L’aneto (Anethum graveolens), noto anche come finocchio bastardo, finocchio fetido e finocchio rizu, è una pianta aromatica erbacea annuale provvista di radice fittonante e fusto cavo la cui altezza può variare dai 40 ai 120 cm. Appartiene alla famiglia delle Apiacee (Ombrellifere); non deve essere confuso con il finocchio selvatico, pianta con la quale, in effetti, ha molte somiglianze.
L’aneto è una pianta tipica delle regioni mediterranee e della Russia meridionale, ma la sua coltivazione è diffusa in ogni parte del globo. Predilige i climi temperati e mal si adatta a quelli troppo caldi o, al contrario, troppo freddi. È per questo che nel nostro Paese lo si ritrova più comunemente nelle regioni collinari e basso-montuose del centro e del settentrione. Ama i terreni neutri, dotati di buon drenaggio, poco umidi e ricchi di calcio e silicio.
Indice

I fusti dell’aneto sono cavi: i fiori di un color giallo brillante sbocciano a metà estate.
Coltivazione dell’aneto
Esposizione – La pianta di aneto va coltivata in pieno sole ma al riparo da venti forti.
Terreno – Non è molto esigente in fatto di terreno: allo stato spontaneo cresce infatti anche lungo le scarpate in terreni poveri.
Moltiplicazione e impianto – Si semina a primavera direttamente a dimora fino a metà estate.
Annaffiatura – Si annaffia liberamente durante tutta la stagione vegetativa. Un’eccessiva siccità porta la pianta velocemente in seme. Irrigazioni frequenti e regolari, ma limitate, permettono di avere sempre a disposizioni foglie fresche e adatte al consumo.
Concimazione – L’aneto non necessita di concimazione.
Potatura – La potatura non è necessaria.
Malattie – L’aneto è una pianta rustica che non è soggetta a particolari parassiti o malattie. Le piantine giovani possono essere soggette all’attacco delle lumache.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.
L’aneto in cucina
Nonostante abbia proprietà fitoterapiche, attualmente l’aneto è utilizzato soprattutto come pianta aromatica; le sue foglie hanno un aroma piuttosto speziato e possono essere utilizzate sia fresche (preferibilmente) che essiccate per insaporire i piatti a base di pesce (ottimo l’abbinamento con il salmone), frutti di mare, patate, uova, salse a base di yogurt, formaggi freschi, panna ecc. Anche i semi sono utilizzati per insaporire le pietanze.
Aneto: proprietà
I semi dell’aneto, la parte principale utilizzata in fitoterapia, vengono raccolti a fine estate e fatti essiccare in luoghi ombrosi e ventilati; successivamente si procede con le loro battitura e setacciatura. La droga che viene ricavata dalla pianta deve essere conservata in luoghi perfettamente asciutti.
I principali costituenti della droga sono olio essenziale, flavonoidi, furanocumarine, triterpeni, acidi fenolici ecc.
L’aneto è consigliato soprattutto nei disturbi che affliggono l’apparato gastrointestinale, come:
Meno frequentemente viene utilizzato quale rimedio per la tosse.
Come nel caso di altri rimedi di tipo fitoterapico, l’uso dell’aneto è riservato a problematiche di scarsa rilevanza clinica.
Aneto fresco e semi
Le parti della pianta che si consumano sono le foglie dell’aneto fresco e i semi. Le prime sono usate per realizzare infusi, mentre i semi frantumati sono usati in bagni rafforzante per le unghie. I semi masticati sono un valido aiuto per rinfrescare l’alito.
Controindicazioni
Vista la presenza di furanocumarine, come nel caso di altre piante che contengono questo tipo di sostanze (vedasi per esempio l’achillea) se ne sconsiglia l’uso in caso di esposizione eccessiva ai raggi del sole o comunque durante trattamenti a base di raggi ultravioletti; le furanocumarine infatti, in presenza di raggi ultravioletti, formano sostanze tossiche per la cute.
L’uso è altresì sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento.
A causa della presenza di olio essenziale, l’utilizzo è controindicato in caso di processi infiammatori acuti a carico dell’apparato urinario; gli oli essenziali infatti vengono escreti per via renale e possono provocare un aggravamento della condizione infiammatoria e aumentare la sensazione di dolore.