L’arachide (Arachis hypogaea L.) è una pianta di origini sudamericane (probabilmente proviene dal Brasile) della classe delle Dicotiledoni e della famiglia delle Leguminose.
È una pianta erbacea annuale dal fusto eretto che può raggiungere un’altezza variabile tra i 30 e gli 80 cm circa.
La pianta dell’arachide è caratterizzata dal fatto che cresce nel sottosuolo e i suoi fiori, dopo la fecondazione, si allungano e si introducono nel terreno (il termine greco hypogaea, sottoterra, fa appunto riferimento a questa particolarità) dove crescono e raggiungono la maturazione.
Attualmente le zone di maggior produzione sono il continente africano e quello asiatico; seguono a notevole distanza le Americhe e l’Oceania. In Europa le più importanti coltivazioni si trovano in Grecia, Spagna e Italia; le arachidi considerate di maggior pregio, comunque, vengono coltivate in Israele; nel nostro Paese la produzione iniziò nel 1870 in provincia di Alessandria e ha avuto alterne fortune, raggiunse l’apice agli inizi degli anni ’60 del XX secolo per poi cominciare a declinare lentamente; attualmente è piuttosto scarsa e le regioni interessate sono praticamente solo due: il Veneto e la Campania.
Il fabbisogno della comunità europea è quasi interamente coperto da importazioni extra-comunitarie.
La coltivazione delle arachidi non è molto praticata in Italia a livello intensivo, ad eccezione di alcune regioni come Veneto e Campania; i maggiori produttori al mondo sono Cina, India, Nigeria, Stati Uniti e Israele. Tuttavia, vista la facilità di coltivazione, un tempo era abbastanza comune negli orti familiari allevare uno o più esemplari di questa pianta, l’Arachis hypogaea, erbacea della famiglia delle Fabacee/Leguminose. La pianta è anche molto ornamentale, con steli eretti che possono raggiungere anche gli 80 cm. I fiori papilionacei (a forma di farfalla) durano solo un giorno. I frutti sono le note noccioline americane, e si sviluppano sottoterra. La pianta, infatti, dopo la fecondazione del fiore, allunga l’ovario fino al di sotto del terreno e da qui nascono poi le arachidi. Per questa sua caratteristica, le arachidi sono conosciute anche come ceci da terra o pistacchio da terra.
Nelle radici della pianta di arachidi vivono batteri utili per il fissaggio dell’azoto nel terreno, al pari di molte altre leguminose. Per questo motivo la pianta di arachide è un’ottima scelta per la rotazione delle colture e migliorare la fertilità del terreno.
La pianta può assumere due tipi diversi di portamento: eretto, con molte ramificazioni (altezza fino a 50-60 cm), o quasi prostrato, a piccolo cespuglio con rami corti (altezza 30-40 cm).
Indice

Le arachidi fresche appena estratte dalla terra
Arachidi – Coltivazione
Anche se la pianta di arachide è originaria dei Paesi tropicali, si può coltivare molto bene in ogni parte d’Italia. Tuttavia, ama i climi caldi e si può iniziare la sua coltivazione a primavera o almeno quando le temperature sono stabilmente sopra i 13 gradi centigradi. Per fiorire bene e produrre le noccioline la temperatura dev’essere almeno di 20 gradi alla fioritura e con estati calde (a circa 30 gradi centigradi).
Il ciclo di coltivazione dura circa sei mesi e a fine estate, inizio autunno le arachidi saranno pronte.
La semina avviene per file, inserendo in ogni buca profonda 4-5 cm due o tre semi. La distanza tra una buca e l’altra dev’essere di 30 cm e di 60 cm tra le file.
Durante il periodo vegetativo è importante effettuare la rincalzatura, riportando la terra alla base della pianta, in modo che il baccello si possa ben interrare.
Le irrigazioni non devono essere abbondanti: la pianta vive bene in terreni asciutti. Solo in periodi di siccità potranno esserci irrigazioni di soccorso.
Le arachidi si raccolgono quando la pianta comincia ad avvizzire e le foglie diventano gialle: sarà sufficiente estrarre delicatamente dalla terra i baccelli. In seguito, si fanno asciugare in cassette ben esposte all’aria e conservati in sacchi di carta o di iuta.
Visto le sue dimensioni contenute, l’arbusto di arachidi può essere coltivato anche in vaso, che dovrà però essere largo e capiente (almeno 40-50 cm di diametro).
