L’ambretta (Knautia arvensis) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee, originaria dell’Europa, ma diffusa anche in Asia occidentale e nelle aree del Mediterraneo a clima più temperato. Cresce spontanea nella maggior parte delle regioni italiane, isole a parte, sia nelle zone collinari e montane che lungo i lungo i sentieri costieri.
Il genere Knautia deve il suo nome al botanico sassone C. Knaut e comprende circa 40 specie diverse, delle quali circa la metà crescono in modo spontaneo su gran parte del territorio italiano. Sviluppano un fusto eretto di altezza variabile dai 30 cm al metro, a seconda della varietà e producono infiorescenze piatte e circolari, con colori che variano dal rosa al salmone, al rosso, al viola-azzurro; i fiori, pur essendo ermafroditi, vengono impollinati da api e farfalle, dato che la maturazione degli stimmi avviene dopo l’appassimento degli stami e ciò impedisce l’autoimpollinazione. Le foglie basali e quelle cauline si presentano diverse tra loro per forma e disposizione, mentre entrambe sono pelose e di colore grigio-verde.
Ambretta: coltivazione
L’ambretta è una pianta molto resistente e non presenta particolari problemi di coltivazione e manutenzione; cresce bene anche in zone ombreggiate tuttavia, per ottenere una fioritura prolungata e rigogliosa, occorre che sia esposta in luoghi molto soleggiati. Ha una buona resistenza alle temperature fredde, fiorisce da maggio a settembre e, in zone climatiche temperate, può produrre fiori anche fino a tutto ottobre.
Per un buon sviluppo della pianta è preferibile la coltivazione in terreni ben drenati e fertili, con annaffiature poco frequenti se non in periodi particolarmente asciutti; per le piante coltivate in vaso la frequenza consigliata, invece, è di circa 2-3 volte alla settimana.
Consigliabile la concimatura in primavera con prodotti specifici per piante fiorite. La riproduzione dell’ambretta si ottiene per semina o per divisione dei cespugli: la prima si effettua a fine inverno o in febbraio, utilizzando nel primo caso semenzaio caldo e nel secondo semina in serra fredda, trapiantando poi solo al termine del periodo delle gelate notturne.
Per la propagazione dei cespugli, invece, occorre attendere il periodo primaverile, suddividendo le radici sane dei cespi più robusti e interrandole subito per favorirne l’attecchimento.
L’ambretta resiste bene alle malattie provocate dai funghi ma teme
soprattutto se messa a dimora in posti con poca ventilazione e troppo ombreggiati.

I fiori dell’ambretta, pur essendo ermafroditi, sono impollinati da api e farfalle
Ambretta: proprietà
I semi e le foglie dell’ambretta hanno un alto contenuto di steroli, acido oleico, tannini, farnesolo, che trovano impiego nei rimedi omeopatici e fitoterapici per la cura di alcuni disturbi e affezioni di tipo epidermico. In alcuni Paesi si ritiene che l’ambretta rappresenti la pianta del benessere psico-fisico e l’olio essenziale estratto dai suoi semi, gradevolmente profumato e dall’aroma simile a quello del muschio, sembra avere proprietà rilassanti e favorisce il sonno. Utilizzata anche in profumeria, l’ambretta possiede proprietà benefiche per la salute umana, in particolare per:
- disturbi alle vie respiratorie
- problemi digestivi
- disfunzioni renali e ipertensione, in quanto stimolante della diuresi
Possiede inoltre proprietà astringenti e purificanti; le foglie fresche trovano impiego per lenire eritemi, bruciature ed escoriazioni superficiali.
Le tisane a base di ambretta hanno effetti benefici a livello digestivo, sono un ottimo diuretico e hanno proprietà depurative.
Ambretta in cucina
I semi di ambretta trovano utilizzo per aromatizzare liquori e preparazioni dolciarie, mentre le foglie più tenere vengono utilizzate come contorno, semplicemente ripassate in padella, o anche come ingrediente base per torte salate, frittate e minestre.