La spirea è una pianta erbacea perenne appartenente alla vasta famiglia delle Rosacee.
Classificazione – Genere: Spiraea; famiglia: Rosacee.
Origine – La spirea è originaria dell’Asia sud-orientale è stata diffusa nel continente europeo poco dopo la metà del XIX sec.
Habitat in Italia – Zone fresche e umide.
Usi – La spirea è impiegata per siepi o bordure, ma anche per le sue proprietà fitoterapiche.
Etimologia – Spiraea è un termine latino assonante con il termine greco speĩra che significa spira, spirale, in riferimento alla forma dei frutti.
Altri nomi – La Spiraea ulmaria, la specie più nota, è nota anche come spirea olmaria o, più semplicemente, solo come olmaria.
Indice

Particolare dei fiori di Spiraea ulmaria: compaiono in estate su steli con fitti corimbi
Spirea – Specie principali
La specie più nota è la Spiraea ulmaria (sin. Filipendula ulmaria), dai fiori bianchi, nota anche come “regina dei prati” perché molto coltivata come pianta ornamentale, soprattutto in Asia. Altra specie è la Spiraea palmata (sin. Filipendula palmata), di cui sono state derivate anche cultivar a fiori rosa e rosso. Nell’ambito del giardinaggio è apprezzata anche la Spiraea x vanhouttei, per la spettacolare fioritura bianca.
- Spiraea ulmaria – La Spiraea ulmaria è una pianta perenne; ha le foglie con una lanugine bianca nella pagina inferiore e in estate produce steli eretti che portano all’apici i corimbi con fiori bianco-crema. Può arrivare quasi al metro id altezza. Di questa si conoscono la cultivar ‘Aurea’ con le foglie giovani di color giallo, la ‘Variegata’, con foglie screziate di giallo e la ‘Flore Pleno’, che si distingue per i suoi fiori doppi.
- Spiraea japonica – La Spiraea japonica, originaria di Cina e Giappone, può raggiungere anche i due metri di altezza. Anche di questa specie sono state selezionate varie cultivar, come la Spiraea japonica ‘Anthony Waterer’ con fiori rosa scuro e foglie spesso bordate di bianco-crema da giovani.
- Spiraea vanhouttei – La Spiraea x vanhouttei è un ibrido tra Spiraea cantoniensis e la Spiraea trilobata: deve il suo nome (anche quello volgare, è conosciuta infatti come spirea di Van Houtte) al botanico belga Louis Benoît Van Houtte. Si contraddistingue per la compattezza del portamento, in genere di crescita assai lenta. Nei giardini s’impiega la cultivar ‘Pink Ice’, con foglie con macchie bianche. Le sua fioritura a maggio-giugno è spettacolare e abbondante.

