La zamioculcas (Zamioculcas zamiifolia) è una pianta succulenta che appartiene alla famiglia delle Aracee; è la sola specie appartenente al genere Zamioculcas; il nome specifico si deve al fatto che l’aspetto delle foglie ricorda molto quello delle piante appartenenti al genere Zamia; è originaria della Tanzania ed è comunemente chiamata “gemma di Zanzibar”, una denominazione dovuta alla sua innegabile bellezza. Spesso è chiamata anche zamia, ma non va confusa con la Zamia furfuracea, pianta appartenente alla famiglia delle Zamiacee. Un altro nome che le viene attribuito è pianta di Padre Pio perché si diceva che il frate campano ne tenesse una nella sua cella, cosa alquanto improbabile in quanto la zamioculcas è stata introdotta nel nostro Paese circa trent’anni dopo la morte del frate cappuccino.
La zamioculcas è molto utilizzata come pianta da appartamento, ma può anche essere coltivata in giardino; è una pianta dalla crescita piuttosto lenta che arriva, se coltivata, a un’altezza massima di circa 70 cm; in natura può però raggiungere anche i due-tre metri. Se la coltivazione è corretta e l’ambiente è favorevole, può fiorire nel mese di febbraio. Non è una pianta ingombrante perché si sviluppa per lo più in altezza che, peraltro, come detto non è particolarmente elevata.
La zamioculcas è una pianta dall’indubbia eleganza, ha foglie molto belle, lucide e carnose, lanceolate, di un colore verde piuttosto intenso.
I fiori sono riuniti in infiorescenze che ricordano quelle della calla, altra pianta appartenente alla famiglia delle Aracee.
La zamioculcas è una delle piante consigliate per la depurazione dell’aria negli ambienti chiusi.

Zamioculcas in vaso; in Africa le foglie di questa pianta vengono bruciate attorno alle case per allontanare la cattiva sorte.
Zamioculcas zamiifolia – Come si cura
Generalmente la zamioculcas è coltivata in vaso.
Esposizione – La zamioculcas richiede un’esposizione particolarmente luminosa, anche se si deve evitare di esporla ai diretti raggi del sole che potrebbero danneggiare il fogliame; tollera anche il posizionamento in zone meno luminose, ma lo sviluppo di nuovi getti risulterà sicuramente più rallentato rispetto al normale. L’esposizione a temperature inferiori agli 8 °C può danneggiarla; il caldo, anche elevato, invece, non crea particolari problemi.
Terreno – La zamioculcas è una pianta che sa adattarsi piuttosto bene a tutti i terreni, ma predilige quelli lievemente acidi e caratterizzati da un buon drenaggio; è possibile ottenerlo con un mix, in parti uguali, di terriccio per piante acidofile e sabbia con l’aggiunta di un po’ di perlite. Sul fondo del contenitore è consigliabile mettere un po’ di argilla espansa.
Annaffiatura – Non sono necessarie irrigazioni particolarmente abbondanti per la zamioculcas perché i suoi gambi fungono da riserva idrica. Durante i mesi più caldi dell’anno, è sufficiente un’irrigazione settimanale; nei mesi più freddi, un’irrigazione ogni due o tre settimane dovrebbe essere sufficiente. Comunque, per regolarsi, si controlli il substrato e si provveda all’irrigazione quando esso sarà del tutto asciutto. I ristagni idrici vanno assolutamente evitati. Non c’è alcuna necessità di irrigare il fogliame, ma nei mesi invernali è consigliabile ripulire le foglie dalla polvere con un po’ di cotone inumidito.
Moltiplicazione – La moltiplicazione della zamioculcas può essere effettuata per seme, ma non è facilissimo procurarsi i semi; si possono anche dividere i rizomi tuberosi al momento del rinvaso; è piuttosto facile anche la moltiplicazione per talea di foglie; si procede prelevando alcune foglie sane e si mettono ad asciugare su un panno asciutto per un paio di giorni; va poi preparato un substrato composto da corteccia, perlite espansa e sabbia; si interrano verticalmente le foglie ricoprendole per circa un terzo con il composto; i contenitori devono essere tenuti in un luogo molto luminoso – ma non ai raggi solari diretti – a una temperatura compresa tra i 25 e i 30 °C circa; il substrato va mantenuto solo leggermente umido; troppa acqua potrebbe far marcire le foglie; con il passare del tempo, la parte aerea seccherà e, se tutto va per il meglio, le radici dovrebbero comparire dopo circa 6 mesi, 9 al massimo.
Rinvaso – La pianta può essere rinvasata quando gli steli fogliari avranno riempito tutto il substrato del contenitore; in linea di massima ogni tre anni circa.
Concimazione – Nel periodo che va da aprile a settembre, si effettuino concimazioni ogni tre settimane circa con del fertilizzante per piante grasse che potrà essere diluito nell’acqua d’irrigazione.
Potatura – Non è necessario effettuare potature; vanno però eliminate le foglie secche e le parti secche o danneggiate.
Malattie – L’avversità più insidiosa è l’attacco delle cocciniglie; se l’infestazione non è di grande entità, dovrebbe essere sufficiente un intervento di pulizia con alcol; se invece il problema è più grave si può utilizzare un insetticida sistemico.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.