Rhipsalis è il nome di un genere botanico che comprende piante epifite, cioè che in natura crescono su altre piante. Sono dei cactus anche se hanno un aspetto che non ricorda affatto quello dei cactus più conosciuti, come il cereus, l’echinocactus o l’echinopsis. Poche specie, infatti, sono provviste di spine, la maggior parte ha fusti cilindrici o piatti, simile a foglie. Hanno radici aeree e sono originarie delle aree tropicali dell’America centrale e meridionale, dell’Africa tropicale, del Madagascar e delle Indie occidentali.
Si tratta di piante molto ornamentali che se coltivate in casa sono spesso accostate alle orchidee. Possono essere messe in vasi appesi e lasciate ricadere. Sono piante molto facili da coltivare, che riservano soddisfazioni anche ai meno esperti.
Le specie del genere Rhipsalis sono tutte delicate, e vogliono una temperatura minima non inferiore ai 7-12 gradi centigradi, quindi difficilmente in Italia possono stare all’aperto tutto l’anno. Sono prevalentemente tenute in casa, in vaso o in cestini appesi. Possono essere portate all’esterno solo quando le temperature minime lo permettono. Il rinvaso deve avvenire ogni due anni circa.

Le piante del genere Rhipsalis sono generalmente tenute in vaso
Il nome del genere botanico deriva dal termine greco che indica il giunco che si usa per fare cestini intrecciati, alludendo ai fusti lunghi e spesso intrecciati fra di loro con cui si sviluppa la pianta.
Rhipsalis: le specie
Il genere Rhipsalis comprende circa una cinquantina di specie, ma le più usate nel giardinaggio sono:
- Rhipsalis baccifera: sinonimo di Rhipsalis cassutha o Rhipsalis fasciculata. È un cactus epifita con radici aeree e fusti che pendono dall’alto, cilindrici. I fiori compaiono dall’inverno alla primavera e sono piccolissimi (5-10 mm) seguiti da frutti rosa. La specie è originaria del Messico, della Florida, dei Caraibi e di molte aree dell’Africa.
- Rhipsalis cereuscula: è un cactus epifita che produce fusti molto ramificati. I fiori imbutiformi compaiono a primavera e possono arrivare fino al cm di larghezza. Sono bianchi come le bacche che seguono. La specie è originaria di Brasile, Paraguay e Argentina.
- Rhipsalis pilocarpa: è considerata specie vulnerabile in natura. Ha fusti molto intrecciati, originariamente eretti, poi ricadenti. I fiori bianchi sono profumati e possono arrivare a 4 cm di diametro. Si distingue da altre specie per le areole lanose (pelose).

Fiore di Rhipsalis pilocarpa
Rhipsalis: la scheda
Esposizione – Predilige la luce indiretta o filtrata, con umidità alta. Per questo motivo, le piante vanno nebulizzate ogni giorno con acqua a temperatura ambiente durante i periodi più caldi dell’anno o quando si accendono i termosifoni. Se portate all’aperto nei mesi più caldi, le piante di rhipsalis vanno collocate alla mezz’ombra.
Terreno – Il terreno dev’essere quello classico “da cactus” o da piante grasse.
Annaffiatura – Durante il periodo vegetativo di crescita, si deve irrigare con moderazione. Negli altri periodi le annaffiature devono essere sporadiche.
Dimensioni: medie. I fusti possono arrivare a 60 cm di lunghezza.
Fioritura: non appariscente. I fiori sono piccoli, bianchi o gialli, spesso di dimensioni insignificanti, seguiti da frutti a forma di bacca. Queste piante, infatti, non sono tanto coltivate per la fioritura, ma per l’aspetto originale e ornamentale dei fusti. Alcune specie, come il Rhipsalis pilocarpa ha fiori più appariscenti. La fioritura è subordinata a corretti valori di temperatura, umidità e a una buona esposizione luminosa.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina quando le temperature sono comprese tra 19 e 24 gradi centigradi. Le talee prelevate dai fusti possono essere fatte radicare in primavera o estate.
Concimazione – La concimazione è fatta somministrando un concime liquido bilanciato specifico per piante da cactus tre o quattro volte nel periodo vegetativo. Le concimazioni sono sospese in inverno.
Potatura – Le piante di rhipsalis non necessitano di potatura. Avendo necessità di accorciare i fusti, ciò può essere fatto a inizio inverno prima della ripresa vegetativa in primavera.
Malattie – Possono essere soggette ad attacchi di cocciniglia.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.