La stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) è una pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Euforbiacee; è originaria del Messico; in questo Paese cresce spontanea e, allo stato selvatico, può raggiungere altezze considerevoli (anche quattro metri). È nota anche come poinsettia (dal nome del primo ambasciatore degli USA in Messico che introdusse la pianta negli Stati Uniti, Joel Robert Poinsett).
La caratterizzano ampie foglie verdi e brattee (false foglie) dal colore rosso vivo che accompagnano le infiorescenze (ciazi) di colore giallo. Esistono comunque anche cultivar con brattee rosa (Annette Hegg Pink) e bianche (Annette Hegg White).
La stella di Natale è indubbiamente una pianta molto appariscente e decorativa che da tempo viene usata durante le festività natalizie per abbellire l’ambiente domestico. Anche nel nostro Paese è consuetudine, nel corso delle feste di Natale, regalare questa pianta, così come si fa con vischio e agrifoglio.
Stella di Natale – Cura
Molte persone che acquistano o ricevono in regalo questa pianta durante le feste di Natale tendono a gettarla via una volta che le belle brattee rosse cominciano a seccare o scolorire (ciò avviene generalmente in primavera). Contrariamente a quanto molti pensano, la pianta non sta morendo, ma soltanto passando attraverso una fase che è del tutto naturale. Se curata adeguatamente, la pianta tornerà a essere rigogliosa e a mostrare le sue caratteristiche brattee di colore scarlatto. Vediamo quindi come prenderci cura delle nostre Stelle di Natale.
Luce – La stella di Natale è una pianta fotoperiodica, ovvero che fiorisce soltanto con un determinato numero di ore di luce solare (8-9 ore circa al massimo); nel resto del tempo deve stare al buio; non dovrebbe nemmeno essere esposta alla luce artificiale. Nel corso del bimestre ottobre-novembre la stella di Natale va messa quotidianamente in una zona buia; al limite si può coprirla con un telo scuro per circa 15-16 ore al giorno, per esempio dalle cinque del pomeriggio fino alla mattina alle otto-nove di mattina. Come sempre, durante le 8-9 ore di luce, la pianta va posta in una zona luminosa, ma non va esposta al sole diretto. Non sono più necessarie concimazioni.
Temperatura – Siamo abituati a vedere questa pianta durante il periodo natalizio, ma non bisogna scordare che si tratta di una pianta originaria di un Paese dal clima piuttosto caldo. La stella di Natale, infatti, teme molto le temperature che scendono sotto i 15 gradi, tant’è che la coltivazione viene effettuata soprattutto nelle zone il cui clima le è più favorevole come, per esempio, la Riviera Ligure e la Sicilia.
Terreno – Il terriccio che accoglie la pianta deve essere mantenuto quasi asciutto e la stella di Natale va tenuta in una zona della casa dove arrivi la luce, ma si deve evitare che la pianta sia direttamente esposta alla luce del sole.
Pulizia – Una volta che le brattee sono cadute è necessario tagliare gli steli fino a circa 10 cm dalla base; effettuato il taglio, si verificherà una fuoriuscita di lattice; dal momento che questo liquido è irritante, nel caso in cui esso sia venuto a contatto con le dita, è opportuno evitare di toccarsi le labbra o gli occhi. Per fermare la fuoriuscita di lattice è sufficiente passare un po’ di terriccio o della polvere di carbone sulla ferita; si può anche passarci sopra un po’ di acqua calda.

La stella di Natale è nota anche come poinsettia una pianta molto appariscente e decorativa che da tempo viene usata durante le festività natalizie per abbellire l’ambiente domestico
Annaffiatura – Non sono necessarie annaffiature frequenti; basta regolarsi sull’umidità del terriccio; quando questo sta per asciugarsi totalmente si provvederà a bagnarlo di nuovo senza esagerare. L’importante è assicurarsi che non si secchi mai del tutto.
Concimazione – Per quanto riguarda la concimazione, a partire da maggio, fino ad arrivare al termine del mese di settembre, si provvederà a fertilizzare la pianta ogni due settimane. Si può utilizzare del fertilizzante liquido da mescolare all’acqua con la quale si irriga; il fertilizzante usato deve avere un elevato titolo di potassio e di fosforo.
Potatura – È necessario effettuare la potatura dei rami di troppo; ci si regoli lasciando 5-6 steli. Gli steli rimossi possono eventualmente essere utilizzati per la produzione di nuove stelle di Natale.
Rinvaso – Arrivati a maggio la pianta comincerà a crescere ed è opportuno effettuare un’operazione di rinvaso in un contenitore un poco più grande; non si deve però esagerare con le dimensioni del vaso perché se la stella di Natale ha a disposizione uno spazio molto ampio per lo sviluppo delle radici avrà la tendenza a produrre una maggior quantità di steli a discapito di foglie e brattee. Come terriccio si può utilizzare una composta piuttosto soffice e lievemente acida a base di torba.
Animali e bambini – La stella di Natale è tossica? La stella di Natale può essere tossica e qualche tempo fa, si mosse persino l’ADUC con un comunicato stampa per informare in merito alla tossicità della pianta in questione.
Bisogna comunque stare attenti a non demonizzare eccessivamente la stella di Natale come pianta eccessivamente pericolosa tant’è che da una ricerca condotta nel 2008 dall’Associazione Americana dei Centri Antiveleni che prendeva in esame circa 800 casi di esposizione o di ingestione di parti della pianta (fra i quali quasi 100 bambini che avevano ingerito alcune foglie) non risultarono problemi particolarmente gravi per la salute.
Comunque sia, a causa del triterpene contenuto nel lattice che esce dopo un taglio o una lacerazione delle foglie, si possono effettivamente verificare manifestazioni indesiderate come, per esempio, eritema o prurito nel caso di contatto con l’epidermide o bruciore agli occhi o alla bocca se il soggetto si tocca tali parti dopo essere venuto a contatto con il liquido. Nei casi più seri (ingestione) si possono avere problemi quali vomito e diarrea. Occorre quindi una certa cautela e tenere la pianta lontano dalla portata degli animali domestici o dei bambini molto piccoli che hanno la tendenza a portare tutto alla bocca.
Cosa fare se veniamo a contatto con il lattice della stella di Natale? È opportuno mettere il prima possibile la zona interessata sotto l’acqua corrente e poi proteggerla con un panno asciutto. Nel caso di ingestione (in genere il problema riguarda animali o bambini piccoli) è opportuno contattare il proprio medico o la struttura ospedaliera più vicina.
Si eviti in modo assoluto la somministrazione di latte o di altri rimedi della nonna. Non si deve nemmeno tentare di indurre il vomito, si finirebbe solo per peggiorare le cose.
Malattie e avversità – Qualche consiglio per una corretta manutenzione: se si nota che le foglie tendono a ingiallire e cadere può essere che l’ambiente sia eccessivamente caldo o troppo umido o poco luminoso; sarà quindi necessario posizionare la pianta in modo più adeguato. Lo stesso vale se le foglie seccano; la pianta potrebbe essere troppo vicina ai radiatori o eccessivamente esposta a correnti d’aria.
Se si notano invece delle macchie di colore grigio, vuol dire che la nostra stella di Natale è vittima di un attacco fungino, nel qual caso saremo praticamente costretti a gettarla. Se le macchie sono invece soltanto appiccicose, significa che la pianta sta subendo un attacco da parte degli afidi; in questo caso si può rimediare ricorrendo a un apposito insetticida.