La weigelia (o veigelia) è una pianta di tipo arbustivo, decidua, della famiglia delle Caprifoliaceae, originaria dell’Asia, giunta in Europa a metà del XIX secolo e impiegata a scopo decorativo. In particolare, è l’ideale per la creazione di siepi basse.
Ha un portamento espanso e un fogliame verde o variegato di bianco, ovale-lanceolato, appuntito all’apice e seghettato ai margini. Tra maggio e giugno produce fiori tubolosi bianco-rosati, rosa, rossi riuniti in fascetti lungo i rami, simili a quelli dell’oleandro. Può avvenire una seconda fioritura tra agosto e settembre.
Questo arbusto si espande in larghezza mediante la produzione di numerosi fusti e foglie che raggiungono un’altezza massima di tre metri.
Weigelia – Principali specie
Esistono dodici specie di weigelia e molti ibridi, realizzati per ottenere diversi colori dei fiori, e fra questi ricordiamo:
- Weigelia Bristol ruby, specie a portamento eretto, molto rustica e dai fiori rosso rubino;
- Weigelia candida, specie a fogliame verde e fiori bianchi;
- Weigelia variegata, con una variegatura gialla sulle foglie e fiori di un rosa delicato;
- Weigelia nana, alta non oltre un messo e mezzo, con le foglie variegate di bruno e fiori rosa porpora.
Coltivazione e cura
La weigelia predilige zone soleggiate per molte ore al giorno o al massimo parzialmente ombreggiate, resiste bene al freddo anche prolungato e all’inquinamento, tollera bene il caldo ma teme la siccità.
Non ha particolari esigenze di suolo anche se preferisce terreni argillosi, ricchi di sostanza organica e sali minerali, ben drenati. Tollera anche i substrati calcarei.
Se si sceglie una Weigelia nana, si può coltivarla anche in vaso, purché sia tenuta in un’area soleggiata, con un terreno misto di torba e sabbia, da tenere sempre umido con annaffiature regolari. Bisogna però fare attenzione a evitare il ristagno idrico.
Il rinvaso si effettua ogni anno in primavera o quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio sotto il vaso. Si utilizza un vaso più grande del precedente e del nuovo terriccio universale misto a sabbia.
La messa a dimora in piena terra, invece, si può effettuare durante tutto l’anno e richiede una buca grande circa il doppio del vaso in cui si trova la pianta, se acquistata in vivaio. Il terreno del giardino va mescolato con del terriccio universale.
La weigelia in piena terra si accontenta delle acque piovane, ma in caso di siccità richiede annaffiature frequenti e regolari.
La concimazione va fatta in primavera prima del periodo della fioritura, aggiungendo al terreno del letame ben maturo o in alternativa del terriccio organico. Durante il periodo della fioritura somministrare una sola volta un fertilizzante granulare a lento rilascio ricco in azoto, potassio e fosforo.
La potatura della weigelia, invece, va fatta ogni anno una volta conclusa la fioritura, tagliando i rami con i fiori appassiti, che saranno quelli dell’anno precedente, per stimolare la produzione di nuovi getti.
In foto, Weigelia Bristol ruby
La moltiplicazione della weigelia si ottiene per seme o per talea. Il primo metodo è consigliato solo per le specie naturali, non ibride, perché non garantisce nuove piantine identiche alla pianta madre, ad esempio nel colore dei fiori. La semina si effettua in primavera o in autunno, interrando i semi in un substrato specifico. Le nuove piantine si svilupperanno velocemente e fin dalla successiva estate inizieranno a produrre fiori.
Il metodo della talea, invece, garantisce esemplari identici a quello originario: bisogna prelevare dai germogli laterali che non portano fiori delle talee lunghe circa dieci centimetri, cospargerle di ormone radicante e piantarle in un composto di torba e sabbia, mantenendo la temperatura del terreno a circa 15°. A radicazione avvenuta, rinvasare le piantine avendo cura di prenderle singolarmente e mantenerle in un cassone freddo. Quando arriva la primavera bisogna piantarle in vaso, dove possano rinforzarsi adeguatamente per circa un anno. Solo dopo potranno essere messe a dimora e trattate come piante adulte.
La weigelia è una pianta rustica e resistente, ma può essere attaccata da afidi e funghi che vanno trattati in modo tempestivo, eliminando i rami colpiti e applicando antiparassitari o fungicidi in caso di infezione avanzata. In autunno e all’inizio della primavera si riscontrano più di frequente attacchi parassitari.
A scopo preventivo, in autunno e in primavera, si possono effettuare trattamenti antiparassitari specifici, anche naturali come l’antiparassitario all’ortica, all’aglio o al piretro.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, weigelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.
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