La pyracantha è un arbusto perenne sempreverde a portamento eretto; il genere Pyracantha, che conta 7 specie, fa parte della famiglia delle Rosacee.
Classificazione – Genere: Pyracantha; famiglia: Rosacee.
Origine – La pyracantha è originaria dell’area mediterranea, dell’Asia Minore e della Cina.
Habitat in Italia – Predilige boschi sempreverdi, lecceti, da 0 a 900 m di altitudine.
Usi – Vedasi paragrafo Varietà e usi.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal greco pyrós, fuoco e da ácanthos, spinoso; il riferimento è al colore dei frutti e alla presenza di spine (popolarmente la Pyracantha coccinea è detta anche roveto ardente); l’epiteto specifico della specie più nota, coccinea, significa di color scarlatto e puntualizza nuovamente il colore delle bacche (rosso minio). L’etimologia del nome popolare, agazzino, è incerta.
Altri nomi – Piracanta. La specie più nota, Pyracantha coccinea, è conosciuta con il nome di agazzino.
Curiosità – Le piante del genere Pyracantha sono particolarmente sensibili a una malattia popolarmente nota come colpo di fuoco batterico.
Indice

La pyracantha non teme l’ombra, ma è preferibile collocarla in un luogo soleggiato per garantire una fioritura rigogliosa
Pyracantha – Coltivazione
La pyracantha è una pianta arbustiva che può superare i due metri di altezza e presenta piccole foglie ovali e lucide su fusti sottili che sviluppano una chioma tondeggiante. I frutti possono rimanere sulla pianta fino alla primavera successiva: in questo caso è necessario asportarli in fase di potatura, facendo attenzione alle lunghe spine acuminate.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 2-3 m circa.
Tempo altezza massima – La pianta raggiunge la sua massima altezza nel giro di 7-10 anni.
Esposizione – La pyracantha non teme l’ombra, ma è preferibile collocarla in un luogo soleggiato per garantire una fioritura rigogliosa. Resiste bene al freddo e all’inquinamento.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 40 °C.
Terreno – La pyracantha è un arbusto dalla crescita rapida e molto rustico, perciò si adatta a diversi tipi di terreno.
Fioritura – In primavera la pyracantha produce fiori bianchi a stella, molto profumati, sostituiti in autunno da bacche tondeggianti di colore arancione, rosso o giallo, raccolte in grappoli.
Annaffiatura – L’acqua fornita dalle piogge è sufficiente per gli esemplari adulti, che sopportano anche lunghi periodi di siccità, mentre per le piante giovani o coltivate in vaso sono necessarie annaffiature più frequenti.
Concimazione – In primavera è consigliabile effettuare una concimazione.
Potatura – Le siepi vanno cimate a metà estate. Le piante coltivate come singole vanno potate a fine estate accorciando i getti laterali di due-tre gemme.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione di questo arbusto si ottiene per talea legnosa, in primavera o autunno, o per semina, a fine inverno.
Malattie – Le possibili minacce per la salute della pianta sono il ristagno di liquidi nel terreno, che deve essere sempre asciutto e ben drenato, e l’attacco di parassiti quali afidi e cocciniglia, contro i quali si possono adottare trattamenti preventivi a fine inverno e prodotti insetticidi specifici alla comparsa. Inoltre può essere colpita dal colpo di fuoco batterico, una grave malattia che può provocare il disseccamento completo e la morte della pianta in pochi giorni.
Pyracantha – Varietà e usi
La specie più nota in Italia è la Pyracantha coccinea, conosciuta con il nome di agazzino e caratterizzata dalle tipiche bacche rosso vivo. Un’altra specie piuttosto diffusa è la Pyracantha angustifolia, che produce bacche arancioni ed è stata utilizzata per ottenere molti ibridi, come la Navaho, di dimensioni molto ridotte (non raggiunge il mezzo metro) e sviluppo orizzontale, e la Soleil d’or, dalle particolari bacche giallo chiaro.
Per le sue caratteristiche, la pyracantha si presta a essere utilizzata come pianta da siepe, con una resa fitta e molto decorativa, ma anche per comporre archi o spalliere; è adatta però anche alla coltivazione in vaso e come bonsai, che richiede maggior cura: va scelta una varietà della specie angustifolia e una collocazione in pieno sole durante tutto l’anno, tranne che nei mesi più caldi, nei quali la pianta va spostata a mezz’ombra. La potatura dev’essere più frequente rispetto alle piante in piena terra, e dev’essere seguita da una concimazione per rafforzare la pyracantha. Il rinvaso va fatto ogni anno per le piante giovani, ogni due per gli esemplari adulti.

Pyracantha deriva dal greco “pyr”, fuoco, e “acanthos”, spina, per il colore delle bacche e le spine acuminate di questo arbusto
I frutti di questo arbusto sono commestibili e un tempo venivano utilizzati per preparare marmellate, ma i semi sono tossici, perciò per sicurezza oggi queste bacche vengono considerate solo come elemento ornamentale.
Immagini

Pyracantha angustifolia

Pyracantha coccinea

Pyracantha crenulata

Pyracantha fortuneana

Pyracantha koidzumii

Pyracantha rogersiana
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, pyracantha ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.