Il sorbo è una pianta che appartiene alla famiglia delle Rosacee; il genere Sorbus contiene circa un centinaio di specie di alberi e arbusti decidui originari delle aree temperate del globo. In giardino è apprezzato per la chioma, che può assumere un aspetto molto ornamentale in autunno, e per i suoi frutti, bacche che in alcune specie possono assomigliare a piccole mele. Per la sua resistenza all’inquinamento urbano per lo sviluppo contenuto sono apprezzati nei piccoli giardini di città.
Le specie più conosciute sono il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), il sorbo domestico (Sorbus domestica) e il sorbo montano (Sorbus aria). In genere tutte le specie di sorbo sono piante del tutto rustiche, molto resistenti alle basse temperature.
Il sorbo degli uccellatori
Il sorbo degli uccellatori ha foglie pennate costituite da lunghe file di foglioline affusolate, in alcuni casi dentate, di un bel verde brillante nella lamina superiore e verde-blu in quella inferiore, spesso ricoperta da una peluria nelle foglie giovani. Originario delle zone temperate di Asia ed Europa, il suo habitat naturale sono boschi e brughiere di collina e montagna. Vegeta bene in piena luce e non tollera la copertura di altre piante o edifici e le esposizioni a mezz’ombra. Si tratta di una pianta utile per l’apicoltura e che favorisce l’attività della fauna selvatica. A primavera sbocciano i fiori bianchi seguiti dai frutti, rotondi, arancioni-rossi portati a grappoli penduli.
Il sorbo domestico
Il sorbo domestico è un albero che può raggiungere i 20 metri di altezza. Le foglie, pennate, sono composte da foglioline disposte parallele lungo i rami, dai piacevoli colori autunnali (giallo o rosso). I piccoli fiori bianchi sono portati a gruppi (corimbri) dalla forma rotonda. A differenza del precedente, quello domestico predilige la coltivazione in pianura.
Il sorbo montano
Il sorbo montano è anche detto farinaccio; ha uno sviluppo più contenuto rispetto ai precedenti (massimo 15 etri d’altezza) e si distingue per il colore verde oliva, scuro delle foglie, molto lucide. I frutti maturi di colore rosso, non eduli, sono portati a grappoli. Alcune delle varietà hanno foglie gialle da giovani (Sorbus aria Chrysophylla) o fogliame grigio argenteo (Sorbus aria Lutescens).

Le sorbe sono i frutti del sorbo domestico
Il frutto
Il frutto del sorbo ha la fama di essere velenoso; in realtà i frutti eduli di alcune specie (come il sorbo domestico) devono essere consumati cotti; se ingeriti crudi, infatti, possono dare leggeri disturbi gastrici, ma sono viceversa molto apprezzati dalla fauna selvatica. Nel caso del sorbo degli uccellatori, i frutti non sono eduli, ma sono usati per fare gelatina e confetture.
Nel caso del sorbo domestico, i frutti sono detti anche sorbe, e fanno parte dei frutti antichi, dimenticati: un tempo molto comune, anche per la fama di essere una pianta in grado di allontanare la sfortuna e la fame, oggi è difficile da trovare, sia allo stato spontaneo sia coltivato. Le sorbe hanno una forma globosa, leggermente allargati alla base, di colore giallo-rossastro, o rosso brillante: alcune varietà hanno una forma che ricorda maggiormente piccole mele (Sorbus domestica pomifera) o pere (Sorbus domestica pyriformis).
Le sorbe erano conosciute già ai tempi dei Romani, citate da Plinio, che descriveva le differenti forme dei frutti e ne esaltava il gusto. I frutti del sorbo domestico sono da consumarsi preferibilmente anche dopo ammezzimento (disponendoli in luoghi bui e asciutti) per rendere la polpa più tenera: con questo processo, infatti, i tannini si trasformano in zuccheri.
La coltivazione
La pianta in genere richiede un terreno moderatamente fertile, in pieno sole o mezz’ombra diffusa. In genere predilige terreni acidi o neutri, con l’eccezione del sorbo montano che tollera anche terreni calcarei. Si propaga per seme o innesto, mentre più difficile è la radicazione delle talee.
La pianta è soggetta ad attacchi di molti parassiti (afidi, cocciniglie, tentredini) e sono soggetti a malattie fungine (armillaria) e batteriche (colpo di fuoco).