Il terriccio è, senza alcun dubbio, uno dei substrati più utilizzati per il giardinaggio e per la coltivazione delle piante da vaso e di quelle da appartamento.
Si tratta, sostanzialmente, di un miscuglio di sostanze organiche e inorganiche contenenti quegli elementi nutritivi di cui le piante hanno bisogno per crescere e svilupparsi al meglio. Il terriccio svolge anche una funzione di ancoraggio dell’apparato radicale.
È noto che ogni tipologia di pianta ha determinate esigenze per quanto concerne il substrato di coltivazione (anche se diverse piante, quelle più rustiche, sanno adattarsi piuttosto bene a differenti tipi di terreno) e non è affatto semplice, e spesso nemmeno pratico, per chi si dedica al giardinaggio in modo amatoriale, predisporre, per ogni pianta coltivata, un terriccio ad hoc.
Terriccio universale
La soluzione più semplice, nella maggior parte dei casi, è quindi quella di ricorrere al cosiddetto terriccio universale. Quest’ultimo è un prodotto la cui composizione è studiata in modo da poter soddisfare piuttosto bene le esigenze nutritive di larga parte delle specie vegetali.
Peraltro il terriccio universale, una volta che si è acquisita una certa esperienza in materia di giardinaggio, può essere “corretto” con l’aggiunta di altre sostanze (elementi fertilizzanti, materiali drenanti ecc.) allo scopo di migliorarne l’efficacia.
Terriccio – Componenti organiche e inorganiche
Come accennato in precedenza, i terricci sono costituiti da due componenti principali, una organica rappresentata dalla cosiddetta torba di sfagno, e una inorganica (materiali inerti).
Componente organica – Di norma, la torba di sfagno costituisce circa il 50% del volume totale del terriccio universale. Esaminiamone le principali caratteristiche.
La torba è un materiale utilizzato in molti settori (in ambito cosmetico, in metallurgia, come combustibile ecc.); nel giardinaggio è appunto utilizzata per la preparazione di terricci; la migliore torba per questo utilizzo è la torba bionda acida di sfagno; la denominazione deriva dal suo colore tendente al giallo chiaro e dal muschio (lo sfagno) dalla cui decomposizione essa si forma. Il colore della torba bionda ha la tendenza a diventare più scuro; il colore è quindi un elemento che, al momento dell’acquisto, può aiutarci a evitare di acquistare torbe piuttosto decomposte e il cui grado di acidità si è eccessivamente ridotto.
Un altro tipo di torba è la torba nera; si tratta di una torba piuttosto decomposta, ma soffice e con molto humus. La si utilizza soprattutto per la produzione di piante da orto destinate a essere poi trapiantate in piena terra.
Le torbe sono caratterizzate da un bassissimo contenuto di sostanze ad azione fertilizzante; servono a diminuire la compattezza del terriccio aumentandone sia la capacità drenante sia quelle di areazione e ossigenazione.
Componente inorganica – La parte inorganica è costituita da materiali inerti quali, per esempio, argilla, sabbia e terra calcarea. A tali materiali sono poi aggiunti microelementi nutritivi nonché fertilizzanti più o meno complessi. I materiali inerti servono a conferire al substrato le caratteristiche volute (terreno più o meno drenante, più o meno poroso ecc.); si potranno avere quindi terricci argillosi, terricci sabbiosi o terricci calcarei.
Terriccio per semina
Si possono distinguere, a seconda della composizione, tre principali tipi di terriccio a base di torba: quello destinato alla riproduzione da seme, quello per il prato e quello per le piante carnivore.

Il terriccio per orchidee può essere a base di corteccia di pino e torba con una struttura porosa per garantire il giusto drenaggio e l’aerazione radicale
Il terriccio per la semina è un substrato molto soffice perché è necessario che il seme, per svilupparsi al meglio, non incontri alcuna resistenza. Alla torba sono quindi unite argilla e sabbia di fiume; una tale composizione evita che sulla parte superficiale del substrato si formi una crosta che impedirebbe alle piantine di germogliare a dovere; questo terreno favorisce molto la penetrazione delle acque di irrigazione. Molti aggiungono anche un po’ di perlite, un minerale che serve a impedire che il terreno diventi eccessivamente compatto; la perlite ne migliora anche le capacità drenanti. È necessario che questo tipo di terriccio non si asciughi mai del tutto perché finirebbe col perdere la sua capacità di trattenere l’acqua.
Nel caso si debbano coltivare piante in vaso è opportuno preparare il terriccio con torba bionda acida di sfagno, mentre se si deve preparare il terreno per la riproduzione a mezzo di talea o semina, è consigliabile ricorrere alla torba nera.
Terriccio per prato e per piante carnivore
Il terriccio per il prato – Dovrebbe essere costituito da torba e sabbia, mentre quello per le piante carnivore dovrebbe essere composto da torba bionda acida di sfagno, povera di azoto e di sostanze nutritive. Il suo pH non dovrebbe mai superare il valore di 4.
Per quanto la torba, se paragonata ai concimi, sia una sostanza molto povera di elementi nutrienti, può in alcuni casi essere utilizzata per fertilizzare il terreno in quanto apporta comunque a quest’ultimo una certa quantità di humus.
Terriccio per agrumi
Il terriccio più adatto per la coltivazione degli agrumi, piante che, in linea generale, prediligono i terreni a medio impasto e dotati di buon drenaggio, è composto da una miscela di torba, sabbia e ghiaia (si vedano, per esempio gli articoli dedicati alla coltivazione del limone e alla coltivazione dell’arancio).
Per gli agrumi coltivati in vaso sono disponibili nei negozi specializzati o nei vivai, dei terricci specifici, caratterizzati da un pH lievemente acido, vicino a 7. Questi terricci sono spesso costituiti da sabbia (circa la metà della miscela), argilla (massimo 15%), terra di bosco, pomice triturata e stallatico maturo.
Alcuni suggeriscono di aggiungere alla miscela dei lapilli di origine vulcanica perché può aiutare a ricreare le condizioni più consone alla crescita degli agrumi.
Chi non volesse ricorrere a prodotti già pronti può preparare per proprio conto un buon terriccio per agrumi; può per esempio utilizzare torba di ottima qualità, terra non eccessivamente argillosa e letame equino; a questa base si aggiungeranno poi lapilli vulcanici (o pomice) nonché nutrienti organici quali azoto, fosforo, ferro e potassio. Nel caso di coltura in vaso si può aggiungere anche argilla espansa.
Terriccio per piante grasse
Il terriccio per piante grasse deve possedere due caratteristiche fondamentali: ottimo drenaggio e leggerezza; si tratta essenzialmente di un prodotto piuttosto sabbioso, costituito per il 50% da sabbia e per il 50% da terriccio universale. È opportuno aggiungere a questa miscela un po’ di pomice tritata e un po’ di mattoni sminuzzati. Il terriccio per piante grasse è quindi costituito perlopiù da sabbia e torba (questa costituisce, infatti, circa la metà del terriccio universale).
In commercio il terriccio per piante grasse, più costoso di quello universale, è facilmente reperibile nei vari garden center, nei vivai, nei centri commerciali e nei negozi specializzati. È anche possibile preparare da soli un terriccio da piante grasse utilizzando sabbia di fiume lavata e setacciata più volte; a essa (50% del totale) vanno aggiunti un po’ di mattoni sminuzzati (un pugno) e del terriccio universale (l’altra metà).