro e mezzo, e richiede irrigazioni più frequenti.
La facilità della coltivazione del Goji è confermata anche dalla sua resistenza alle avversità: non sono, infatti, rilevanti parassiti o malattie. Gli unici nemici naturali sono le lumache e le chiocciole, molto ghiotte delle bacche.