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Pianta dei pappagalli

La pianta dei pappagalli (Asclepias syriaca) deve il suo nome ai curiosi frutti, allungati, piumati e di colore verde, che somigliano appunto a graziosi pappagallini. È una pianta originaria del Canada, ma diffusa attualmente in tutta Europa (è considerata una specie aliena invasiva), dato che può essere coltivata senza particolari problemi. Può raggiungere un’altezza di circa un metro e, prima della produzione dei caratteristici frutti, la pianta produce delle delicate infiorescenze a grappolo, di colore rosa.

Più che una pianta da orto, si deve considerare una pianta ornamentale da giardino.

Pianta dei pappagalli – Coltivazione

La pianta dei pappagalli si coltiva senza problemi esposta in pieno sole o a mezz’ombra, in terreni moderatamente umidi ma ben drenati.

Unico accorgimento da adottare è la coltivazione in vaso il primo anno e la posa a dimora in terreno l’anno successivo, dato che risulta sensibile ai trapianti ed è quindi necessario che la pianta sia sufficientemente forte. La linfa contenuta nelle foglie può risultare irritante, occorre quindi prestare attenzione a maneggiarla in modo che le stesse restino intatte; in tal caso non presenta alcun problema né per le persone né per gli animali. Fiorisce nel periodo estivo, mentre la produzione dei frutti inizia con la stagione autunnale.

pianta dei pappagalli
La pianta dei pappagalli normalmente viene disposta ai bordi delle aiuole

Pianta dei pappagalli: proprietà

La pianta possiede diverse proprietà interessanti. Effetti benefici le vengono attribuiti per:

  • stipsi (radice)
  • reumatismi (lattice delle foglie)
  • affezioni catarrali e bronchiali (radice).

La pianta dei pappagalli sembra avere altresì proprietà diuretiche, cicatrizzanti, emetiche e diaforetiche (cioè favorisce la sudorazione), con effetti antifebbrili.

Va comunque maneggiata con cura perché la linfa presente all’interno delle foglie è irritante sia per l’uomo che per gli animali domestici.

In cucina

Dai fiori della pianta dei pappagalli, ricchi di nettare, si può ricavare un preparato simile al miele, attraverso bollitura delle infiorescenze. I frutti, raccolti prima della completa maturazione, si possono consumare bolliti o ripassati in padella, mentre i ramoscelli giovani possono essere consumati come gli asparagi. Dalla spremitura dei semi, infine, si produce un olio adatto al consumo alimentare.

Curiosità: dalle foglie e dai gambi viene invece estratto un lattice che trova impiego per la preparazione di colle o gomme. I fiori essiccati vengono utilizzati come elementi decorativi, data la particolarità delle forme e dei colori.

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