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Poligala

La poligala è una pianta sempreverde di tipo arbustivo originaria dell’Africa, della famiglia delle Poligalacee.

La specie più diffusa è la Polygala myrtifolia che ha portamento cespuglioso tondeggiante, è alta mediamente 2 metri e molto ramificata, con numerosi rami eretti ricoperti da tantissime di foglie coriacee, lanceolate, di colore verde- grigio, molto simili a quelle del mirto.

Esistono anche piante nane, dal portamento molto compatto, come la Polygala chamaebuxus, che non superano i 35-50 cm di altezza.

I fiori, simili a quelli della robinia e di altre Leguminose (o Fabacee), sono infiorescenze di colore viola o bianco riunite in racemi agli apici dei rami. La fioritura avviene dalla primavera fino all’autunno.

poligala

I fiori di Polygala chamaebuxus spuntano a tarda primavera o a inizio estate

Poligala – Coltivazione

Esposizione – L’esposizione ideale per la poligala è in luoghi soleggiati e riparati dal vento, infatti questa pianta è abituata a climi miti e teme il freddo, perciò in inverno va riparata con teli di agritessuto traspirante e una pacciamatura di paglia e foglie secche alla base; se si vive in regioni con inverni molto rigidi, è meglio coltivarla in vaso, in modo da poterla spostare al riparo all’arrivo del freddo.

Terreno – Se coltivata in vaso, la poligala va rinvasata ogni 2-3 anni in un contenitore più grande e con terriccio completamente nuovo.

La poligala predilige terreni soffici, ricchi di sostanza organica e ben drenati: si consiglia di mescolare terriccio, torba, poco stallatico e pietra pomice.

Annaffiatura – Le annaffiature devono essere regolari dalla ripresa vegetativa fino all’autunno, controllando sempre che il terreno abbia assorbito l’acqua precedente prima di annaffiare di nuovo. In inverno somministrare acqua solo in caso di siccità prolungata e solo nelle ore più calde della giornata.

Moltiplicazione e impianto – La poligala si propaga per per seme e per talea. La semina si effettua in primavera. La talea va fatta invece in estate, prelevando porzioni di rami lunghe circa 10 cm e mettendole a radicare in un miscuglio di sabbia e torba fino a quando compaiono le nuove foglie. È importante selezionare rami nati nell’anno in corso e su cui non sono comparsi fiori.

Concimazione – La concimazione è necessaria per favorire lo sviluppo delle nuove foglie e dei fiori, e va fatta dalla primavera fino alla fine del periodo vegetativo, somministrando, ogni 20 giorni, del concime per piante da fiore, ricco in azoto e potassio. In autunno è sufficiente interrare ai piedi dell’arbusto dello stallatico maturo.

Potatura – La potatura della poligala va fatta a febbraio, recidendo i rami fino a metà della loro lunghezza per favorire lo sviluppo di nuovi germogli e per ottenere una fioritura abbondante.

Malattie – Le principali minacce alla salute della poligala sono il marciume radicale dovuto a ristagno idrico nel terreno o nel vaso e i parassiti come afidi e cocciniglie, che si sviluppano soprattutto quando la pianta è in un ambiente poco arieggiato. È utile applicare trattamenti preventivi a fine inverno.

Poligala

La Poligala myrtifolia ha foglie ellittiche e oblunghe, coriacee: è originaria del Sudafrica

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, poligala ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

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