La potatura delle ortensie è una procedura delicata perché questa pianta è molto sensibile e le diverse specie hanno esigenze diverse. Bisogna considerare infatti che le ortensie si dividono in specie arbustive e specie rampicanti e in specie che fioriscono sui rami dell’anni precedente (per esempio Hydrangea quercifolia, Hydrangea aspera, Hydrangea involucrata e le varietà rampicanti) e specie che fioriscono sui rami dell’anno in corso (per esempio Hydrangea paniculata e Hydragea arborescens). Anche il clima del luogo in cui vivono, inoltre, influisce sulle tecniche di potatura delle ortensie.
La potatura delle ortensie in ogni caso è importante per regolare la crescita della pianta, favorire lo sviluppo dei fiori, rendere l’ortensia più resistente all’attacco delle malattie fungine e impedire uno sviluppo troppo vigoroso o disordinato. Bisogna però fare attenzione, perché una potatura scorretta può fare altrettanti danni di una mancata potatura, ed esporre la pianta a danni e malattie, oltre che a mancate fioriture.
Potatura ortensie: quando?
Il periodo migliore per la potatura delle ortensie dipende dalla varietà coltivata. Per tutte, però, deve essere eseguita solo dopo i primi tre anni di vita della pianta.
Le specie che fioriscono sui rami dell’anno, di solito quelle arbustive, vanno potate in primavera, appena dopo la fine dell’inverno. Queste varietà tendono a fiorire più tardi rispetto alle ortensie che fioriscono sui rami più vecchi, perché hanno bisogno di più tempo per produrre le gemme, infatti i fiori compaiono in estate. Le ortensie che fioriscono sui rami dell’anno possono anche non essere potate e lasciate crescere liberamente, ma con il tempo tenderanno ad assumere forme irregolari.
Le specie che fioriscono sui rami dell’anno precedente invece fioriscono a fine primavera-inizio estate, perciò vanno potate nel periodo immediatamente successivo alla fioritura e prima che i rami producano i nuovi germogli che fioriranno l’anno successivo, quindi a fine estate. Nel caso si superasse il momento giusto, si dovrà attendere l’anno successivo per la potatura, cosa che non rappresenta un problema, dato che le ortensie non vanno necessariamente potate ogni anno.
Le ortensie rampicanti vanno invece potate a inizio estate per contenere l’eccessivo sviluppo dei fiori e delle gemme. Le varietà da appartamento, infine, si possono potare anche a settembre, avendo cura di lasciare almeno due gemme per ogni ramo.
Come potare
Per stabilire come potare le ortensie bisogna innanzitutto ricordare che fioriscono sulle gemme apicali, quelle sulla sommità dei rami.
Nelle varietà di ortensia che fioriscono sui rami dell’anno in corso, se si vogliono sviluppare dei fiori numerosi, ma piccoli, non si deve eseguire una potatura eccessiva, lasciando la pianta il più possibile della sua altezza naturale. Se si vogliono fiori più grandi, invece, si deve intervenire in maniera più decisa, potando a circa mezzo metro da terra e lasciando al massimo tre gemme basali. Vanno poi eliminati i rami secchi e quelli aggrovigliati, per consentire il ricircolo dell’aria nella pianta. I fiori delle ortensie sono di solito piuttosto pesanti, quindi conviene comunque lasciare qualche ramo vecchio e più robusto per sostenere la pianta.

Le ortensie crescono molto, quindi se diventano troppo ingombranti la soluzione non è la potatura ma lo spostamento, infatti devono essere libere di svilupparsi
Nelle ortensie che fioriscono sui rami dell’anno precedente non bisogna intervenire con potature eccessive, ma solo con per eliminare i rami secchi o danneggiati e improduttivi e i fiori secchi. Invecchiando, la pianta tenderà a produrre meno fiori: per rinvigorirla vanno eliminati gli steli più vecchi, fino a un terzo del totale, recidendo alla base. Si riconoscono i più vecchi dal colore scuro (quasi nero) e dalla corteccia rugosa e squamata.
Solo se un’ortensia è cresciuta troppo e in maniera disordinata, è possibile eseguire una potatura in giugno o luglio (appena dopo la stagione di fioritura) per contenerla un po’, ma non è una pratica da applicare regolarmente.
I tagli vanno sempre eseguiti appena al di sopra di una coppia di gemme, in modo che da essa possano svilupparsi i nuovi germogli, e devono essere netti, senza sfilacciature; gli strumenti utilizzati devono essere ben affilati e disinfettati, per evitare l’insorgenza di malattie o l’ingresso di parassiti dai tagli.