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Tagete

I tagete  sono piante erbacee, annuali e perenni, appartenenti al genere Tagetes, a sua volta facente parte della grande famiglia delle Asteracee (o Composite).

Classificazione – Genere: Tagetes: famiglia: Asteracee.

Origine – I tagete sono piante piante originarie di Messico, Sud America e Stati Uniti sud-occidentali; nel continente europeo hanno fatto la loro comparsa nel XIV secolo.

Usi – I tagete sono molto apprezzati sia nei giardini che nei vasi, si coltivano infatti piuttosto facilmente e fioriscono molto a lungo; sono ottimi anche come fiori da taglio; immersi nell’acqua, infatti, durano molto a lungo (anche due settimane); per contro, avendo un profumo particolarmente intenso, possono non risultare graditi a tutti.

Etimologia – Secondo alcuni autori, il nome del genere, Tagetes, deriverebbe da una dedica di Linneo a Tages, un semidio, nipote di Giove, figlio di Genio e della Terra, che avrebbe insegnato l’arte divinatoria agli Etruschi; secondo altri, invece, deriverebbe dal termine greco tagós, comandante.

Altri nomi – I tagete sono noti anche come garofani d’India.

 

Indice

  • Tagete – Specie principali
  • Tagete – Coltivazione
Tagete - Coltivazione e cura - Avversità

Tagetes erecta – I tagete sono piante di facile coltivazione, sono piuttosto rustiche e non richiedono attenzioni particolari.

Specie principali

Il genere Tagetes comprende circa una cinquantina di specie; in commercio sono disponibili moltissimi ibridi e varietà che derivano essenzialmente da tre specie: Tagetes erecta, Tagetes patula e Tagetes tenuifolia. Gli ibridi derivati da queste specie vengono solitamente suddivisi in quattro grandi gruppi; gruppo africano (dalla Tagetes erecta); gruppo francese (dalla Tagetes patula); gruppo afro-francese (dall’incrocio di Tagetes erecta e Tagetes patula) e gruppo Signet (dalla Tagetes tenuifolia).

Tagete - Tagetes patula

Tagetes patula

Tagetes tenuifolia

Tagetes tenuifolia

Tagete – Coltivazione

I tagete sono piante di facile coltivazione, sono piuttosto rustiche e non richiedono attenzioni particolari; sia le annuali che le perenni sono coltivate annualmente nei nostri climi, pertanto, una volta terminata la fioritura si lasciano seccare.

Vita – Piante annuali e perenni.

Dimensioni – La loro altezza varia dai 25 agli 80 cm, anche se alcune specie possono arrivare ai tre metri.

Tempo altezza massima – Da uno a diversi anni a seconda delle specie.

Esposizione – I tagete sono piante amanti del sole e, conseguentemente, vanno posizionate o trapiantate in zone soleggiate e riparate dalle correnti e dal vento.

Temperatura – I tagete tollerano temperature comprese tra -10 e 40 °C.

Terreno – I tagete si adattano a tutti i substrati di coltivazione, ma amano particolarmente i terreni leggeri, non eccessivamente ricchi e dotati di buon drenaggio. Le piante che vengono tenute nei contenitori dovrebbero avere un terriccio con una buona parte di sabbia; sul fondo del vaso si predisponga uno strato che garantisca un buon drenaggio (si può utilizzare argilla espansa o ghiaia).

Fioritura – Dagli inizi del mese di maggio fin oltre la metà di settembre.

Annaffiatura – Le irrigazioni devono essere effettuate regolarmente (tre volte alla settimana), ma con una certa moderazione; un’idratazione eccessiva, infatti, potrebbe favorire lo sviluppo di marciumi.

Moltiplicazione e impianto – La semina può essere fatto sotto vetro, nel periodo che va dagli inizi di marzo alla fine di aprile; i semi vanno appena coperti; la temperatura ambientale deve aggirarsi sui 18 °C; la germinazione avviene in tempi rapidi; una volta che le piantine sono abbastanza vanno ripicchettate (ovvero messe in una nuova seminiera) in vassoi e vanno fatte irrobustire in cassone freddo; la messa a dimora dovrà essere fatta a maggio (la distanza fra piantina e piantina deve essere di circa 40 cm).

La semina può essere fatta anche a partire da febbraio, fino ad aprile, a seconda delle zone climatiche e dalla disponibilità di una serra leggermente riscaldata. Si può ricorrere o a vassoi alveolari o a cassette con del terriccio piuttosto leggero e adeguatamente aerato; si tenga presente che il substrato deve essere sempre umido; anche l’aerazione deve essere sempre buona; in caso contrario si rischia lo sviluppo di muffe; generalmente la germinazione avviene nel giro di un paio di settimane, ma possono esserci variazioni determinate dalla temperatura. Comunque sia le piantine vanno ripicchettate o messe a dimora nel più breve tempo possibile.

La semina della Tagetes lucida può essere effettuata anche nella stagione autunnale, ma si deve avere a disposizione una serra fredda.

tagete

I tagete sono molto apprezzati sia nei giardini che nei vasi, si coltivano infatti piuttosto facilmente e fioriscono molto a lungo

Concimazione – Le concimazioni sono praticamente obbligatorie durante il periodo di fioritura; si può intervenire una volta ogni due settimane con del fertilizzante liquido da mischiare all’acqua delle irrigazioni.

Potatura – Le potature non sono necessarie, ma è sicuramente consigliabile rimuovere i fusti, le foglie e gli steli secchi o comunque danneggiati; vanno inoltre eliminati i fiori che stanno appassendo.

Malattie – I tagete possono subire attacchi da nottuidi (le cosiddette farfalle notturne i cui bruchi possono danneggiare gravemente le piante), da cocciniglie e soprattutto da afidi; per rimediare si può ricorrere a rimedi specifici facilmente reperibili nei negozi specializzati o in un vivaio.

Si ricorda ancora una volta che uno dei peggiori nemici dei tagete è l’eccesso di umidità del terreno che può favorire marciumi radicali; un’eccessiva umidità favorisce invece lo sviluppo del cosiddetto mal bianco (oidio). Anche per gli attacchi fungini esistono rimedi appositi acquistabili nei vivai o nei negozi specializzati.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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