La robinia (Robinia pseudoacacia) è una pianta decidua appartenente alla famiglia delle Leguminose originaria degli Stati Uniti. Fu importata in Europa nel 1601 a Parigi dal botanico Jean Robin, e sembra che l’esemplare oggi ancora presente in piazza René Viviani sia proprio quello originario; con più di 400 anni d’età, è considerato l’albero più antico di Parigi. In Italia, si può trovare facilmente allo stato spontaneo fino ai 1500 m di altitudine.
Robinia o acacia?
La robinia è detta anche falsa acacia (parafrasando l’epiteto specifico latino pseudoacacia), ma spesso nel linguaggio comune è erroneamente indicata con il termine di acacia. Tuttavia, la “vera” acacia (Acacia dealbata), è la pianta di mimosa, molto diversa anche se della stessa famiglia botanica. Ciò che accumuna la robinia alla mimosa sono i fiori penduli molto profumati e i frutti a baccello, tipici delle leguminose (sono lunghi fagioli che compaiono sulla pianta a fine estate).
La pianta di robinia
La robinia ha una chioma espansa, dallo sviluppo largo e disordinato, e può raggiungere un’altezza massima di 25 metri, ma spesso rimane a uno sviluppo più contenuto con comportamento arbustivo. La corteccia è rugosa e il legno marrone-giallastro.
La robinia presenta foglie ellittiche o ovali, lunghe fino a 5 cm, molto sottili e soffici, dal bordo liscio (non dentate) di un colore verde brillante da giovane, più scuro sulle foglie più vecchie. Sui rami, alla base delle foglie, sono presenti due spine. La robinia produce molti polloni alla base e getti spinosi, pertanto non è facile controllare la sua esuberanza. Inoltre si diffonde molto facilmente per seme.
I fiori sono bianchi, intensamente profumanti portati in racemi penduli lunghi anche 20 cm; i frutti che seguono sono baccelli, lunghi “fagioli” lisci di color marrone, spesso molto piatti e rimangono sulla pianta fino a inverno inoltrato.
La robinia allo stato spontaneo cresce nei sottoboschi ed era spesso coltivata ai bordi delle proprietà per creare siepi arbustive spinose difensive, o per delimitare le proprietà dei campi agricoli. Tuttavia, oggi è considerata una specie invasiva, capace di occupare il posto di altre piante e colonizzare soprattutto i luoghi rurali abbandonati dall’uomo e le strade di campagna. La sua invasività è dovuta non solo alla sua capacità di propagazione, ma anche alla resistenza alle malattie e parassiti (praticamente nessuno) e alla capacità di adattarsi a ogni tipo di terreno e temperatura. Il suo apparato radicale superficiale ed espanso permette di utilizzarla come pianta per consolidare fossi e scarpate.
Vista alla sua invasività, difficilmente è messa a dimora nei giardini, anche se spesso la sui può trovare spontanea, specie in zone rurali. La varietà “Frisia” si distingue per il suo fogliame giallo oro, che diventa giallo-arancione in autunno e ha uno sviluppo più contenuto (15 m).
Il miele
La robinia è una pianta importante per l’apicoltura, grazie ai suoi fiori vistosi e profumati che rimangono a lungo sulla pianta. Il miele di robinia (spesso però chiamato con un po’ di confusione miele di acacia) è un miele uniflorale tra i più conosciuti e apprezzati: molto chiaro, debolmente profumato, ha un sapore delicato e non cristallizza quasi mai.