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Pianta dei lumini – Ballota

Pianta dei lumini è il nome curioso della specie botanica Ballota pseudodictamnus, della famiglia delle Lamiacee (Labiate). Il genere Ballota comprende circa una trentina di specie di piante perenni a portamento prostrato, che formano bassi cuscini sempreverdi.

Classificazione – Genere: Ballota Famiglia: Lamiacee (Labiate).

Origine – Le aree di origine sono le zone mediterranee europee e l’Asia occidentale, in particolare Grecia sud-orientale, Turchia e Creta.

Habitat – Spontaneamente, in Italia è diffusa la specie Ballota nigra, detta anche cimiciotta comune (per l’odore sgradevole delle foglie) o marrubio. Il suo habitat sono gli incolti e i ruderi da 0 fino a 1800 m di altitudine.

Usi – Si coltivano per la loro capacità di tappezzare con bassi cuscini compatte ampie aree con piante sempreverdi e per la loro resistenza alle malattie.

Etimologia – Il termine ballota deriverebbe dalla parola greca che significa rifiuto, in riferimento al fatto che le foglie di alcune specie sono amarognole o emettono un odore sgradevole e per questo motivo sono evitate dagli animali erbivori.

Altri nomi – La pianta dei lumini è spesso indicata con il termine italiano di ballota.

Curiosità – Il nome pianta dei lumini si riferisce al fatto che un tempo il fusto e i calici dei fiori sfioriti di questa pianta erano usati come stoppino delle lampade ad olio.

Indice

  • Ballota – Specie
  • Ballota – Coltivazione
  • Ballota – Cultivar
pianta dei lumini

La pianta dei lumini ha un fogliame dalla colorazione grigio-argentea

Ballota – Specie

Sono in realtà due le specie usate nel giardinaggio del genere Ballota:

  • Ballota pseudodictamnus: porta foglie grigio-verde che formano gonfi cuscini alti fino a 45 cm (ma si espande oltre i 60 cm in larghezza). Le foglie sono portate su corti steli leggermente pelosi I fiori, insignificanti, sbocciano a tarda primavera e possono essere bianchi o rosa pallido.
  • Ballota acetabulosa: piccolo cespuglio a base compatta di foglioline a forma di cuore verde-grigio. Dalla tarda estate emette piccoli fiori rosa sfumati di bianco.

Ballota – Coltivazione

La pianta dei lumini (e la specie assai simile, la B. acetabulosa) è molto adatta per creare cuscini verdi assai fitti, anche come alternativa a classiche tappezzanti, o come bordura bassa.

Vita – Le piante del genere Ballota sono perenni.

Dimensioni – Variabile: da 45 a 60 cm in altezza, 60-75 in larghezza.

Esposizione – Le piante di ballota preferiscono il pieno sole.

Tempo altezza massima – Cinque anni per la B. pseudodictamnus e 11 anni per la B. acetabulosa.

Temperatura – Le specie viste precedentemente sono quasi rustiche, tollerando temperature di poco inferiori allo zero (minima -5 gradi centigradi).

Terreno – Le specie del genere Ballota sono poco esigenti in fatto di tipo di terreno, adattandosi anche a suoli aridi, poveri e asciutti.

Fioritura – La fioritura avviene da primavera all’estate.

Annaffiatura – Le annaffiature devono essere limitate per impedire che il terreno si inumidisca troppo.

Concimazione – Non è strettamente necessaria.

Potatura – – Le piante si potano dopo la fioritura, accorciando di poco i rami fioriti. Si consiglia di accorciare i rami in primavera per mantenere il portamento ordinato e compatto a cuscino.

Moltiplicazione e impianto – Si dividono le piante adulte a inizio primavera; le piante si propagano anche per talea erbacea prelevata a inizio primavera o talea semi legnosa a inizio estate.

Malattie – Le piante di ballota sono resistenti alle malattie; possono essere soggette a oidio nel caso si ecceda con le annaffiature.

Coltivazione in vaso

La coltivazione in vaso è possibile anche se la pianta, espandendosi in larghezza, necessita di contenitori larghi e profondi.

Ballota – Cultivar

Particolarmente adatta al giardino è la cultivar Ballota acetabulosa ‘Hallow’s Green’, con caratteristiche foglie a forma di cuore color verde brillante; fiorisce a fine estate (luglio-agosto) con fiori poco appariscenti, di color verde chiaro a forma di imbuto.

Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (lisimachia, rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Tanaceto nummularia. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.

 

 

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