La Salvia sclarea è una pianta erbacea aromatica del genere Salvia, della famiglia delle Lamiacee (Labiate).
Classificazione – Genere: Salvia; famiglia: Lamiacee (Labiate).
Origine – La pianta è originaria dell’area mediterranea europea e dell’Asia centrale.
Habitat in Italia – In Italia cresce spontanea in tutte le regioni fino a 1.000 m sul livello del mare. Il suo habitat è costituito dalle aree aride e sassose di pendii e boscaglie.
Usi – La pianta di Salvia sclarea è coltivata soprattutto a scopo decorativo nelle aiuole di aromatiche in giardino. Tuttavia, la pianta è commestibile al pari di moltissime altre specie di salvie. Gli antichi greci e romani la usavano anche al posto della più nota Salvia officinalis ed era usata nella medicina come rimedio naturale per ansia, cattiva digestione e stipsi. Attualmente si usa per aromatizzare liquori o per l’industria dei profumi.

Fioritura di Salvia sclarea: i fiori sono raggruppati a gruppi di sei e formano spighe erette molto ornamentali
Etimologia – Il nome del genere Salvia deriva dal latino salvus, sano, e salvere, stare bene, con riferimento alle proprietà medicinali di molte delle specie di questo genere botanico. L’epiteto specifico (sclarea) deriva probabilmente da sclareia, zampogna, in riferimento alla forma della corolla.
Altri nomi – La Salvia sclarea è nota anche con i nomi comuni di erba moscatella, sclarea, chiarella o scanderona.
Coltivazione
La Salvia sclarea è una pianta erbacea a portamento eretto che crea cespugli molto ramificati. Le foglie, incise e grinzose, sono lunghe fino a 20-22 cm. Le foglie basali formano una rosetta e sono ricoperte da peluria. Si distingue facilmente dalle altre salvie per i fiori più appariscenti e le brattee color porpora attorno al calice del fiore. La varietà Salvia sclarea var. turkestanica dei giardini ha gli steli che portano i fiori leggermente rosati con fiori bianchi screziati di rosa.

Ingrandimento di un fiore di Salvia sclarea
Coltivare la Salvia sclarea è semplice: si tratta di una pianta resistente alle malattie e del tutto rustica, in grado di superare inverni rigidi.
La sua coltivazione non si discosta molto dai principi generali delle molte specie di salvie. Di seguito sono riportate le caratteristiche di questa specie. Per le considerazioni generali sulla coltivazione delle salvie, si consulti l’articolo generale sulla Coltivazione della salvia.
Vita – Perenne o biennale.
Dimensioni – Fino a un metro di altezza e 30 centimetri di larghezza.
Tempo altezza massima – Tre anni.
Esposizione – Vuole l’esposizione in pieno sole.
Temperatura – Si tratta di una salvia rustica che tollera temperature inferiori allo zero.
Terreno – La Salvia sclarea vuole il terreno moderatamente fertile e ben drenato, leggero e sabbioso, non tollerando i suoli umidi e compatti o con ristagni idrici.
Fioritura – Dalla primavera all’estate compaiono pannocchie terminali erette che portano fiori vistosi. I colori sono bianco crema, lilla, rosa o azzurro. I fiori compaiono dopo il secondo anno dalla semina. La fioritura dura a lungo ed è molto ornamentale.
Annaffiatura – Non necessita di annaffiature frequenti. L’apparato radicale profondo e a fittone le consente di superare con successo periodi prolungati di siccità.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria, e in genere viene effettuata solo prima dell’impianto o semina.
Potatura – Non si pota; è possibile tagliare gli steli sfioriti.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina (da effettuarsi a primavera) o per talea erbacea. La semina va fatta in semenzaio e le piantine sono pronte per essere trapiantate a dimora dopo circa due mesi.
Malattie – La Salvia sclarea è una pianta resistente e soggetta a poche malattie e parassiti: l’unica minaccia è costituita da limacce e lumache, assai ghiotte delle foglie basali. Nel caso di attacco, si consulti l’articolo Come allontanare le lumache da orto e giardino.