L’arachide è una pianta molto resistente e per questo molto adatta a un orto biologico o un orto familiare: la sua resistenza a malattie e parassiti non rende necessari trattamenti di alcun tipo.
Il frutto dell’arachide
L’arachide produce l’omonimo frutto dal colore giallastro, noto anche come nocciolina americana, pistacchio di terra o spagnoletta, che contiene due o tre semi di forma ovale ricoperti da una pellicola di colore rossiccio. Le arachidi contengono dal 40 al 50% circa di olio e dal 20 al 30% circa di proteine.
Le arachidi vengono consumate in diverse forme. A seconda delle varie specie, vengono ottenuti semi dalle dimensioni diverse; i frutti di maggiore dimensione vengono sfruttati per produrre le noccioline tostate e quelle dolci mentre i frutti più piccoli sono utilizzati per la produzione dell’olio di semi di arachide e del burro di arachidi.
Olio di arachide – L’olio di semi di arachide (più comunemente olio di arachidi) è uno degli oli di origine vegetali maggiormente utilizzato per la preparazione delle fritture, anche se viene spesso sfruttato come olio da tavola. Per approfondire l’argomento si rimanda al nostro articolo che lo tratta in dettaglio: Olio di semi di arachide.
A livello nutrizionale è simile il burro di arachidi, un alimento ottenuto dalla macinatura delle arachidi molto comune nell’alimentazione statunitense (negli USA si calcola un consumo pro capite annuo di circa 1,5 kg); nel nostro Paese il burro di arachidi è sì conosciuto, ma il prodotto non è mai decollato veramente a livello commerciale, anche se sta diventando di tendenza nel mondo del fitness.

Nell’immagine, arachidi burro di arachide
Le noccioline tostate – Terminata la raccolta, le arachidi vengono seccate al sole e, susseguentemente, vengono tostate; il gusto delle arachidi può avere un’intensità più o meno marcata a seconda di quanto forte è stata la tostatura. Negli esercizi commerciali sono reperibili arachidi con o senza guscio, salate e no. La salatura aumenta decisamente l’appetibilità del prodotto e si corre il rischio di un consumo eccessivo; da questo punto di vista, le arachidi con il guscio sono meno “pericolose” perché il fatto di doverle sgusciare ne limita alla fine il quantitativo di assunzione (peraltro si assume anche meno sale).
Dalla macinazione delle arachidi tostate si ottiene una pasta astringente che attraverso opportune aggiunte di zucchero e di oli vegetali si trasforma nel già citato burro di arachidi, un prodotto che è nutrizionalmente simile all’olio extravergine di oliva.
Le arachidi in cucina
La cucina del nostro Paese utilizza le arachidi soprattutto nelle preparazioni di piatti dolci; in altri Paesi invece è possibile trovarle anche come ingrediente di piatti salati; uno dei più noti è senz’altro il Pad Thai, un tipico piatto della cucina thailandese.
Il gusto intenso delle noccioline americane permette di sfruttarle come ottimo insaporitore di pietanze senza correre il rischio di eccedere dal punto di vista calorico.
Molte industrie evidenziano sia l’eventuale presenza di arachidi quale ingrediente dei loro prodotti sia se un determinato prodotto, non contenente arachidi, è stato confezionato in uno stabilimento che le utilizza. Il motivo di tale indicazione è dovuto al fatto che le arachidi possono produrre una reazione allergica che potrebbe avere conseguenze molto serie. Allo stato attuale non vi sono terapie per questo tipo di allergia; l’unica soluzione è l’esclusione totale di questo alimento dalla propria dieta. Per approfondire questo argomento rimandiamo al nostro articolo Allergia alle arachidi.
Valori nutrizionali dell’arachide
Dal database del Ministero americano dell’agricoltura
Arachide
Scarto: 0%
Nome scientifico: Arachis Hypogaea
Nutrienti | Unità | Valore per 100 g | Numero di campioni | Errore std. |
---|---|---|---|---|
Principali | ||||
Acqua | g | 6.50 | 31 | 0.093 |
Calorie | kcal | 567 | 0 | |
Calorie | kJ | 2374 | 0 | |
Proteine | g | 25.80 | 78 | 0.242 |
Lipidi | g | 49.24 | 98 | 0.297 |
Ceneri | g | 2.33 | 26 | 0.064 |
Carboidrati (per differenza) | g | 16.13 | 0 | |
Fibre | g | 8.5 | 0 | |
Zuccheri | g | 3.97 | 0 |