Nel giardino è fondamentale conoscere la differenza fra piante annuali, biennali e perenni, sia per una coltivazione ottimale, sia per un accostamento funzionale oltre che estetico.
Le piante annuali sono quelle piante da giardino con un ciclo vitale che inizia con la semina e finisce dopo la fioritura con la produzione di nuovi semi che possono servire per piantarle l’anno successivo. La durata del ciclo è molto variabile; può essere anche molto breve, ripetendosi nella stagione.
Le piante biennali sono quelle che hanno un ciclo di vita di due anni. Nel primo anno si sviluppano rapidamente e nel secondo fioriscono, producendo anche i semi per la riproduzione, poi la pianta muore. Molti ortaggi sono biennali (cipolla, sedano, prezzemolo, finocchio ecc.).
Le piante perenni sono quelle il cui ciclo di vita dura più anni. All’arrivo dell’inverno la parte aerea si secca (e andrebbe tagliata), ma la parte radicale è ancora viva e a primavera rigermoglia. Ci sono perenni a vita breve (come alcune sottospecie di Gaillardia pulchella) e altre con ciclo vitale medio-lungo (le vere perenni).
Stilare elenchi di piante annuali, biennali o perenni non è affatto facile per il semplice fatto che, partendo da un genere, le diverse specie e cultivar possono essere sia annuali, biennali o perenni. Per esempio, i tagete possono essere sia annuali sia perenni; il trifoglio può essere sia annuale (Trifolium alexandrinum), biennale (Trifolium incarnatum) o perenne (Trifolium pratense, il trifoglio rosso). Diventa pertanto importante non riferirsi al genere (di solito associato al nome comune della pianta), ma avere ben presente specie ed eventuale cultivar.
Spartium junceum: una pianta perenne a portamento arbustivo