La Spiraea x vanhouttei è tra le piante da siepe o bordura più apprezzate per la sua spettacolare fioritura
Spirea – Coltivazione
Le foglie di questa pianta sono decidue, dentate o lobate, verde scuro sulla pagina superiore, biancastre su quella inferiore. I fiori possono essere bianchi, bianchi con sfumature rosa, rosa o rossi, piccoli e raccolti in vistose infiorescenze, chiamate corimbi.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: da 30 cm a 2,5 m; larghezza: circa 2,5 m.
Tempo altezza massima – 20 anni.
Esposizione – La spirea predilige un clima mite, ma sopporta bene anche le basse temperature, purché sia collocata in pieno sole. Nelle regioni più calde può essere posta anche in mezz’ombra, ma deve ricevere comunque sole diretto per molte ore al giorno per avere una fioritura rigogliosa. Solo le specie a foglie variegate e colorate preferiscono zone meno soleggiate e più fresche.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno ideale per la spirea è un misto di terriccio per piante da fiore, terra da giardino e stallatico maturo, sempre ben drenato. Per garantire il drenaggio si può inserire uno strato di sabbia. Il terreno deve però sempre essere umido, pur senza eccessi, per questo può essere utile preparare una leggera pacciamatura con cui coprire la base della pianta in modo da trattenere l’umidità durante i periodi caldi.
Fioritura – La fioritura avviene in primavera per le specie a fiori bianchi, in estate per le altre.
Annaffiatura – La spirea coltivata in giardino si accontenta dell’acqua piovana. Solo in caso di prolungata siccità sarà necessario intervenire con qualche annaffiatura, ma mai con acqua fredda. Nel primo anno di vita, però, la pianta richiede qualche irrigazione in più, soprattutto subito dopo la messa a dimora, per far meglio attecchire le radici. In vaso la spirea richiede regolari annaffiature per mantenere il terreno sempre umido e fresco.
Concimazione – La concimazione è necessaria solo durante la primavera, per stimolare la crescita e una maggiore produzione dei fiori, con un fertilizzante liquido con buone percentuali di potassio e fosforo.
Potatura – La potatura va fatta a fine estate per le specie di spirea che fioriscono in primavera, a fine inverno per le specie a fioritura estiva. Queste ultime possono però essere cimate leggermente nel mese di luglio per stimolare la crescita di nuovi fiori.
Moltiplicazione e impianto – La spirea è una pianta rustica che non richiede particolari cure ed è quindi di facile coltivazione. Può essere coltivata sia in piena terra sia in vaso, ma in vaso non si svilupperà nel pieno delle proprie potenzialità: sarà meno rigogliosa e produrrà meno fiori. Per la coltivazione in vaso è ovviamente opportuno scegliere le specie di dimensioni più ridotte e ricordarsi di effettuare il rinvaso quando le radici crescono troppo, procedendo all’inizio del periodo primaverile, estraendo tutto il panetto di terra, per poi ripulirlo dalle radici danneggiate prima di sistemare la spirea nel nuovo contenitore.
In piena terra, invece, è preferibile effettuare la messa a dimora della spirea in autunno, in modo che le radici abbiano tempo di assestarsi e rafforzarsi entro la primavera, quando la pianta sarà così pronta per la fioritura. Sul fondo della buca è consigliabile porre uno strato di stallatico maturo per stimolare la crescita della pianta.
La moltiplicazione della spirea si ottiene per divisione dei cespi o per talea. La divisione può essere fatta per le specie che producono polloni basali: deve essere effettuata a fine inverno, prelevando i polloni che già possiedono un apparato radicale sufficiente e trapiantandoli. La talea, invece, va fatta in estate, prelevando porzioni di rami semi legnosi laterali per la lunghezza di circa 10 cm e ponendoli a radicare in un contenitore con un misto di sabbia e torba da tenere fresco. Una volta avvenuta la radicazione, in primavera le nuove piantine possono essere trapiantate in vaso: la messa a dimora definitiva può avvenire dopo il primo anno di vita.
Malattie – La spirea è molto resistente agli attacchi di parassiti e alle malattie. Teme solo gli afidi, che si annidano sulla parte inferiore delle foglie e possono essere debellati con antiparassitari naturali o chimici.

Spirea del Giappone (Spiraea japonica)
La spirea in fitoterapia
La spirea è una pianta utilizzata anche in fitoterapia: è infatti un antinfiammatorio, analgesico e antipiretico naturale, principalmente grazie al suo contenuto di acido salicilico, il principio attivo utilizzato per produrre l’aspirina (che deriva il suo nome proprio da questa pianta). Nel 1845 il dottor Kolbe riuscì per primo ad isolare l’acido salicilico presente nella pianta, aprendo la strada per lo sviluppo dell’aspirina, brevettata dalla Bayer nel 1866.
Questa pianta contiene però anche flavonoidi, sali minerali, vitamina C e oli essenziali.
Grazie alle preziose sostanze che contiene, la spirea inibisce la produzione di prostaglandine, responsabili del dolore e del processo infiammatorio dei tessuti, perciò viene utilizzata contro la febbre e per alleviare gli stati dolorosi causati da artrosi, artrite reumatoide, dolori articolari, mal di testa, mal di denti, mal di schiena e cervicale. Possiede inoltre un vantaggio rispetto ai farmaci antinfiammatori: non irrita la mucosa gastrica, grazie all’azione protettiva delle sue mucillagini, perciò non rischia di provocare ulcere o gastriti.
Grazie ai flavonoidi la spirea svolge un’azione vasoprotettrice sulle pareti dei vasi sanguigni e favorisce la circolazione del sangue, perciò è anche utile contro la cellulite, la ritenzione idrica e gli edemi. Ha inoltre proprietà diuretiche e depurative, favorendo l’eliminazione delle scorie metaboliche (scorie azotate, acidi urici, zuccheri, trigliceridi) che trattengono i liquidi, ed è perciò efficace come supporto nel trattamento del diabete, dell’obesità e dell’ipertensione.
Le parti della pianta usate in fitoterapia sono i fiori e le sommità fiorite.
L’assunzione della spirea può avvenire sotto forma di infuso, ricordandosi di non utilizzare l’acqua bollente, ma solo calda, perché l’acido salicilico si distrugge col calore, oppure sotto forma di compresse, tintura o unguento (per uso esterno, da unire a una crema corpo).
L’utilizzo deve essere evitato dai soggetti con ipersensibilità accertata all’acido acetilsalicilico e a chi è in trattamento con cardioaspirina o anticoagulanti del sangue, per evitare un potenziamento dell’effetto di questi farmaci.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, guzmania ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.