La plumeria, chiamata anche pomelia ma nota soprattutto come frangipane, è una pianta esotica della famiglia delle Apocinacee; il genere Plumeria conta una ventina di specie.
Classificazione – Genere: Plumeria; famiglia: Apocinacee.
Origine – La plumeria è originaria dell’America centrale e latina.
Habitat in Italia – Zone costiere del sud Italia.
Usi – È coltivata come pianta ornamentale per la bellezza delle sue foglie e dei suoi fiori.
Etimologia – Il nome del genere è una dedica al botanico francese Charles Plumier (1646-1704), monaco, esploratore e illustratore, studioso della flora americana.
Altri nomi – Pomelia, frangipane.
Curiosità – La plumeria è il fiore nazionale della Repubblica Popolare Democratica del Laos.
Indice

I caratteristici fiori della Plumeria alba
Plumeria – Principali specie
Esistono diverse specie di plumeria e ne sono stati creati anche molti ibridi, per ottenere colori diversi.
Le principali specie sono:
- Plumeria rubra, la più comune, può raggiungere notevoli dimensioni, ha foglie lunghe fino a 50 cm e fiori bianchi, rossi o gialli;
- Plumeria obtusa, con fiori bianchi dal cuore giallo e foglie più piccole della media, dalla punta arrotondata;
- Plumeria alba, caratterizzata da foglie sottili e allungate e fiori bianchi dal cuore giallo con petali più sottili della media.
Plumeria – Coltivazione
La plumeria è una pianta a portamento arbustivo che nei Paesi d’origine può crescere anche come un piccolo albero, fino ai 10 metri, ma se coltivata in vaso e in appartamento mantiene dimensioni contenute. Sono piante molto longeve. In Italia sono diffuse in Sicilia.
Il fusto della plumeria frangipane è carnoso nella pianta giovane, poi diventa legnoso, la chioma è molto ramificata, con grandi foglie ovali, a volte appuntite, verde scuro, e all’apice dei rami grandi fiori riuniti in grappoli, simili a quelli dell’oleandro, di diverse sfumature di spettacolari colori a seconda della specie (bianco, rosa, giallo, arancione, rosso). I frutti sono bacche verdi che richiedono molto tempo per maturare i semi e sono molto tossiche.
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Nei Paesi d’origine può crescere come un piccolo albero, fino a raggiungere un’altezzza di circa 10 metri, ma se coltivata in vaso e in appartamento mantiene dimensioni contenute.
Tempo altezza massima – Per gli esemplari più alti possono occorrere anche dieci anni e più per raggiungere il massimo sviluppo in altezza.
Esposizione – Tutte le specie di plumeria richiedono un’esposizione soleggiata e al riparo dal vento, in quanto temono molto il freddo: non sopportano temperature inferiori ai 10 °C, perciò non vanno coltivate in regioni dal clima troppo rigido e in inverno in Paesi diversi da quelli di origine vanno tenute all’interno, in un luogo non umido e ben areato. In inverno la plumeria va in stasi vegetativa, cioè blocca tutte le proprie funzioni e tende a perdere le foglie, ma non c’è da preoccuparsi, tornerà rigogliosa con la bella stagione.
Temperatura – La plumeria tollera temperature comprese tra 10 e 35 °C.
Terreno – Per svilupparsi forte e vigorosa questa pianta richiede terreno fertile, ricco di sostanza organica, soffice e ben drenato: miscelare in parti uguali terriccio universale, pezzi di corteccia grossolana e sabbia.
Fioritura – La fioritura avviene dalla tarda primavera alla fine dell’estate.
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere regolari e costanti dalla primavera all’estate, evitando però i ristagni idrici nel sottovaso, che causano il marciume delle radici. Per questo bisogna annaffiare solo quando il terreno è completamente asciutto. Quando le foglie iniziano a staccarsi dai rami si devono sospendere le annaffiature: la plumeria sta entrando in stasi vegetativa e non ne ha più bisogno. È utile preparare una pacciamatura per la base della pianta, per esempio con della corteccia: terrà le radici fresche d’estate, evitando che l’acqua delle irrigazioni evapori troppo in fretta, e calde d’inverno.
Concimazione – La concimazione va effettuata dalla ripresa vegetativa della pianta (primavera) e per tutta l’estate, somministrando ogni 2-3 settimane del concime liquido specifico per piante da fiore, diluito all’acqua delle annaffiature. In autunno e in inverno non è necessario fornire concime alla pianta, a causa della stasi vegetativa.

Il fiore della plumeria è simbolo della città di Palermo
Potatura – Se coltivata in vaso, la plumeria va rinvasata ogni anno nel mese di aprile, utilizzando nuovo terriccio e vasi di dimensioni circa il doppio delle dimensioni dell’apparato radicale. Se la pianta è diventata troppo grande e il rinvaso risulta problematico, è possibile togliere e sostituire solo il primo strato di terriccio. Al momento del rinvaso è consigliabile anche eliminare i rami secchi o danneggiati; per il resto, la plumeria non richiede potatura, anche se coltivata all’aperto e quindi libera di svilupparsi, perché ha di solito una crescita ordinata e simmetrica. Se la pianta è troppo alta e si desidera abbassarla, bisogna recidere i rami superiori, stimolandola a svilupparsi di più lateralmente.
Moltiplicazione e impianto – La plumeria si riproduce per seme o per talea. Il primo metodo risente della variabilità genetica, quindi non garantisce nuove piante identiche alla pianta madre. La semina va effettuata in tarda primavera con semi freschi. Se si vogliono utilizzare i semi della propria pianta, si riconosce un baccello maturo quando diventa nero e inizia ad aprirsi nei punti di giuntura. I semi vanno interrati in un composto di terriccio e sabbia tenuto costantemente umido all’interno di un vaso posto al sole. La germinazione avverrà in una o due settimane, e quando iniziano a comparire le prime foglie è possibile trapiantare le nuove piantine in vasi più grandi per la messa a dimora definitiva. Le nuove piante produrranno fiori dopo 3-4 anni.
La talea, invece, garantisce piante uguali a quella di origine e va effettuata in primavera o a inizio estate, prelevando rami apicali per la lunghezza di circa 40 cm, tagliati sotto un noto fogliare; in corrispondenza del taglio va applicato un ormone radicante, poi la talea va interrata in un composto di torba e sabbia, tenuto molto umido e posto in un vaso al sole. La radicazione avviene in genere dopo 6-8 settimane. Attenzione: i rami della plumeria contengono lattice tossico, perciò bisogna usare i guanti nel tagliarli e cercare di non entrare in contatto con le fuoriuscite.
Malattie – La plumeria può essere soggetta all’attacco della cocciniglia farinosa, del ragnetto rosso e della ruggine delle piante. Per controllarli, fare sempre attenzione all’aspetto delle foglie: se è alterato, intervenire tempestivamente con prodotti specifici, rimuovere le foglie danneggiate e migliorare le condizioni dell’ambiente della pianta (luce e umidità in particolare).
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, plumeria ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.