La paulonia è una pianta decidua (perde le foglie d’inverno) i cui nome botanico è Paulownia tomentosa, della famiglia delle Scrofulariacee (nella classificazione botanica APG invece è attribuita alla famiglia delle Paulowniacee). Spesso la grafia latina di paulownia è usata anche nel linguaggio comune, anche se in realtà la pianta così popolare nei giardini è solo una delle sei specie di alberi del genere omonimo. La Paulownia tomentosa è detta anche Paulownia imperialis, ed è diventata molto conosciuta negli ultimi anni per via di alcune caratteristiche e molto apprezzate: ha una crescita molto veloce e resiste bene all’inquinamento atmosferico. Spesso quindi risulta una delle scelte più comuni nell’arredo dei giardini urbani.

Particolare di un fiore di paulonia, detta anche l’albero della principessa
La paulonia un albero a struttura colonnare, originario della Cina, con foglie larghe, di un verde brillante, lunghe fino a 20 cm. La sua orna mentalità è dovuta però alla spettacolare fioritura primaverile: produce infatti fiori raccolti a pannocchie lunghi fino a 5 cm, di color lilla con possibili sfumature rosa. I fiori sono anche profumati.

Un imponente esemplare di Paulownia tomentosa nella città di Uzhhorod (Ucraina)
La pianta è del tutto rustica e resiste anche a temperature rigide, anche se i giovani esemplari possono essere danneggiati dalle gelate tardive. La condizione ottimale per una fioritura abbondante però è quella di avere lunghe estati calde.
La Paulownia tomentosa non è l’unica specie di questo genere, e non va confusa con la più rara Paulownia fortunei, albero sempre proveniente dalla Cina di dimensioni più ridotte (al massimo arriva a 8 metri di altezza e larghezza). Si differenzia anche per i fiori color porpora chiaro e bianco crema.
Il nome di questa pianta è un omaggio alla principessa Anna Pavlovna Romanova, figlia dello zar Paolo I di Russia e consorte del re Gugliemo dei Paesi Bassi.
Paulonia: coltivazione
La paulonia è una pianta che non passa inosservata: è quindi utilizzata spesso come punto focale nei giardini, in posizione isolata nel prato. Spesso è coltivata nell’arredo urbano in filari lungo i viali: in questo caso occorre però ricordarsi che la pianta, anche se a sviluppo principalmente colonnare, può allargarsi fino a 10 metri (In condizioni ottimali) e quindi i filari necessitano di spazio ai lati che verrà ben preso occupato dalla massa di foglie. La paulonia è infatti molto rapida nell’accrescimento, tanto da essere una delle piante usate nella coltivazione per le biomasse o per la produzione di un legno molto pregiato, resistente ma leggero, adatto per strumenti musicali e oggettistica.
Esposizione – L’esposizione richiesta è quella in pieno sole. Se la zona è soggetta a gelate, conviene riparare le giovani piante nei primi anni d’impianto e porre comunque al riparo dai venti freddi settentrionali.
Terreno – Il terreno dev’essere ben drenato e molto fertile. La pianta difficilmente può trovare spazio in vaso, se non per esemplari giovani, da trasferire in piena terra dopo pochi anni. L’apparato radicale è infatti molto esteso.
Moltiplicazione e impianto – La paulonia si può riprodurre per seme o per talea radicale. Le giovani piantine devono comunque rimanere in serra per almeno tutto il primo anno
Annaffiatura – Le annaffiature devono essere frequenti, tenendo il terreno umido ma senza ristagni idrici. Le irrigazioni vanno di molto diradate in inverno.
Concimazione – La pianta di paulonia è abbastanza esigente in fatto di concimazioni. Si consiglia una buona concimazione organica prima dell’impianto e una annuale, alla base della pianta, a fine autunno.
Potatura – La pianta in genere viene potata al solo scopo di eliminare i rami disordinati o incrociati e dare la forma voluta all’arbusto, da effettuarsi dopo la fioritura.
Malattie – La pianta di paulonia è molto rustica ma può essere soggetta ad attacchi di oidio o armillaria.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.