La coltivazione della rosa non è semplice perché sono molti i fattori da tenere in considerazione. Inoltre, a seconda del tipo di rosa scelta, si avranno maggiori esigenze in termini di cure culturali, potatura, ecc. Tuttavia, alcune caratteristiche della coltivazione della rosa sono comuni a tutte le rose in commercio e vanno attentamente valutate prima di mettere a dimora un esemplare.
Tra gli elementi da tenere in considerazione sono sicuramente:
- l’esposizione
- il tipo di terreno
- la potatura
- la concimazione
Vediamoli in dettaglio.

Una colonia di afidi ha attaccato i boccioli di una rosa
L’esposizione
Tutti i tipi di rose prediligono la messa a dimora in pieno sole. Anche se a volte si legge che la specie di rosa tollera la mezz’ombra, tuttavia senza parecchie ore di sole al giorno la crescita sarà più limitata e anche la fioritura poco apprezzabile. Alcune specie inoltre devono essere tenute al riparo dai venti. LA posizione migliore, quindi, è con esposizione a sud ma riparata, per esempio da un muro. Nel valutare l’esposizione è importante considerare anche quale tipo di rosa si sta mettendo a dimora: nel caso delle rampicanti (o sarmentose) si deve considerare la dimensioni finale che avrà la pianta; molte specie, infatti, crescono anche fino a 3 metri di altezza e larghezza, tutti fattori che occorre considerare nella scelta del luogo della messa a dimora
Il tipo di terreno per la coltivazione della rosa
Il terreno adatto alla rosa può essere di tipi diversi, perché molte specie si sanno ben adattare. Tuttavia, dovrà essere sempre ben drenato, perché le rose non tollerano i ristagni idrici. Per questo motivo quando si scava la buca per l’impianto della rosa, questa dovrà essere profonda per permettere di disporre un fondo di ghiaia e sabbia per facilitare il drenaggio. La pianta ma interrata facendo attenzione a non mettere il colletto al di sotto del terreno, per evitare la formazione di muffe o lo svilupparsi di malattie particolarmente insidiose. In genere si consiglia di scavare la buca dell’impianto qualche settimana prima della messa a dimora della rosa, lasciandola esposta all’aria per eliminare eventuali insetti presenti nel terreno.
Volendo piantare una rosa, se acquistata in vaso, può essere messa a dimora in qualunque periodo dell’anno, avendo cura di evitare i mesi più freddi. Per una rosa a radice nuda, il periodo più indicato è inizio autunno.

Nei vivai e nei negozi specializzati è possibile acquistare rose in vaso già fiorite
La potatura
Potare le rose è sicuramente complicato perché a seconda del tipo di rose, la potatura dovrà essere diversa. Quindi è importante sapere che tipo di rosa si sta considerando (moderna, antica, …). In generale, le rose Tea o gli ibridi di Tea si potano a inverno o a inizio primavera accorciando il fusto principale fino a 25 cm dal terreno nei climi più freddi, fino a 40 cm nei climi più caldi. Anche i getti laterali vanno accorciati lasciando solo due o tre gemme e rimuovendo quelli vecchi, secchi o stentati.
Le rampicanti in genere non si potano per i primi due anni dall’impianto e si riserva la potatura solo per togliere i rami danneggiati. Dal terzo anno in poi si accorciano i rami in corrispondenza della gemma a partire dalla quale si vuol far riprendere la crescita, in modo da dare alla pianta anche il portamento voluto e meglio indirizzarla su pergole, muri, archi, ecc. Le rose di tipo Alba, Rugosa o Muscosa, si potano solo leggermente a fine estate in genere per eliminare solo i fusti più vecchi e rovinati (per capire il significato di questi termini, si consulti l’articolo Tipi di rose). Per un ulteriore approfondimento si consulti l’articolo Potature delle rose.
La concimazione
Nella coltivazione della rosa, il terreno dev’essere concimato con un concime organico in autunno (ottimo il letame) o in primavera (concime organico a lenta cessione) e in seguito durante il periodo della fioritura anche con concime liquido o granulare, periodicamente. Il concime dovrà essere specifico per piante da fiore, con un apporto di azoto e potassio paragonabili e uno di fosforo circa la metà di quello di azoto. Nei concimi diffusi sul mercato sono presente anche alcuni microelementi importanti per la crescita sana della rosa, come il ferro, il magnesio e il calcio. Una corretta concimazione permette di contrastare l’insorgere di infezioni fungine e rende più resistente la superficie fogliare all’attacco degli afidi.
L’irrigazione
L’irrigazione è fondamentale per mantenere una pianta di rosa sana. Nei primi due anni dall’impianto le rose vanno annaffiate regolarmente nei mei caldi; quelle adulte avranno bisogno di irrigazioni solo di soccorso a fronte di un periodo di siccità. Se la rosa però è coltivata in vaso, le irrigazioni dovranno essere più regolari, senza eccedere e senza permettere che l’acqua ristagni nel vaso. In genere si irriga a fondo dopo la potatura per ripristinare la corretta idratazione dei tessuti vegetali.
Rosa: coltivazione in vaso
La coltivazione della rosa in vaso è possibile, a patto di scegliere solamente le varietà che riescono a crescere con un apparato radicale limitato, per esempio le rose nane, quelle tappezzanti o adatte a un giardino roccioso. Dovendo acquistarle in genere la caratteristica “allevabile in vaso” è ben riportata sulla scheda della rosa. Il vaso dovrà essere di grandi dimensioni, almeno 50 cm e dotato di un ottimo drenaggio. Assolutamente da evitare il sottovaso perché i ristagni idrici sono particolarmente pericolosi per la rosa.