La sophora (sofora) è una pianta della famiglia delle Leguminose. In realtà, il genere Sophora comprende una cinquantina di specie di alberi o arbusti, tipici delle regioni tropicali e temperate. Allo stato spontaneo, il loro habitat naturale sono boschi asciutti e zone rocciose collinari e montuose.
In giardino
In giardino, le sophore sono apprezzate per il fogliame ornamentale e il fiore molto particolare: in termini botanici è detto “papilionaceo” (a forma di farfalla) perché è formato da due petali più grandi e da due (o più) più piccoli, spesso rivolti in avanti. I fiori sono raccolti in pannocchie che possono arrivare fino a 30 cm di lunghezza.
In genere per avere un’abbondante fioritura sono necessarie lunghe estati calde. Molto resistenti alle malattie, per quanto riguarda la resistenza al freddo alcune specie sono molto rustiche, altre delicate. Volendo acquistare un esemplare di questa pianta, conviene quindi accertarsi dii quale sia la specie per sapere se è adatta alle temperature invernali dell’area geografica in cui si vive. La sophora può essere piantata come albero singolo o come bordure di siepi.
Le specie più conosciute sono la Sophora japonica (detta anche albero della pagoda), la Sophora flavescens, la Sophora prostrata (o nana) e la Sophora secundiflora.

Una Sophora japonica (o albero della pagoda)
La Sophora japonica
La Sophora japonica è un albero deciduo e, nonostante il nome, è originario di Cina e Corea; può raggiungere un’altezza massima di 30 metri nel suo habitat naturale. Possiede una ricca chioma espansa formata da foglie pennate, composte di tante foglioline color verde scuro, lucide, che in autunno assumono un elegante colore giallo oro. I fiori compaiono a fine estate e in autunno: sono piccoli fiori bianchi e profumati, raccolti in pannocchie lunghe fino a 30 cm. Si tratta di una pianta molto resistente al freddo, (tollera minime di -20 gradi centigradi).
La Sophora japonica pendula
La Sophora japonica pendula è una vareità della Sophora japonica: ha quindi le stesse caratteristiche morfologiche, ma si differenzia per la chioma ricadente che, con l’età assume la forma di una cupola di rami intrecciati, molto ornamentale. La pendula è più adatta per i piccoli giardini perché cresce lentamente e può arrivare a un’altezza massima di 4 metri. Tuttavia la produzione di fiori è meno ricca di quella della specie principale.
La Sophora prostrata (nana)
Esiste anche una versione nana, la Sophora prostrata, originaria della Nuova Zelanda, che raggiunge molto lentamente un’altezza massima di due metri. Di questa specie è stata selezionata per il giardinaggio una cultivar nana, la Sophora prostrata “Little baby”, che raggiunge il metro di altezza. I fiori sono arancioni o gialli. Del tutto rustica, è adatta anche per la coltivazione bonsai.
La Sophora flavescens
La Sophora flavescens è un piccolo arbusto sempreverde originario della Cina che può raggiungere un’altezza massima di un metro e mezzo. Specie meno rustica delle altre (tollera temperature attorno ai -12 gradi centigradi), più che per il suo utilizzo in giardino, la pianta è conosciuta in Oriente per le sue proprietà fitoterapiche, perché è usata nella medicina tradizionale cinese. In particolare, si usa la radice, il cui impiego va fatto con attenzione a causa della sua tossicità (l’ingestione di alte dosi può dare origine a vomito, problemi neurologici, insufficienza respiratoria fino alla fine).
La Sophora secundiflora
La Sophora secundiflora è una pianta originaria del Texas e del vicino Messico. Meno resistente al freddo, predilige inverni asciutti e miti, pertanto non può essere coltivata all’aperto in tutte le regioni d’Italia, ma solo nelle aree in cui le temperature in inverno scendono molto raramente sotto lo zero. Pianta sempreverde, è apprezzata per la fioritura spettacolare e il profumo intenso dei fiori, tra i più forti in natura, paragonabile a quello del glicine. I fiori sono di un colore blu-violetto. Nel suo habitat naturale può raggiungere i 15 metri di altezza, ma se coltivata nel nostro Paese lo sviluppo è più contenuto.
La coltivazione
La pianta in genere richiede terreni moderatamente fertili, in pieno sole. Il terreno dev’essere ben drenato, perché la pianta non sopporta l’umidità e i ristagni idrici. La potatura non è necessaria, se non per riordinare la chioma a fine inverno. La resistenza alle malattie e parassiti ne fa una pianta ideale per chi non vuole usare prodotti chimici (insetticidi, fungicidi, ecc.) in giardino.